volontari cittadini ucraini

LA RESISTENZA UCRAINA PASSA ANCHE DAI SUOI CITTADINI - I VOLONTARI AIUTANO L'ESERCITO DI ZELENSKY SEGNALANDO LE POSIZIONI DEL NEMICO TRAMITE IL PUNTO GPS DEL CELLULARE, CON I MESSAGGI PASSATI VIA TELEGRAM, WHATSAPP E ALTRE APPLICAZIONI - UNA VOLONTARIA A IRPIN: "IL 10 MARZO STIMAMMO CHE IL 30% DELLA POPOLAZIONE COOPERAVA IN MODO ORGANIZZATO E DI QUESTA CIRCA LA METÀ CONTINUA A FARLO A TEMPO PIENO"

volontari ucraini

Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

Sin dai primi giorni della guerra erano dovunque: aiutavano gli sfollati alle stazioni ferroviarie, portavano cibo e acqua a chi usciva dai villaggi devastati, confezionavano bottiglie molotov, riempivano sacchetti di sabbia per le barricate e i meglio addestrati andavano al fronte assieme all'esercito regolare. Forse suona retorico, ma era la realtà nell'Ucraina appena invasa dalle colonne corazzate russe il 24 febbraio: un fiume di volontari si unì alle forze della resistenza, anzi, per essere più precisi, larga parte della società civile si mobilitò per fare sponda.

volontari ucraini distribuiscono cibo 5

 

All'estero si lessero gli appelli alla lotta del presidente Zelensky - che rispose all'offerta americana di evacuazione con il suo ormai storico «no grazie, non voglio scappare, datemi armi» - come uno sprone alla sua gente, in effetti lui seppe interpretare il sentimento profondo e corale della nazione: non era il tempo dei compromessi e certo non delle fughe, si doveva rispondere alla guerra con la guerra. Furono e sono tutt' ora i volontari a fare la differenza: la «guerra patriottica» dell'Ucraina 2022 è ancora in corso.

 

volontari ucraini distribuiscono cibo 4

Quanti i mobilitati? «Tanti, tantissimi. Prima di tutto esplose la solidarietà sociale. Ci si aiutava gli uni con gli altri, il vicino donava cibo agli anziani del piano di sotto, si prestava l'auto all'ospedale per il trasporto dei feriti, tantissimi ristoranti iniziarono spontaneamente a cucinare i pranzi per i soldati e volontari che pattugliavano i quartieri vicini, nei villaggi gli uomini (specie cacciatori abituati a maneggiare il fucile) organizzarono ronde e turni di guardia. In quella prima fase forse ben oltre la metà dei circa 37 milioni di ucraini si dettero da fare. Verso il 10 marzo stimammo che il 30% della popolazione cooperava in modo organizzato e di questa circa la metà continua a farlo a tempo pieno», spiega la 39enne Olga Aliievska, che sin dall'inizio dell'attacco russo contro Kiev si mosse con la sua auto per andare a prendere i feriti e gli infermi nel villaggio di Irpin minacciato dai carri armati.

 

volontari ucraini distribuiscono cibo 3

La sua auto rimase poi intrappolata sotto i bombardamenti e lei dovette scappare a piedi attraversando un ponte distrutto. «Ci furono centinaia di volontari uccisi dai russi. Il loro numero non è ancora stato censito. Una decina di miei amici sono morti sotto le bombe mentre cercavano di evacuare i feriti da Chernihiv», aggiunge. Ai primi di marzo iniziò a verificarsi un fenomeno ancora più diffuso e minaccioso per gli invasori.

 

volontari ucraini distribuiscono cibo 2

La popolazione nelle zone occupate segnalava ai comandi ucraini le posizioni del nemico tramite il punto Gps del cellulare. I messaggi venivano passati via Telegram e WhatsApp su apposite App che andavano direttamente all'intelligence, la quale triangolava con altre fonti e poi dava la luce verde di sparare ai droni e ai commando sul terreno. Si comprende così la reazione russa, che diffuse l'ordine nelle zone occupate di perquisire ogni civile, oltre alle auto e abitazioni, per sequestrare cellulari e computer.

 

volontari ucraini distribuiscono cibo 1

Le comunicazioni andavano paralizzate. Avvenne durante il primo mese di guerra nella regione della capitale e continua nel Donbass, a Mariupol e attorno alla Crimea sino alla zona di Kherson. «I russi ci prendono i telefonini, specie quelli di uomini e ragazzi, se trovano video, foto o messaggi sospetti si viene arrestati. Tanti spariscono nel nulla», confermano gli sfollati. Furono poi i volontari nelle squadre di difesa territoriale e inquadrati nei reggimenti operanti a fianco delle unità dell'esercito regolare a offrire un contributo determinante alle battaglie.

 

volontari ucraini preparano molotov 4

Kiev si era trasformata in una gigantesca fortezza con postazioni di combattimento ad ogni incrocio. Lo stesso a Kharkiv. Accanto alle organizzazioni volontarie che davano assistenza alle famiglie con animali domestici e portavano il cibo per i neonati, c'erano quelle come «Palanitza» (dal nome del pane tradizionale), «Army Sos», «Vidbudova» (ricostruire), «Povernize Jevim» (torna vivo), che procuravano visori notturni sofisticati, elmetti, giubbotti antiproiettile, maschere antigas e tute per la guerra batteriologica e raccoglievano fondi per comprare droni.

 

volontari ucraini preparano molotov 3

Già a fine marzo la cifra ufficiosa dei volontari inquadrati militarmente (circa l'8% donne) superava quota 100.000. «Non tutti furono subito mandati a combattere. L'addestramento medio dura almeno due settimane. Ma il meccanismo è ben oliato, venne organizzato al tempo della guerra per il Donbass e la Crimea nel 2014-15», ci racconta il 37enne Andreij Rebakov, un medico di Kiev dispiegato col suo battaglione a Kharkiv. Le sue parole però sono caute: «Finora abbiamo tenuto. Ma i russi non sono ancora battuti e sarebbe un grave errore cantare vittoria troppo presto».

volontari ucraini preparano molotov 1Volontario si prende cura di un bambino ucrainovolontari ucraini preparano molotov 2

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)