PORCELLONI SOTTO CANESTRO - IN PROVINCIA DI BRESCIA, UN ALLENATORE DI BASKET 28ENNE AVEVA REALIZZATO UN PROFILO FALSO, IN CUI FINGEVA DI ESSERE UNA RAGAZZINA, PER CONVINCERE GLI ADOLESCENTI A MANDARGLI DELLE FOTO INTIME - L'UOMO ALLENAVA UNA SQUADRA DI GIOVANI DI ETA' COMPRESA TRA I 13 E I 16 ANNI: NELLO SPOGLIATOIO, IL 28ENNE HA GIRATO DI NASCOSTO ANCHE UN VIDEO DEI RAGAZZI MEZZI NUDI CHE SI CAMBIAVANO - L'UOMO E' STATO ARRESTATO CON L'ACCUSA DI ADESCAMENTO DI MINORENNI E VIOLENZA SESSUALE...
SI FINGEVA RAGAZZA MINORENNE PER AVERE FOTO HOT, ARRESTATO
(ANSA) - BRESCIA, 23 OTT - Si presentava online come una coetanea, con foto e messaggi seducenti, per convincere ragazzi minorenni a inviargli immagini intime. Dietro il profilo femminile si nascondeva invece un uomo, ora agli arresti domiciliari, accusato di violenza sessuale, pornografia minorile e sostituzione di persona.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Brescia e condotta dai carabinieri della Compagnia di Chiari, è nata dalla segnalazione di un genitore allarmato dal figlio. Le indagini hanno permesso di individuare almeno sedici minorenni contattati con lo stesso stratagemma.
Gli investigatori stanno ora verificando la possibile esistenza di altre vittime. Le forze dell'ordine invitano chi abbia ricevuto messaggi sospetti a segnalare eventuali episodi simili.
SI FINGEVA COETANEA PER FOTO HOT, É ALLENATORE DI BASKET
(ANSA) - BRESCIA, 23 OTT - Emergono nuovi dettagli sull'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari un 28enne accusato di adescamento di minorenni e violenza sessuale. Si tratta di un allenatore di basket giovanile - ora in una squadra senior - della provincia di Brescia.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'uomo ha approfittato del proprio ruolo di allenatore, contattando ragazzi sia della squadra giovanile che allenava sia avversari incontrati durante le partite. Le vittime, di età compresa tra i 13 e i 16 anni, provengono da diverse province, tra cui Brescia, Bergamo, Milano, Napoli e Chieti.
Dalle chat analizzate risulta che l'indagato chiedesse l'età dei ragazzi prima di iniziare le conversazioni e utilizzasse un profilo falso di una loro coetanea per ottenere materiale sessualmente esplicito.
Agli atti dell'inchiesta è finito anche un video girato di nascosto all'interno dei bagni dello spogliatoio, a conferma dello sfruttamento della sua posizione di fiducia. Le autorità hanno sottolineato come il coinvolgimento di un adulto in posizione di responsabilità sportiva abbia aggravato la gravità dei fatti.




