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L’APOCALISSE “IRMA” STRAPAZZA MIAMI, MA LA SALA PARTO RESTA APERTA: NATI DUE BAMBINI – L’URGANO TOCCA LA COSTA DELLA FORIDA E POI GIRA AD OVEST VERSO TAMPA – VENTI A 200 KM/H RISUCCHIANO L’OCEANO DA UNA PARTE DELLA PENISOLA E LO SPUTANO DALL’ALTRA CON EFFETTO TSUNAMI – STRADE TRASFORMATE IN FIUMI. IL BAGNO E’ L’UNICA ZONA SICURA DELLE CASE 

 

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Paolo Mastrolilli per la Stampa

 

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«Il vento è fortissimo, e la nostra torre oscilla da fare paura. Però ci hanno detto che è normale: deve essere elastica, per non crollare». La voce di Andrea Cardona mi arriva dal ventunesimo piano della South Pointe Tower, il grattacielo che sta sulla punta meridionale di Miami Beach, davanti al canale dove passano le grandi navi da crociera. Proprio sopra l' oceano, che intanto sale minaccioso e sommerge la città: «Le strade sotto di noi sono tutte allagate, sembrano fiumi. Da qui non riesco più a distinguere nemmeno dove finisce Miami, e dove comincia il mare. È tutto un vortice di onde. Però noi stiamo al sicuro, perché l' acqua quassù non può arrivare, e abbiamo il generatore della corrente elettrica. Il nostro grattacielo aveva già resistito all' uragano Andrew, e ora ci proteggerà anche da Irma».

 

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Andrea è una del poche persone rimaste nella zona più pericolosa di Miami Beach, ad aspettare che il ciclone scaricasse la sua forza. Non l' ha fatto per incoscienza, ma per necessità: il marito è un medico e gli hanno ordinato di tenersi in preallarme per prestare servizio al pronto soccorso dell' ospedale Mount Sinai. Così l' intera famiglia, figli piccoli compresi, si è tappata in casa. «Il vento - racconta Andrea al cellulare - ha distrutto alcune vetrate che dovevano essere resistenti all' uragano. Noi abbiamo preparato la nostra stanza di emergenza nel bagno, dove abbiamo trasferito tutti i generi di prima necessità, il cibo e l' acqua da bere, lì non ci sono finestre, e quindi è il punto più sicuro della casa, anche se ci dovesse essere un tornado».

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Andrea sarà pure abituata, e la sua voce non trema, ma solo a sentirla ti viene l' angoscia. La sensazione di essere completamente indifeso davanti a questa furia della natura scatenata, chiuso dentro ad una lavatrice di cui non controlli il pulsante per spegnerla.

 

Irma ha toccato terra in Florida alle 9,10 di ieri mattina abbattendosi su Cudyoe Key, una piccola isola che si trova a circa 30 chilometri ad Est di Key West, il paradiso prediletto da Hemingway. Secondo i meteorologi l' intero arcipelago verrà sommerso dalle inondazioni, resta solo da sperare che nessuno sia stato tanto incosciente da rimanere a guardare lo spettacolo. Questo è solo l' inizio, però.

 

La costa orientale dello Stato, dove si trova Miami, eviterà l' impatto frontale, perché l' uragano sta virando verso Ovest. Ma ormai fa poca differenza. I venti del ciclone, infatti, soffiano a oltre 208 chilometri di velocità in senso antiorario. Significa che in questa fase l' arco superiore di Irma spinge l' acqua verso la città, sommergendola, mentre allontana il mare dalla costa occidentale.

 

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Quando nelle prossime ventiquattro ore completerà il suo percorso verso Nord, succederà il contrario. I venti dell' arco più basso ricacceranno l' oceano lontano da Miami, ma lo soffieranno con forza verso i centri dell' altra sponda, cominciando da Naples e Fort Myers, per arrivare fino a Pampa e St Petersburg, pericolosamente esposta sopra una punta di sabbia. Questo, prima ancora del vento, è il vero terrore degli esperti. Le inondazioni, che possono arrivare fino a quattro metri di altezza, spazzando via tutto come farebbe uno tsunami. E questo è il fenomeno che Andrea ci sta raccontando, guardandolo dalla sua finestra del ventunesimo piano, a picco sulla marea.

