maurizio gucci lady gaga patrizia reggiani

L’OMICIDIO DI MAURIZIO GUCCI DIVENTA UN SUPER FILM CON ROBERT DE NIRO, AL PACINO E LADY GAGA CHE INTERPRETERÀ PATRIZIA REGGIANI, L'EX MOGLIE DELL'IMPRENDITORE DELLA MODA, CONDANNATA COME MANDANTE DEL DELITTO E USCITA DAL CARCERE NEL 2017 DOPO AVER SCONTATO 16 DEI 26 ANNI COMMINATI - DAI SALOTTI DI MILANO AL "VICTOR RESIDENCE" COSÌ L'EREDITIERA ASSOLDÒ I KILLER DEL MARITO: LA STORIA…

1 - SESSO, SOLDI, SANGUE. LADY GAGA-REGGIANI CON DE NIRO E AL PACINO

Gloria Satta per “il Messaggero”

 

AL PACINO - LADY GAGA - ROBERT DE NIRO

Robert De Niro, Al Pacino, Jared Leto, Adam Driver, Jack Huston: una parata di stelle è pronta a raggiungere Lady Gaga nell'annunciato e molto atteso film di Ridley Scott sull'omicidio di Maurizio Gucci. Della popstar, due anni fa candidata all'Oscar come protagonista del drammatico A Star is Born di Bradley Cooper (e vincitrice della statuetta per la canzone Shallow), si sapeva già: interpreterà Patrizia Reggiani, l'ex moglie dell'imprenditore della moda, condannata come mandante del delitto e uscita dal carcere nel 2017 dopo aver scontato 16 dei 26 anni comminati (e tentato il suicidio nel 2000).

 

lady gaga

Ora però la Mgm, che ha soffiato a Netflix il film ispirato al libro di Sara Gay Forden La saga dei Gucci - Una storia avvincente di creatività, fascino, successo, follia, ha fatto filtrare anche i nomi altisonanti del resto del cast e la data di uscita, il 21 novembre 2021: un'ottima mossa per accendere l'interesse mondiale sul progetto proprio mentre Hollywood e i suoi studios, colpiti dalla pandemia, attraversano la crisi peggiore della storia. Sesso, soldi, sangue, star: niente di meglio per attirare il pubblico ad ogni latitudine.

 

LA CRONACA

La sceneggiatura del film, che potrebbe intitolarsi semplicemente Gucci, sarà firmata da Roberto Bentivegna. A produrre saranno lo stesso regista, attualmente impegnato nelle ultime riprese del dramma in costume The Last Duel, e la moglie Gianina Facio con la loro etichetta Scott Free Productions. Dopo il deludente Tutti i soldi del mondo sul rapimento di Paul Getty III avvenuto a Roma nel 1973 (e l'assurda cacciata dal set, a riprese già finite, di Kevin Spacey accusato di molestie), l'inglese Scott torna dunque ad occuparsi di un clamoroso caso che ha infiammato la cronaca italiana.

MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI

 

Gucci, erede della dinastia della moda e presidente della famosa maison dal 1983 al 1993, venne freddato nel cuore di Milano nel 1995 da un sicario ingaggiato da Patrizia Reggiani, madre delle due figlie dell'imprenditore e da lui lasciata per una donna più giovane. E la reazione di Patrizia sul progetto cinematografico che la coinvolge non si è fatta aspettare. Nel novembre scorso l'ex detenuta oggi 71enne, soprannominata Vedova Nera, aveva dichiarato al programma di Rai1 La vita in diretta: «Mi dissocio, la notizia del film l'ho letta sui giornali e nessuno mi ha contattata».

 

LE POLEMICHE

Ma la Reggiani si è detta ancora più contrariata all'idea di essere portata sullo schermo dal carismatico talento di Lady Gaga: «Non può interpretarmi: ha il naso troppo grosso», avrebbe esclamato mentre i media del mondo intero annunciavano l'ingresso della popstar nel cast. Ma le polemiche forse non sono finite: il film di Scott sulla vicenda Gucci è destinato a riaprire un caso che ha coinvolto molte persone, dalle figlie dell'imprenditore assassinato alla seconda moglie Paola Franchi. E chissà cosa avranno da dire. Il regista, 82 anni, va comunque avanti pronto a sfidare le eventuali contestazioni mentre la produzione non ha ancora precisato che ruolo spetterà a Pacino, De Niro, Leto e compagni.

MAURIZIO GUCCI

 

L'IMPEGNO

Per Lady Gaga, 34, che alterna i successi discografici all'impegno umanitario (la sua ultima iniziativa è stata il One World: Together At Home che ha visto i cantanti esibirsi dalle loro case contro il coronavirus) il film di Scott rappresenta il ritorno in grande stile sullo schermo dopo A Star Is Born. E chissà che il controverso ruolo della Vedova Nera italiana le porti finalmente l'Oscar per la migliore attrice che nel 2018 le soffiò Frances McDormand. Con o senza il permesso di Patrizia Reggiani.

