robert francis prevost bergoglio

L’ELEZIONE A PAPA DI PREVOST FA FELICI I CONSERVATORI: NON HA CONDIVISO LE APERTURE DI BERGOGLIO SU QUESTIONI TEOLOGICHE E SUI TEMI DELLA SESSUALITÀ E DELLA FAMIGLIA - HA SEMPRE MOSTRATO UN CERTO DISTACCO E ANCHE UNA CERTA SEVERITÀ NEI CONFRONTI DELLA COMUNITÀ LGBTQ (E’ CONTRARIO ALLO STILE DI VITA OMOSESSUALE E ALLE ‘FAMIGLIE ALTERNATIVE’) PROMETTE DI RIPORTARE LA ROTTA TEOLOGICA DELLA CHIESA VERSO LIDI PIÙ TRADIZIONALI: QUELLI FORTEMENTE DESIDERATI DA CONSERVATORI DISORIENTATI DALLE APERTURE DI PAPA FRANCESCO – MASSIMO FRANCO: “LEONE XIV È PARSO DISCRETO, MINIMALISTA. NIENTE A CHE VEDERE CON LO STILE EMPATICO DI FRANCESCO. QUESTO DELUDE MOLTI, MA NON I CONSERVATORI DESIDEROSI DI MODI PIÙ MISURATI. DESIDEROSI DI UN PAPA CHE, COME HANNO NOTATO ALCUNI PRELATI A LUI VICINI ‘SICURAMENTE BENEDIRÀ I BAMBINI NELLE PIAZZE, MA NON LI PRENDERÀ IN BRACCIO’…” - IL RUOLO DI "RICUCITORE" AFFIDATO A PREVOST

1 - UN PONTEFICE SCELTO PER RICUCIRE LE DIVISIONI TRA APERTURA AL MONDO E SALDEZZA SUI PRINCIPI

Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

PIETRO PAROLIN - ROBERT FRANCIS PREVOST

Un Papa statunitense è quasi più sorprendente di un Pontefice argentino e gesuita. E delinea una Chiesa che ha deciso di sfidare le derive della modernità, con una scelta religiosa e insieme di governo e di moderazione che è destinata a rinsaldare le certezze dottrinali.

 

A Robert Francis Prevost è assegnato il compito di offrire un esempio di unità e di armonia a un mondo sfigurato dai conflitti; e a una Chiesa percorsa da tensioni durate troppo a lungo. Il solo fatto che dopo appena due giorni sia stata superata la soglia degli 89 voti certifica una volontà di superare le divisioni del passato che non era scontata, al massimo sperata.

ROBERT FRANCIS PREVOST SALUTA LA FOLLA A SAN PIETRO

 

Il ricucitore Il profilo di Prevost è quello del ricucitore e del Pontefice di governo. È un Papa che ha avuto una lunga esperienza di Curia, come capo del Dicastero dei vescovi. Ma è anche un ponte tra Stati Uniti e America latina, essendo nato a Chicago da una famiglia di immigrati e avendo vissuto a lungo in Perù.

 

Ha conosciuto dunque sia i problemi che il cattolicesimo incontra nell’emisfero australe, sia le sfide poste da un Occidente aggressivo quanto declinante, sia quelle che hanno disorientato e messo in tensione le istituzioni vaticane. Il suo riferimento alla pace è il messaggio più forte, impregnato di religiosità.

 

robert francis prevost papa leone xiv

E ugualmente significativo è il grazie a papa Francesco, segno di una continuità simbolica. Ma dietro si intravede la volontà del Conclave di aprire una fase del tutto nuova: a cominciare dal ruolo centrale della Segreteria di Stato, dopo anni di ridimensionamento.

 

Uno dei punti fermi della Chiesa che verrà sarà proprio questo: ricondurre una diversità che ha sfiorato la dispersione e una sorta di «fuga da Roma» a una sintesi[…]

 

Significherà ritrovare il dialogo con gli episcopati mondiali che negli ultimi anni avevano vissuto un rapporto difficile col papato: un’incomprensione che non a caso ha trovato il punto massimo di crisi in quello tradizionalista statunitense: una tensione che si è riflessa anche a livello finanziario, nel calo verticale dei contributi americani alla Chiesa cattolica e al Vaticano. Un problema simile ma con contorni diversi che si presenta anche in alcuni dei Paesi dell’Est europeo e più in generale dell’Occidente.

robert francis prevost poco dopo l ordinazione sacerdotale con giovanni paolo ii

 

È prevedibile una continuità rispetto a temi come la protezione degli immigrati e dei diritti umani, e la vicinanza ai ceti più poveri: un approccio di Francesco che ha permesso di ridurre le distanze fra «Trono religioso e popolo», come è stato detto: un’eredità preziosa da non disperdere.

