proteste argentina javier milei

BRUTTA ARIA A BUENOS AIRES – IN ARGENTINA, MIGLIAIA DI ATTIVISTI LGBT+, FEMMINISTE E SINISTRATI VARI SCENDONO IN PIAZZA PER PROTESTARE CONTRO IL PRESIDENTE JAVIER MILEI, CHE VUOLE ABOLIRE IL REATO DI FEMMINICIDIO, IMPEDIRE L’ABORTO NEGLI OSPEDALI PUBBLICI E CANCELLARE LA LEGGE PER IL CAMBIO DI GENERE – IL PREMIER ULTRALIBERISTA HA DICHIARATO GUERRA AL “WOKISMO”, UN TAGLIO NETTO RISPETTO AL PASSATO: PER ANNI L’ARGENTINA È STATA UNA DELLE NAZIONI PIÙ AVANZATE AL MONDO IN TEMA DI ALLARGAMENTO DEI DIRITTI ALLE MINORANZE...

Estratto dell'articolo di Emiliano Guanella per “la Stampa”

 

proteste in argentina contro javier milei 5

Luly Arias è un'attivista molto conosciuta della comunità transgender in Argentina. Ha partecipato ai lavori per la stesura di una legge innovativa approvata nel 2019, che prevede per i concorsi pubblici l'1% dei posti riservati a persone transgender. […] La crociata di Javier Milei contro le politiche di uguaglianza la preoccupano molto e nella sua mente scorrono le immagini della sua infanzia difficilissima nella provincia di Catamarca, cacciata di casa a 16 anni, con pregiudizi e violenze di ogni tipo. «Se un presidente promuove un discorso di odio contro le minoranze possiamo aspettarci un aumento generale della discriminazione e di atti criminali».

JAVIER MILEI

 

[…] «Ci sentiamo in pericolo e abbiamo paura che si buttino alle ortiche le conquiste ottenute con tanta lotta negli ultimi anni. Lo stesso discorso vale per il femminicidio: eliminarlo dal Codice penale è un errore terribile». Il presidente ultraliberale vuole far cambiare rotta a una delle nazioni più avanzate al mondo in tema di allargamento dei diritti per le minoranze. Negli ultimi 15 anni l'Argentina ha approvato il matrimonio tra le persone dello stesso sesso, la legge per il cambio di genere, l'interruzione della gravidanza negli ospedali pubblici. Milei vorrebbe cancellare tutto. Ha iniziato il suo mandato eliminando il Ministero per le donne e l'Istituto contro la discriminazione (Inadi), giustificando tutto con esigenze di bilancio.

proteste in argentina contro javier milei 1

 

Ha tagliato poi i fondi per i programmi di lotta alla violenza di genere, le forniture di ormoni per il cambio di sesso previsto dalla legge e i farmaci antiretrovirali per i malati di Hiv. Ora vuole declassare il reato di femminicidio, introdotto ne 2012 con la pena dell'ergastolo, a omicidio semplice, con pene molto più ridotte. Per lui è una questione di uguaglianza tra i sessi. Per una riforma del Codice penale ci vuole la maggioranza in Parlamento, che non ha attualmente, ma che potrebbe ottenere se vincerà a man bassa, come si prevede, le elezioni legislative di fine anno.

JAVIER MILEI - WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS

 

[…] Dopo aver sistemato con una cura da cavallo i conti pubblici adesso è il "wokismo" il suo nemico pubblico numero uno. Sasa Testa è uno specialista di studi di politiche di genere. Nato come Santiago, da adolescente avvia un processo di transizione di genere per diventare Sabrina, ma a un certo punto decide di assumere un genere fluido riconosciuto in Argentina nei documenti d'identità come sesso "X".

 

[…]  «Quello che ha detto Milei a Davos rispecchia quello che pensa da tempo. Già in campagna elettorale aveva attaccato duramente le politiche di inclusione in una chiara propaganda di segregazione per la comunità Lgbtq+. Ora è arrivato a dire che l'omosessualità porta a derive di pedofilia, un'affermazione priva di qualsiasi fondamento e logica, che intacca però in certi settori della popolazione». Sasa è tra gli organizzatori della grande manifestazione di ripudio alle politiche di Milei indetta livello federale per questo fine settimana.

proteste in argentina contro javier milei 3

 

Tra i partecipanti ci sono i sindacati, il movimento femminista "Ni Una menos", che non a caso è nato proprio a Buenos Aires, diversi collettivi di studenti delle università pubbliche e gruppi di artisti, intellettuali, musicisti. In piazza anche scrittori best seller internazionali come Guillermo Martinez e Claudia Piñeiro, l'artista Marta Minujin, l'attrice cult di Pedro Almodovar Cecilia Roth.

Il governo ignora la protesta, il biografo di Milei, Marcelo Duclos li ha definiti «utili idioti». «Fanno il gioco dell'opposizione peronista, che da un anno cercava un collante per attaccare un governo che sta ottenendo grandi risultati dal punto di vista economico». Milei, in effetti, gode di una popolarità ancora molto alta.

proteste in argentina contro javier milei 4

 

Più della metà degli argentini approva la sua gestione, nonostante la cura da lacrime e sangue sulla spesa pubblica. Il governo ha tagliato di tutto e di più, ma grazie alle forbici l'Argentina è riuscita per la prima volta in 14 anni a raggiungere un saldo di bilancio positivo, con una riduzione della spesa equivalente al 6% del Pib. Il peso argentino è stata la moneta che si è rafforzata di più al mondo nel 2024, l'inflazione è stata dimezzata, anche la povertà sta lentamente calando.

 

proteste in argentina contro javier milei 2

[…] Il governo, poi, è stato abile nel mostrare le contraddizioni dei suoi predecessori. Come l'ex presidente Alberto Fernandez, ad esempio, che ha istituito il Ministero per le donne e si dichiarava profondamente femminista, ma che picchiava la moglie in stato di gravidanza.

 

Munizioni per la mitragliatrice presidenziale, galvanizzata anche dalla vittoria di Donald Trump negli States. «La sinistra comunista – ama ripetere Milei– è un cancro che va sconfitto con le maniere forti. Non è tempo per deboli, dobbiamo cambiare l'Argentina e il mondo. Tremate, abbiamo appena iniziato!». […]

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO