corea del sud coronavirus

IN FUGA DAL CORONAVIRUS – SCATTA LA QUARANTENA PER I TRE INSEGNANTI SCAPPATI DA CODOGNO PER TORNARE IN PROVINCIA DI AVELLINO DALLE LORO FAMIGLIE – DUE DI QUESTI IRRESPONSABILI SI SONO FATTI IL VIAGGIO IN TRENO L'ALTRO GIORNO UN CAMERIERE È TORNATO A CASA A MONTEFUSCO, IN PROVINCIA DI AVELLINO. MA SUI SOCIAL VIENE DIFESO: “NON SAPEVA DELLE MISURE ADOTTATE, È PARTITO PRIMA CHE SI DISPONESSE IL CORDONE SANITARIO”

Gianni Colucci per “il Messaggero”

 

coronavirus contagiati

Sono tre gli insegnanti di scuola superiore che da Codogno sono «scappati» in provincia di Avellino presso le loro famiglie. Si aggiungono al cameriere che l'altro giorno è tornato a casa a Montefusco, in provincia di Avellino: pure lui lavorava a Codogno, e ora viene attaccato su Facebook dagli «odiatori».

 

Ha preso l'auto ed è partito, appena è scattato l'allarme Coronavirus. Arturo Bonito, amico del giovane e della famiglia, ex presidente del Forum dei Giovani del borgo irpino, spiega: « È già provato per quello che è successo a questo poi, nelle ultime ore, si sono aggiunti commenti sgradevoli e persino minacce esplicite pubblicate su Facebook».

 

PSICOSI CORONAVIRUS

Degli altri tre preoccupa la modalità scelta da due fratelli di Lauro che si sono fatti il viaggio in treno. Un ventisettenne di Taurano invece ha viaggiato da solo in auto. Per tutti comunque sono scattate le misure di profilassi che prevedono l'isolamento fiduciario in casa.

 

I parenti che li hanno accolti sono anch'essi in quarantena: complessivamente sono una ventina le persone che sono finite sotto stretta osservazione e dovranno rimanere in isolamento nelle proprie abitazioni. Per nessuna delle persone sottoposte alla profilassi è stato accertato alcun tipo di contagio, nessuno di essi manifesta sintomi.

coronavirus

 

Protagonista della fuga da Codogno è un 27enne di Taurano, insegnante tecnico-pratico presso un Istituto superiore dello stesso paese. Il sindaco di Taurano, Salvatore Maffettone, saputo del suo rientro, ha invitato il giovane a non uscire dalla sua abitazione per quattordici giorni oltre a seguire tutte le disposizioni profilattiche relative all'emergenza Coronavirus. Allo stesso tempo ha informato la Prefettura e l'Asl di Avellino. Con il giovane sotto osservazione i suoi familiari: la madre nonché altri tre parenti stretti e la fidanzata con i suoi genitori, che risiedono a Moschiano.

 

LA QUARANTENA

Spediti in quarantena anche due fratelli di Lauro, di 27 e 29 anni, fuggiti da Codogno tre giorni fa. Anche loro sono insegnanti tecnico-pratici in due scuole superiori del Lodigiano. Risiedono da anni a Codogno assieme ai genitori, originari di Lauro: la madre insegna in una scuola primaria del Lodigiano; il padre invece, fa il macellaio a Piacenza dopo aver lavorato alcuni anni presso un macello a Somaglia, vicino Codogno.

coronavirus

 

A differenza del giovane di Taurano, loro hanno preso il treno nel pomeriggio scendendo alla stazione di Napoli Centrale. Ad attenderli in piazza Garibaldi c'erano lo zio e un suo amico. I quattro hanno così preso l'auto facendo ritorno nel Vallo. I due giovani sono stati accompagnati a Casola, frazione di Domicella, per passare la serata con due parenti stretti. Lo zio e l'amico hanno poi deciso chiudere la serata mangiando una pizza a casa.

 

La notizia dell'arrivo dei due fratelli è giunta ieri al sindaco di Lauro, Antonio Bossone, che ha subito contattato i due fratelli invitandoli a chiudersi in casa per quattordici giorni e a seguire tutte le disposizioni profilattiche relative all'emergenza Coronavirus. Il giovane di Montefusco è invece difeso dagli odiatori di Facebook che l'hanno preso di mira: «Non sapeva delle misure adottate, è partito prima che si disponesse il cordone sanitario», dicono.

 

Da oggi saranno sospese nel Vallo di Lauro le manifestazioni programmate per il carnevale, il prefetto di Avellino Paola Spena terrà un comitato ordine e sicurezza pubblica allargato ai manager di Asl e Ospedale.

 

I sindaci del Nolano hanno invitato i cittadini ad osservare alcune regole per «ridurre le possibilità di esposizione al contagio e limitare il raggio di trasmissione di patologie».

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