verdone hendrix

IL MIO JIMI - L'INTRODUZIONE DI CARLO VERDONE AL LIBRO “HENDRIX ‘68”: “QUANDO SUONÒ AL BRANCACCIO, ROMA SI ERA MOBILITATA - QUEL CONCERTO HA AVUTO UN IMPATTO STRAORDINARIO. CON LA SUA CHITARRA AVEVA SCATENATO L’INFERNO - DOPO IL FILM "MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO" HO PARLATO CON IL PADRE E LA SORELLA JANIE E…” - VIDEO

 

 

Da “il Giornale

 

Per concessione dell’editore Jaca Book, pubblichiamo l’introduzione di Carlo Verdone, attore, regista ed hendrixiano di chiara fama a “Hendrix ’68. The italian experience”, di Enzo Gentile e Roberto Crema. 

 

Di Carlo Verdone

 

CARLO VERDONE

Quella volta di Jimi Hendrix al Brancaccio fa parte delle esperienze indelebili, una di quelle serate indimenticabili trascorse insieme alla musica di un artista che all'epoca scandiva le ore delle nostre giornate di ragazzi amanti del rock e assetati di novità. Stare davanti al giradischi con i compagni di scuola e trascorrere i pomeriggi insieme per ascoltare i suoi album era il migliore nutrimento per la nostra fantasia.

 

hendrix 68

I primi due lp di Hendrix, quelli che preferisco di gran lunga per le composizioni e per gli accompagnatori, Noel Redding e Mitch Mitchell, li ho letteralmente consumati: non passava giorno senza che ci si confrontasse con quel patrimonio di creatività ed eleganza, di aggressività e di potenza, di ricerca dirompente che poi avremmo trovato anche nell'esibizione live. Ricordo bene le sensazioni di quell' appuntamento con la storia, dell'impazienza del pubblico: nessuno di noi aveva voglia di sentire altro e purtroppo questo andò a scapito dei gruppi chiamati a scaldare l'ambiente, che peraltro era già infuocato a sufficienza, con i boati da stadio appena si coglieva un movimento sul palco o dietro le quinte.

 

Verdone

Si aveva l'impressione di essere al cospetto di un vero evento, e Roma si era mobilitata. Erano presenti anche diversi personaggi dello spettacolo arrivati per curiosità o perché semplicemente quello era il posto in cui essere, un'occasione da non lasciarsi sfuggire, che attirava anche oltre il circuito degli appassionati di musica.

Quando partirono le prime note, l'impatto fu straordinario, nonostante un'acustica del teatro e un tipo di amplificazione forse non all'altezza: Jimi avrebbe meritato di più, ma intanto con la sua chitarra aveva scatenato l'inferno, devastante, con una precisione e una sicurezza assolute, senza guardare lo strumento, tranquillo e con un portamento esemplare.

JIMI HENDRIX

 

La band risultava perfetta, con il suono tipico del rock inglese dell'epoca che si integrava a meraviglia con il blues e la psichedelia del primo Hendrix: avevano una carica e una spinta eccezionali, credo che come gli Experience non abbia suonato più nessuno.

 

MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO

Jimi resterà nella storia a lungo, così come nella mia memoria quel concerto romano, che contribuì a fortificare e a radicare il mio sentimento per un certo tipo di musica, a partire da Hendrix, determinante per la cultura giovanile, per quella corrente di innovazione del suono che era passata già dai Beatles, dai Rolling Stones, e poi dai Who, Yardbirds, Animals, ma che lui portò ai vertici massimi. Are You Experienced? e Axis: Bold as Love hanno cambiato il senso e la percezione della musica moderna. Il mondo del rock e della chitarra, dopo, non sarebbero più stati gli stessi.

Hendrix ha ridisegnato il modo di suonare, partendo dall' insegnamento dei maestri blues e lasciando poi tutti attoniti, fin dai primi contatti: comprai il suo primo album un sabato pomeriggio e non me ne staccai più.

 

MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO

A furia di ricominciare dall' inizio ad ascoltare si capiva meglio, si riusciva a entrare nello spirito dell'artista, ma certe sonorità erano estremamente avanzate, avveniristiche, e alcuni pezzi ancora oggi appaiono d' avanguardia. Da allora il mio amore per Hendrix è cresciuto, si è approfondito, anche se credo sarebbe stato meglio mantenere la sua discografia fissa ai lavori che aveva controllato e prodotto sotto la sua diretta tutela, mentre sono andati in giro troppi prodotti di scarto, che lui non avrebbe mai approvato.

 

JANIE HENDRIX

Nel corso del tempo ho avuto la fortuna e la possibilità di acquistare un suo raro, breve filmato a Randall Island, e anche un autografo: li conservo come cimeli preziosi, anche da un punto di vista affettivo. Quando vennero in Italia il padre Al e la sorellastra Janie, ebbi modo di conoscerli grazie a un'intervista che mi aveva affidato la rivista «7». Fu un bell'incontro, anche perché ero reduce dal film che tuttora preferisco nella mia storia, Maledetto il giorno che t' ho incontrato: rappresenta un grande omaggio dall' Italia a Hendrix.

 

Raccontai a Janie, che da poco aveva preso le redini dell'eredità e della fondazione e che gestisce la memoria del fratello, di quel film e della colonna sonora, che conteneva due canzoni, The Wind Cries Mary e Foxy Lady, pagate un'inezia rispetto a quelli che sarebbero oggi i prezzi, e poi il filmato di Monterey, dove, durante l' esecuzione di Wild Thing, Hendrix incendia la chitarra, costato quindici milioni di lire: cifre impensabili allo stato attuale, ma allora c' era stato un vuoto di potere sui diritti e io li ottenni davvero con poco!

 

Lei rimase sorpresa, magari anche un po' scocciata, e in me aumentò la soddisfazione per aver mandato in porto un film centrato su Hendrix, i cui dischi consiglio di riprendere in cuffia, ad alto volume, magari anche in mono. Un'esperienza ancora esaltante.

foto di jimi hendrix di guido harari

hendrix a heathrow 1967il tenente privato james hendrix suona la chitarra a fort campbell in kentucky 1962jimi hendrixJIMI HENDRIXJIMY HENDRIXhendrix a panhandle parkJIMI HENDRIX 3JIMI HENDRIXhendrix e il manager eric barrett londra 1970

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)