antonio ciontoli marco vannini

''INDAGINI SUPERFICIALI''. E BONAFEDE PROMUOVE L'AZIONE DISCIPLINARE CONTRO LA PM DELL'INCHIESTA SULL'OMICIDIO DI VANNINI, PER CUI LA CASSAZIONE HA GIÀ DECISO IL PROCESSO BIS PER LA FAMIGLIA CIONTOLI - VIDEO: LE ''IENE'' SONO TORNATE SUL CASO CHE HANNO SEGUITO DALL'INIZIO MANTENENDO SEMPRE ALTISSIMA L'ATTENZIONE MEDIATICA SU QUEL MISTERIOSO SPARO IN CASA CIONTOLI…

 

VIDEO: IL SERVIZIO DELLE ''IENE'' SUL CASO CIONTOLI

 

https://www.iene.mediaset.it/2020/news/omicidio-vannini-bonafede-azione-disciplinare_681053.shtml

 

 

 

VANNINI, AZIONE DISCIPLINARE CONTRO LA PM DELL'INCHIESTA

Emanuele Rossi per “il Messaggero

 

Azione disciplinare contro il pm del caso Vannini avanzata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. È l' ultimo colpo di scena sull' omicidio del 20enne di Cerveteri a una settimana di distanza dalla sentenza della Cassazione che ha stabilito un appello bis.

 

Nessuna dichiarazione pubblica da parte del Guardasigilli che però ora ha nel mirino il sostituto procuratore Alessandra D' Amore, attualmente in forza alla procura generale di Roma dopo essere stata in servizio per oltre 10 anni a Civitavecchia. È il pm D' Amore ad aver svolto le indagini sulla morte di Marco Vannini, ucciso a Ladispoli con un colpo di pistola il 17 maggio 2015 da Antonio Ciontoli, padre della fidanzata e sottoufficiale della Marina militare con un ruolo nei servizi segreti.

vannini ciontoli

 

LE CONTESTAZIONI

Bonafede già lo scorso maggio spedì gli ispettori ministeriali presso la procura civitavecchiese. Qualche mese prima invece contestò platealmente il presidente della Corte d' assise d' appello, Andrea Calabria. Alla lettura della sentenza, il 29 gennaio 2019, Marina Conte, madre della vittima, protestò per la pena ridotta all' ex 007 e come risposta il giudice le intimò di smettere onde evitare di «farsi una passeggiata a Perugia» ed essere denunciata di conseguenza per oltraggio alla Corte. Bonafede definì «inaccettabili» le parole del togato, dichiarando anche di aver attivato i suoi uffici per «tutte le verifiche e gli accertamenti del caso».

marco vannini

 

Le varie tappe di un giallo che ha sconvolto l' Italia sono costantemente monitorate dal ministro del Movimento Cinquestelle, fino ad arrivare alla presa di posizione di poche ore fa. Alfonso Bonafede in pratica valuterebbe superficiali le indagini sulla morte di Marco Vannini tanto da aver arrecato «un ingiusto danno ai genitori del ragazzo». In questi anni si è sempre discusso ad esempio sul fatto che la villa di Ciontoli non fu mai posta sotto sequestro.

 

Non venne neanche adoperato il luminol dai carabinieri di Civitavecchia e Ladispoli, strumento utile per evidenziare la presenza o meno di tracce ematiche sulla scena del crimine, in questo caso il bagno. Come ribadito più volte da Luciano Garofano, ex generale dei Ris e consulente tecnico della famiglia Vannini, non gli fu concesso di entrare nella villetta di via Alcide De Gasperi per effettuare dei rilievi. Inoltre i carabinieri non sentirono nemmeno tutti i vicini di casa Ciontoli. Interrogativi sempre sollevati dai genitori di Marco Vannini.

marco vannini 10

 

Il pm sotto i riflettori del ministro avrebbe già chiesto di essere ascoltato da chi di competenza, incontro che potrebbe avvenire in questi giorni. Gli ermellini di fatto lo scorso 7 febbraio hanno comunque dato ragione all' impianto accusatorio formulato da Alessandra D' Amore. Sostituto procuratore che una volta terminate le indagini a marzo del 2016, chiese ed ottenne dal gup di Civitavecchia Massimo Marasca, il rinvio a giudizio per omicidio volontario con dolo eventuale nei confronti dell' intera famiglia Ciontoli: Antonio, la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico. Non solo. Per la D' Amore anche Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli e presente anche lei in quella casa la sera della tragedia, avrebbe meritato un processo per omissione di soccorso.

marco vannini martina ciontoli 3

 

RICHIESTE E CONDANNE

Due anni dopo, nella sua requisitoria di fronte ai giudici della Corte d' assise, lo stesso pm chiese una condanna a 21 anni per omicidio volontario con dolo eventuale per Antonio Ciontoli e a 14 per il resto della famiglia, più 2 per Viola Giorgini contestandole il reato di omissione di soccorso.

In primo grado quest' ultima venne assolta, il capofamiglia condannato a 14 anni e i familiari a 3. In secondo grado pena ridotta ad Antonio Ciontoli a 5 anni con reato derubricato in omicidio colposo. Pena confermata per moglie e figli sempre per colposo. Fino alla Cassazione che ha deciso di rimandare tutto in appello.

 

famiglia ciontoli

Una tormentata vicenda processuale che rischia di inchiodare alle proprie responsabilità una famiglia che poteva tempestivamente allertare i soccorsi per salvare il giovane cerveterano con un sogno nel cassetto: diventare un pilota dell' Aeronautica.

le iene speciale sul caso marco vannini 1le iene speciale sul caso marco vannini 2antonio ciontoli 1antonio ciontolile iene speciale sul caso marco vannini 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…