domenico schiano ischia milioni lire banconote

ISCHIA, L’ISOLA DEL TESORO – L’INCREDIBILE SCOPERTA DEL PESCATORE DOMENICO SCHIANO: “HO TROVATO DELLE BUSTE. NELLA PRIMA C’ERANO BANCONOTE DI TUTTI I TAGLI DI VECCHIE LIRE E MARCHI TEDESCHI. IN UN’ALTRA MAZZETTE DA CENTOMILA LIRE. ALTRE TRE ERANO VUOTE. DIECI MILIONI IN TUTTO VISIBILI. MA SECONDO ME SI TRATTA DI UN TESORO DI ALMENO…” - VIDEO

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Trovati pacchi di soldi sulla spiaggia a Ischia - Trovati milioni di lire in pacchetti nascosti nella sabbia a Ischia! Domenico Schiano ha trovato all'interno di buste milioni di lire ormai del tutto rovinate. Chi li ha messi lì? Ma soprattutto come ha fatto a dimenticarli?

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Simona Brandolini per www.corriere.it

 

domenico schiano trova 10 milioni di lire a ischia 1

Ischia come l’isola del tesoro di Stevenson. O almeno così appare agli occhi di Domenico Schiano: pescatore, artista, nonché «sensibilizzatore social» sui temi ambientali. Qualche giorno fa, andando per spiagge a raccogliere per lo più immondizia portata dal mare (scarpe, plastica, bidoni, basta farsi un giro sul suo profilo per rendersi conto di cosa circoli nel Mediterraneo) si è imbattuto in alcune buste.

 

Scavando sotto la posidonia ha trovato un tesoro, in vecchie lire. Da allora a Ischia il mistero dei 10 milioni di lire (che, vedremo, secondo lui sono molti di più) è diventato un giallo da risolvere. Ovviamente Domenico, con la stessa caparbietà con cui ha recuperato quei soldi, ora sta investigando e c’entra una tal «Gnesina» (Agnese) morta alla fine degli ‘90.

domenico schiano trova 10 milioni di lire a ischia 6

 

Domenico, partiamo dall’inizio.

«Ero andato sulla spiaggia di Sant’Angelo per svagarmi, dopo la frana e la tragedia. Sono stato un soccorritore, c’erano miei amici sotto quel fango. Durante queste mie perlustrazioni, abitualmente, mostro sui social quello che si può trovare di bello e anche di brutto in spiaggia. C’è tanta immondizia che il mare porta, ma i rifiuti storici sono affascinanti, perché ci dicono chi siamo. Lo diceva anche Bellavista».

 

Era sulla spiaggia di Sant’Angelo.

«Che è la più esposta verso la terra ferma. Ebbene quel passo in più che faccio sempre mi ha portato a trovare delle buste sotto la posidonia spiaggiata. Una volta aperte ho visto all’interno il contenuto. Nella prima c’erano banconote di tutti i tagli di vecchie lire e marchi tedeschi. In un’altra mazzette da centomila lire. Altre tre buste erano vuote con all’interno degli strofinacci. Evidentemente per dare una doppia protezione ai soldi. Dieci milioni in tutto visibili. Ma secondo me si tratta di un tesoro di almeno 200 milioni di lire».

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E come fa a saperlo?

«Dalle buste aperte e dai soldi fatti in mille pezzi, mangiati dai topi».

 

Sull’isola si fanno ipotesi: che sia un carico caduto da un motoscafo dei contrabbandieri, per esempio.

«Non ci credo, su una banconota da mille lire c’è una data: novembre 1997. Non c’erano più i contrabbandieri nel golfo».

 

E quindi?

«E quindi chiedendo alla gente del posto, indagando, sono risalito ad una signora: Gnesina. Aveva un ristorante sulla scogliera. Agnese non aveva figli, non spendeva nulla, accumulava sempre. È morta sul finire degli anni ‘90».

 

Come si spiega i marchi tedeschi?

«I marchi spiegano che non si tratta di denaro perso da contrabbandieri, perché chi aveva a che fare con il marco tedesco, soprattutto allora, eravamo soltanto noi isolani. Poi le banconote erano contenute in buste di una marca di abbigliamento specifica.

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In quegli anni accanto al ristorante c’era un negozio che vendeva i costumi di quel marchio. Ora devo solo trovare la tomba di Agnese nel cimitero di Sant’Angelo per confrontare le date. Ma non è facile, qui tutti hanno lo stesso cognome».

 

Sull’isola c’è una caccia al tesoro o al mistero?

«Sono tutti incuriositi, mi chiedono, mi danno informazioni. Io ho portato tutto ai carabinieri. Ma ieri ho fatto un altro ritrovamento: frammenti di banconote con ancora la filigrana. Per questo dico che non sono solo 10 milioni, ma molti di più. È un vero enigma portato dal mare».

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