 

2 - DAI SALOTTI DI MILANO AL "VICTOR RESIDENCE" COSÌ L'EREDITIERA ASSOLDÒ I KILLER DEL MARITO

Michela Allegri per “il Messaggero”

MAURIZIO GUCCI

 

L'amore, il tradimento, l'odio, la violenza, i soldi. Quattro colpi di pistola. Tre raggiungono Maurizio Gucci alle spalle. L'ultimo, fatale, è alla tempia. Era la mattina del 27 marzo 1995, in via Palestro, a Milano. Gucci, 46 anni, erede della maison fiorentina, stava varcando l'ingresso della sua società quando un uomo lo ha ucciso mentre un complice lo aspettava in auto. Un delitto premeditato, con odio, quello che una sola persona al mondo poteva covare nei confronti del miliardario: Patrizia Reggiani, ex moglie di Gucci. Non lo aveva mai perdonato per averla lasciata nel peggiore dei modi: fuggendo di casa e facendole comunicare la notizia da un amico. E lei lo dice a tutti: «Lo vorrei vedere morto».

 

PATRIZIA REGGIANI

IL PIANO

A esaudire quel desiderio, sarebbe stata la dama di compagnia dell'ereditiera, la Maga, Pina Auriemma, sua amica, cartomante e confidente. Lei, insieme a Ivano Savioni, portiere d'albergo, avrebbe assoldato Benedetto Ceraulo - è stato lui a premere il grilletto - e Orazio Cicala, l'autista. Il costo dell'agguato: 610 milioni di lire. È questa la ricostruzione fatta dagli inquirenti ed emersa dalle interminabili udienze di un processo finito sui giornali di tutto il mondo. Gucci e la Reggiani si conoscono a una festa, nel 1971. Poi, il matrimonio del secolo, due figlie, i viaggi, il lusso. Il passo successivo, 12 anni dopo, è un divorzio miliardario. Maurizio parte per Firenze e non torna. È un amico a comunicare a Patrizia che il marito l'ha lasciata.

 

MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI

La Reggiani ottiene un appannaggio di un miliardo e mezzo di lire e l'affido delle bambine. Nel 1993 Gucci decide di vendere l'azienda per i troppi debiti. Patrizia non è favorevole, teme che sperperi tutto il denaro. Nello stesso periodo viene operata per un tumore al cervello. E lui, racconterà la donna, non va a trovarla in ospedale. Ci sono le figlie, c'è la madre, c'è l'amica Pina Auriemma, la sua dama di compagnia, confidente e cartomante. Ma non c'è Maurizio. Il movente dell'omicidio, per l'accusa, è proprio l'odio, che monta nel corso delle settimane, dei mesi.

 

Nel 1995, l'agguato. All'inizio gli inquirenti indagano sui contatti lavorativi del miliardario, sulla malavita, sui casinò. Nel 1997, la soffiata che porta alla svolta: «Ivano Savioni si vanta dicendo di avere avuto un ruolo nell'omicidio», racconta un informatore. Savioni è un portiere d'albergo, amico di Pina Auriemma. Sarebbero stati loro a ingaggiare il killer. I telefoni della coppia vengono intercettati: i due parlano del delitto e della mandante, Patrizia Reggiani. Il 31 gennaio 1997, gli arresti.

 

PATRIZIA REGGIANI

Finiscono in carcere l'Auriemma e Sadoni, insieme a Benedetto Ceraulo, il killer, e a Orazio Cicala, il complice. A San Vittore finisce anche Patrizia Reggiani. A Victor Residence, come dice lei, dove resterà per 17 anni. L'amicizia con l'Auriemma non regge il processo, tra accuse reciproche e smentite. Vengono sentiti come testimoni amici, conoscenti, familiari, dipendenti dei Gucci. Una ex governante dichiara che la Reggiani nel 1991 aveva offerto a lei e al fidanzato 2 miliardi per uccidere Maurizio. Sostiene di avere avvisato l'erede della maison, che però non aveva dato peso a quelle parole. Una ricostruzione sempre smentita dalla Reggiani. Ma anche l'ex avvocato di fiducia della donna racconta ai giudici che la signora, nel 1994, si era informata sulle conseguenze in caso di omicidio del marito. Parole che l'ereditiera non ha contestato, aggiungendo di avere sempre covato rancore nei confronti di Maurizio Gucci.

OMICIDIO DI MAURIZIO GUCCI

 

LA CONDANNA

Per la Reggiani la condanna in primo grado è a 29 anni, che diventano 26 in appello, sentenza confermata in Cassazione. Pina Auriemma viene condannata a 19 anni e ne sconta 13. Per Orazio Cicala, l'autista, e per Savioni la pena è di 26 anni. Mentre per il killer viene disposto l'ergastolo. Nel 2011 l'ereditiera ottiene la semilibertà. Ma all'inizio rifiuta, perché «non ho mai lavorato, non saprei cosa fare», confida.

 

MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI

Dal 2017 Patrizia è libera, lavora in un'azienda di moda e ha riottenuto il vitalizio da quasi un milione di euro l'anno stabilito dalla sentenza di divorzio. Ma le giornate in tribunale non sono finite: ora la questione è tutta civilistica. Le figlie combattono contro di lei per l'eredità Gucci, mentre la madre, Silvana Barbieri, hachiesto che dopo la sua morte la Reggiani venga affiancata da un amministratore di sostegno.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...