 

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Brickell, il distretto finanziario, si allaga già alle dieci del mattino, così come le vie di Coconut Grove. L' intera Miami Beach è destinata a finire sotto l' acqua, l' unico dubbio è quanto. Il peggio però potrebbe arrivare anche fra un paio di giorni, soprattutto per la costa occidentale, quando l' occhio del ciclone sarà già passato, dando alla gente l' illusione della sicurezza. L' altro pericolo che Andrea osserva dalla sua finestra sono i tornado, che si formano sui lembi esterni della tempesta. Il National Hurricane Center sta lanciando allarmi da sabato sera, appena vede sul radar questi vortici che si formano. Il tempo a disposizione è pochissimo: dieci, massimo quindici minuti, per avvertire le persone che si trovano sul cammino dei tornado e farle scappare.

 

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«Ne ho visto uno in lontananza dalla mia finestra - racconta Andrea - ma era piccolo e lontano». Anche così gli effetti possono essere devastanti nella stessa Miami dove sono rimaste in piedi oltre venti gru per la costruzione dei grattacieli, che non era possibile smontare in tempo. La prima, al numero 300 del Biscayne Boulevar, è già crollata, demolendo una parte dell' edificio a cui si appoggiava. L' incubo è che cadano tutte, minacciando le torri dove si sono rifugiate le persone, pensando di essere al sicuro. Scherzi incoscienti del destino.

 

Come ad esempio davanti all' albergo dove mi sono sistemato, in cui il vento ha abbattuto un albero enorme, spaccando la tubatura che correva sotto. Così all' inondazione del mare e della pioggia, si aggiunge anche quella dell' acqua rovesciata dal sistema idrico del quartiere. Camminiamo per strada, con le gambe a mollo fino al ginocchio.

 

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Irma ha già ucciso in Florida, almeno tre persone, dopo le oltre venti ammazzate nei Caraibi, che però potrebbero essere molte di più: «A Saint Martin - denuncia l' italiano Massimiliano Napoliello, che ci viveva - potrebbero esserci fino a mille morti, perché nessuno ha fatto davvero il conto e prestato soccorso. Le bande armate, poi, stanno facendo saccheggi e stragi nelle strade». La prima vittima negli Stati Uniti è il guidatore di un camion, che stava trasportando un generatore a Monroe, vicino a Key West, ha perso il controllo per il vento e si è schiantato. Altre due persone, tra cui un poliziotto in servizio, hanno perso la vita in incidenti d' auto avvenuti nella zona di Harvee, a circa 100 chilometri da Sarasota.

 

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Potrebbero essere solo l' inizio, però, se le inondazioni modello tsunami, si avvereranno nelle prossime ore, e se i venti diventeranno abbastanza forti da demolire le case. Dopo Miami, anche Saint Petersburg e Tampa hanno decretato il coprifuoco a partire dalla sera, in previsione della furia che le colpirà tra oggi e domani. Chiunque verrà trovato in strada sarà arrestato, o portato a forza nei rifugi. Due milioni di persone sono già senza luce, ma la compagnia che gestisce la distribuzione dell' elettricità in tutta la Florida si aspetta che saliranno almeno a tre, prima di poter mandare i suoi operai a riparare i danni.

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In mezzo a tanta paura e devastazione, ci sono anche le notizie che allargano il cuore, che fanno guardare di nuovo al futuro con speranza. Nel quartiere di Little Haiti una donna incinta ha avvertito le doglie proprio mentre Irma arrivava in città, e perciò gli infermieri non hanno potuto raggiungerla. Allora la direttrice del Jackson Memorial Hospital ha preso il telefono e l' ha guidata nel parto a distanza. Madre e figlio stanno entrambi bene e sono stati portati in ospedale.

 

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Sono oltre trenta i centri di cura evacuati, ma due donne erano state ricoverate a Hialeah prima dell' uragano. La sala parto è rimasta in funzione grazie al generatore, e così sono venuti al mondo R' Mir Demetri Peavy, un bambino, e Juliet Martinez Vega, una bambina. In mezzo ai venti di questa natura, forse scatenata dall' incoscienza degli esseri umani, che intanto ammazzava altri esseri umani. Lasciandoci però un filo di speranza con queste nuove vite, nate nella tempesta, se torneremo ad avere la saggezza di rispettarla.

 

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