I RICATTI AI TEMPI DELL’AI – LA DISAVVENTURA CAPITATA A UNA 30ENNE ROMANA CHE SI È RITROVATA UN VIDEO PORNO FAKE CON IL SUO VOLTO PUBBLICATO SUI SOCIAL DOPO UN PROVINO PER DIVENTARE MODELLA – LA DONNA, DOPO ESSERE STATA CONTATTATA, HA PARTECIPATO A UNA VIDEOCHIAMATA IN CUI LE È STATO CHIESTO DI SPOGLIARSI: “QUANDO MI HANNO DOMANDATO DI TOGLIERMI GLI INDUMENTI, HO INTERROTTO LA VIDEOCHIAMATA” – MA È BASTATA LA REGISTRAZIONE DEL PROVINO PER TRASFORMARE, GRAZIE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, LE IMMAGINI IN UN PORNO FAKE. LA RAGAZZA È STATA RICATTATA PER NON DIVULGARE IL FILMATO MA...
Estratto dell’articolo di Stefania Carboni per www.open.online
Ha partecipato a un casting organizzato da un’agenzia che poteva farla collaborare con grandi brand. O almeno era quello che lei credeva. Mai avrebbe pensato di finire in un video modificato con la IA.
Lei, una modella romana 30enne, che nelle immagini appare nuda, è stata ricattata su quelle false immagini e ha poi dovuto chiudere i profili social, perché il video, che sfociava in un filmato pornografico a cui lei non ha mai partecipato, iniziava a girare in rete. Il caso è riportato oggi su Il Messaggero. La vittima, assistita dall’avvocato Federico Puggioni, ha denunciato facendo partire un’inchiesta per tentata estorsione e revenge porn.
Il contatto su Instagram, il video colloquio su Telegram
La 30enne era stata contattata dal pseudo agente su Instagram a fine settembre. Diceva di esser alla ricerca di volti per collaborazioni con brand di lusso. «Ho risposto perché avevamo diversi contatti in comune e ho visto che tra i follower c’erano ragazze inserite nel circuito della moda a Milano – ha detto la vittima – Quindi mi accordavo per una videochiamata conoscitiva, che effettuavamo il 2 ottobre utilizzando la piattaforma Telegram». Un videocolloquio. La modella aveva la cam accesa, la controparte no.
«Mentre io ero visibile dall’altra parte potevo solo sentire la voce di una donna che ha detto di chiamarsi Sofia», ha raccontato la giovane a Il Messaggero. Le viene chiesto di spogliarsi per verificare cicatrici, tatuaggi e controllare la fisicità. «Ad un certo punto mi chiedeva di mostrarmi senza indumenti, con il pretesto di rilevare eventuali dettagli, rassicurandomi che la videochiamata fosse privata. Volontariamente interrompevo il colloquio quando mi veniva chiesto di mostrare le parti intime», ha detto la modella.
Pochi minuti dopo è scattata la truffa. «Venivo contattata su Telegram da un altro utente che minacciava di divulgare ad amici e parenti un video, effettuato durante la videochiamata, ovviamente senza il mio consenso, qualora non avessi pagato una somma di denaro. La richiesta era di inviare i soldi in bitcoin su un wallet». Lei non paga. Due settimane dopo il video fake viene pubblicato sui profili della giovane modella e inviato a suoi contatti, amici e parenti.
«All’ora di pranzo sono stata ricontattata su Telegram, l’utente velatamente reiterava le minacce nei miei confronti, scrivendo: “I debiti vanno pagati”. Venivo anche contattata da un altro profilo Telegram, il quale mi scriveva: “Passa una buona giornata, cara”, allegando uno screenshot del video in questione, già inviato a persone a me conosciute […] ».



