nick gordon bobby kristina whitney houston

I MISTERI DI CASA HOUSTON - LA FIGLIA DI WHITNEY E’ CLINICAMENTE MORTA MA SI APRE UN NUOVO SCENARIO: INDAGATO IL FIDANZATO, DOPO CHE LA POLIZIA HA TROVATO STRANE FERITE SUL CORPO DELLA RAGAZZA - E ORA SI PROFILA UNA LOTTA PER L’EREDITÀ

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

NICK GORDON E BOBBY KRISTINA BROWN  NICK GORDON E BOBBY KRISTINA BROWN

 

«I pesci fanno fatica ad accettare la realtà. Quando poi ci riescono, la realtà gli crolla addosso come una tonnellata di mattoni». Uno degli ultimi tweet di Bobbi Kristina — il retweet del suo oroscopo messo in rete il 29 gennaio, due giorni prima di essere trovata esanime nella vasca da bagno di casa — fa pensare che la figlia di Whitney Houston abbia tentato di mettere fine alla sua vita turbolenta e disperata, scomparendo nello stesso modo della madre: affogata in mezzo metro d’acqua.

 

Disperata per l’insuccesso dei suoi tentativi di seguire le orme della madre e di realizzare dischi e show in sua memoria. Ma la polizia sospetta di peggio. Ha trovato strane ferite sul corpo di lei e dai ieri considera un indagato il suo compagno Nick Gordon: era a casa con Bobbi quando Max Lomas, un amico spacciatore pluricondannato che era anche lui in casa, l’ha trovata in bagno, priva di conoscenza ma ancora in vita, e ha chiamato il 911, il pronto intervento americano. 

NICK GORDON E BOBBY KRISTINA BROWN NICK GORDON E BOBBY KRISTINA BROWN


Bobbi è da una settimana in coma nell’Emory Hospital di Atlanta. In fin di via per asfissia, non per le ferite che sono superficiali. L’attività cerebrale sarebbe quasi cessata, i medici pare la considerino clinicamente morta ma il padre, Bobby Brown, non ha ancora autorizzato la disattivazione delle macchine che la tengono in vita.

 

E così, in un clima di sospetti e misteri, si consuma la conclusione di un altro grande dramma americano: le vite di Whitney, forse la più grande cantante americana di tutti i tempi, e di Bobbi, la figlia travolta fin dalla nascita dal turbine della celebrità e degli eccessi dei genitori, bruciate dalla droga e da una violenza della quale sono state prima vittime, poi anche carnefici. E, poi, il peso insopportabile del successo: quello sconfinato che la grande cantante non ha saputo gestire e quello inutilmente inseguito da Bobbi, precipitata in una rabbiosa depressione. 

NICK GORDON E BOBBY KRISTINA BROWNNICK GORDON E BOBBY KRISTINA BROWN


Gli almanacchi americani sono pieni di storie di figli di «celebrity», spesso schiacciati dall’ombra paterna, caduti nel precipizio della droga: sono morti così i figli di Sylvester Stallone e Paul Newman. Frequenti sono anche le saghe di famiglie della comunità nera devastate dalle violenze domestiche, dall’alcolismo, dall’uso di «crack», dai padri che se ne vanno lasciando moglie e figli in miseria. 


Bobbi Kristina ha vissuto tutto questo, e altro ancora, persa in un labirinto di eccessi ed equivoci. Figlia di due cantanti celebri (molti i successi di Bobby Brown negli anni Ottanta e Novanta, anche se non paragonabili alla pioggia di dischi di platino di Whitney) e nipote di un altro mostro sacro della musica (zia Dionne Warwick, vittima anche lei, per uno scherzo del destino, di un incidente in bagno, una caduta nella doccia due settimane fa, dal quale si è ripresa dopo qualche giorno d’ospedale), Bobbi venne alla luce (4 marzo ’93) nel momento di maggior splendore di Whitney: era appena uscito Guardia del corpo , il suo celebre film la cui colonna sonora le valse 17 dischi di platino negli Usa e 45 milioni di copie vendute in tutto il mondo. 

WHITNEY HOUSTON BOBBY BROWN E LA LORO FIGLIA BOBBI KRISTINA WHITNEY HOUSTON BOBBY BROWN E LA LORO FIGLIA BOBBI KRISTINA


Una ragazzina accecata dalle luci della ribalta (Whitney se la portava spesso sul palcoscenico e davanti alle telecamere), assuefatta alle brutalità di un padre violento, costretta fin dalla più tenera età a vivere in una nuvola di cocaina: il loro autista raccontò che Whitney e Bobby si facevano di «crack» davanti a «Krissy» ancora bambina.

 

Le immagini più agghiaccianti restano quelle di «Being Bobby Brown», il reality trasmesso dieci anni fa dalla rete televisiva Bravo: la piccola Bobbi Kristina che gioca, inconsapevole, tra due genitori chiaramente allucinati. Due anni dopo il divorzio: Bobbi va a vivere con la madre insieme a Nick Gordon, un orfano che Whitney ha preso con sé, ma mai adottato legalmente. 

whitney houston robyn crawford 7whitney houston robyn crawford 7


Altri anni turbolenti, terribili: Bobbi adora la madre, ma ci sono anche scontri, improvvise esplosioni di rabbia. Una volta la ragazzina minaccia Whitney con un coltello. Nel 2008 si parla di un tentativo di suicidio. Temendo di perderla, la madre consente a una Bobbi ancora bambina di bene alcolici e, forse, di drogarsi. Equivoci, voci, misteri. Come quello di Nick: fratello? Compagno? Marito? Un anno fa Bobbi disse di averlo sposato e mise in rete le immagini degli anelli. Nonna Cissy condannò l’unione come incestuosa. Ora gli avvocati di famiglia negano che il matri-monio sia mai avvenuto. 


Come tante altre saghe americane, anche questa grande tragedia rischia di finire in una battaglia per l’eredità: a chi finirà il patrimonio di Whitney, circa 20 milioni di dollari, con la scomparsa della figlia che era l’unica erede? Una tragedia che ha anche una coda farsesca: la rissa che finisce a bottigliate in testa. È quella che è scoppiata giovedì in un ristorante di Atlanta.

whitney houston robyn crawford 6whitney houston robyn crawford 6

 

Tutti lì, al capezzale di Bobbi morente, ma poi papà Brown pensa bene di organizzare una festa per celebrare il suo 46esimo compleanno. Canti e allegria fino a quando il nipote insulta la madre Tina, la sorella di Bobby, che risponde rompendogli una bottiglia in testa. Sangue, ambulanza e corsa all’ospedale. Decisamente americano anche questo. 

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…