 

Ma forse il compito più arduo sarà quello di amalgamare «le» Chiese cattoliche che hanno mostrato un’identità eterogenea e un’interpretazione diversa delle priorità e perfino di alcuni valori. E qui si inserisce la personalità di Prevost come uomo di mediazione e di dialogo tra le due Americhe […]

 

PAPA LEONE XIV - ROBERT FRANCIS PREVOST

[…] Il tema della collegialità diventa centrale […] L’enorme sostegno che ha ricevuto Prevost appare un investimento su un futuro nel quale si tenterà in tutti i modi di calmare una Chiesa traumatizzata prima dalla rinuncia di Benedetto XVI nel 2013; poi dalla convivenza decennale tra i «due Papi».

 

Francesco ha abbracciato ed è stato scaldato dalle folle fino alle ultime ore di vita. Ma questa capacità empatica, da qualcuno definita figlia di una cultura imbevuta di peronismo argentino, ha avuto una conseguenza paradossale: quella di dilatare senza volerlo le distanze con le istituzioni ecclesiastiche e alcuni episcopati.

 

ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCO

Il compito di Prevost sembra essere quello di recuperare una marcata dimensione religiosa e unire i due ponti: quello col popolo e quello con una gerarchia che non sempre si è sentita valorizzata. […] Prevost è l’americano meno americano che ci sia, è stato detto.

 

Le sue origini familiari che mescolano nazionalità diverse indicano la capacità di parlare a tutti e con tutti. Ma da posizioni salde, anche sul piano dottrinale […] Il nome di Leone XIV assunto da papa Prevost è un’altra indicazione significativa. Era da oltre un secolo che un Pontefice non lo sceglieva. Indica apertura al mondo e insieme saldezza sui principi. […]

 

2 - L’ALA CONSERVATRICE SCONFITTA, MA APPREZZA LA RIGIDITÀ DEL PONTEFICE SU FAMIGLIA E SESSUALITÀ

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

bergoglio tagle1

«Ritorno al centro». E un sospiro di sollievo per una nomina che premia gli Stati Uniti e non spacca una Chiesa americana che si era profondamente divisa nell’era di Francesco. Negli ambienti cattolici degli Stati Uniti è, ovviamente, festa grande per l’ascesa di Robert Prevost al soglio pontificio. Non è un personaggio carismatico, ma con la sua discrezione e la sua umiltà promette di essere un Pontefice di dialogo e ricucitura delle ferite.

 

Certo, i conservatori, prevalenti nel cattolicesimo americano, avrebbero voluto un Papa capace di riportare la Chiesa al rigore teologico dell’era di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma erano tutti consapevoli che arroccandosi a sostegno di un candidato integralista […] si sarebbe arrivati a uno stallo drammatico.

 

ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCO

Fin dall’inizio si era andati, quindi, alla ricerca di un candidato di mediazione. […] i cristiani progressisti sottolineano come Leone XIV sia il continuatore della linea di Francesco almeno per quanto riguarda l’attenzione nei confronti dei più deboli, l’impegno per i problemi sociali, oltre che per la pace e la solidarietà con gli immigrati.

 

Ma, forse, è maggiore il sollievo dei conservatori. […] Prevost, per quanto fatto cardinale da Francesco, non ha condiviso le sue aperture su questioni teologiche e in particolare sui temi della sessualità e della famiglia.

 

robert francis prevost

Dunque il nuovo Pontefice, che ha sempre mostrato un certo distacco e anche una certa severità nei confronti della comunità Lgbtq — contrario allo stile di vita omosessuale e alle «famiglie alternative» — promette di riportare la rotta teologica della Chiesa verso lidi più tradizionali: quelli fortemente desiderati da conservatori che si dicevano disorientati dalle aperture di Francesco.

 

[…] Leone XIV è parso molto discreto e misurato, minimalista […] Niente a che vedere con lo stile molto più aperto, empatico, comunicativo, di Francesco. Questo delude molti, ma non i conservatori desiderosi di modi più misurati. Desiderosi di un Papa come Prevost che, come hanno notato alcuni prelati a lui vicini «sicuramente benedirà i bambini nelle piazze, ma non li prenderà in braccio».

 

L’altro elemento di sollievo per i conservatori americani è quello di aver evitato un Papa come il cardinale Parolin o il cardinale Tagle che sarebbe stato interpretato come un’ulteriore apertura — in realtà un cedimento — al regime cinese, liberticida anche in campo religioso. L’espansione verso l’Asia è uno dei temi dominanti per la Chiesa cattolica e l’accordo negoziato proprio da Parolin con la Cina va in questa direzione.

Luis Antonio Gokim Tagle bergoglio

 

Ma l’interferenza politica in campo religioso con la possibilità per il regime di Pechino di porre il veto sui nuovi vescovi cattolici cinesi mentre molti attivisti religiosi restano in carcere aveva provocato una certa resistenza contro il cardinale veneto e anche contro quello filippino. […]

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO