polizia postale

L'ORGIA DEI MINORENNI NAPOLETANI - UN NUOVO CASO TIZIANA CANTONE? SULLE CHAT WHATSAPP GIRA IL FILMATO DI TRE RAGAZZINI E UNA RAGAZZINA IN UN'AMMUCCHIATA: ''POSSO FARE UN VIDEO?'' ''PENSAVO LO STESSE GIÀ FACENDO LUI''. IL FILE È STATO CONSEGNATO ALLA POLIZIA POSTALE, E ORA È A RISCHIO ANCHE LA POTESTÀ GENITORIALE - CREPET: ''I GENITORI SONO I PRIMI A MANDARE VIDEO CHE SUPERANO OGNI LIMITE. I FIGLI EMULANO…''

 

 

  1. L'ORGIA DEI 13ENNI NAPOLETANI, INDAGA LA POLIZIA POSTALE: «VIA LA PATRIA POTESTÀ AI GENITORI»

Da www.ilmattino.it

 

polizia postale

Un video pedopornografico nel quale si vedono quattro minorenni, tre maschi e una ragazzina, fare sesso in un luogo all'aperto, sta circolando attraverso le chat dei cellulari a Napoli. Lo rende noto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha consegnato le immagini alla polizia postale «affinchè si risalga ad autori e protagonisti del video e alle loro famiglie, cui deve essere immediatamente tolta la potestà genitoriale». Borrelli spiega di aver ricevuto il video con una segnalazione anonima «che invitava a porre fine alla diffusione di questa vergogna».

 

«Sono scene raccapriccianti - ha proseguito Borrelli - e purtroppo tutti i protagonisti sembrano assolutamente consenzienti e non in grado di comprendere i problemi cui andranno incontro attraverso la diffusione del video dove, ad eccezione di quello che riprende, sono tutti perfettamente riconoscibili». «Abbiamo già vissuto vicende drammatiche legate alla diffusione di video pornografici - ha concluso il consigliere dei Verdi - con vite spezzate dalla vergogna di essere mostrate in pubblico senza ritegno e umanità. Facciamo presto per togliere questo video on line prima che a pagarne le pesanti conseguenze siano quattro bambini»

 

 

  1. SESSO TRA RAGAZZINI IL VIDEO CHOC IN CHAT

Giuseppe Crimaldi per ''il Mattino''

 

AMATORI DEL PORNO AMATORIALE

Ci sono storie che non si vorrebbe mai dover raccontare. E casi che, nell' affrontarli, meritano un distacco tuttavia difficile da ricercare. Perché se è già complicato ricostruire certe scene, ancor più drammatico diventa inquadrarle in un seppur squallido contesto di ignoranza, morbosità e degrado. Da giorni - ma forse anche da settimane, chi può dirlo - in rete sta circolando un video pornografico. Un minuto di immagini che corrono via Whatsapp e Messenger che finiscono per trasformarsi in un pugno allo stomaco che toglie il respiro. Perché i protagonisti sono poco più che bambini. Saranno ora gli esperti della Polizia postale della Campania a indagare per capire chi, come, dove e quando ha registrato e diffuso quelle immagini.

 

IL VIDEO

Quattro protagonisti: tre di sesso maschile ed una giovanissima. Scene di sesso esplicito registrate all' aperto e alla luce del sole. A denunciare il caso è stato ieri il consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: il quale, appena avuta notizia da una fonte anonima del video diventato ormai virale su alcune chat, non ha esitato a inviare il file alla Polizia postale di Napoli.

 

«Le immagini che mostrano tre bambini e una bambina coinvolti in esplicite attività sessuali - dice - sono state consegnate alla Polposta affinché si risalga ad autori e protagonisti del video e alle loro famiglie perché gli sia immediatamente tolta la potestà genitoriale. Chi me lo ha girato invocava, giustamente, di porre fine a questa vergogna».

 

dark web e polizia postale

«Sono scene raccapriccianti conclude Borrelli - e purtroppo tutti i protagonisti sembrano assolutamente consenzienti e non in grado di comprendere i problemi cui andranno incontro attraverso la diffusione del video dove, ad eccezione di quello che riprende, sono tutti perfettamente riconoscibili». Una brutta storia, dunque, che richiama recenti casi analoghi, alcuni dei quali drammatici e finanche tragici, come quello della povera Tiziana Cantone.

 

I SOSPETTI

Quattro soggetti poco più che bambini. Impuberi. Da quel che mostrano le immagini si possono fare solo due iniziali deduzioni: il video non è stato girato nei giorni scorsi, e lo dimostrano le belle condizioni climatiche (peraltro i quattro protagonisti sono completamente nudi). Inoltre, dall' accento dei giovanissimi protagonisti si ha la sensazione che possano essere campani. «Posso fare un video? - dice uno dei maschietti in piena attività sessuale, impugnando il telefonino; e la ragazzina risponde, riferendosi all' unico dei tre del quale non si vede mai il volto: «Ma perché, non lo sta girando già lui?».

Francesco Emilio Borrelli

 

LE INDAGINI

La parola passa ora alla polizia postale. Indagine che verrà avviata già nelle prossime ore, e chi si preannuncia delicatissima, non solo per il contesto che vede protagonisti dei minori, ma anche per i conseguenti profili penali che potrebbero investire chi abbia poi veicolato quelle immagini, facendole diventare orridamente virali. C' è infine tutto il profilo legato alle conseguenze che le conclusioni potrebbero avere anche sulla potestà genitoriale. Da quel che si apprende da fonti investigative (anche se è ovvio e comprensibile il massimo riserbo degli inquirenti) questo sarebbe il primo caso che vede persone tanto giovani proiettate nell' inferno della pornografia amatoriale.

 

TIZIANA CANTONE

All' attenzione della Polposta ci sono svariate denunce che riguardano video registrati (anche all' insaputa) di soggetti maschili e femminili in atteggiamenti intimi, poi fatti circolare su alcuni gruppi di alcune chat: ma mai a Napoli si era registrata una denuncia come quella appena presentata da Borrelli.

 

 

  1. CREPET: COLPA DEI GENITORI CHE SI LIMITANO A FARE IL BANCOMAT

Gigi Di Fiore per ''il Mattino''

 

 

«Se i protagonisti del video sono tutti minori, per i codici penali potrebbe non essere reato, ma non vorrei essere il padre di uno di quei ragazzini». Per la sua professione, lo psichiatra Paolo Crepet si trova sempre più spesso a commentare e ad esaminare vicende inquietanti che coinvolgono minorenni.

 

Professore, perché non vorrebbe essere uno dei genitori dei quattro ragazzini campani?

Paolo Crepet

«Perché sarei molto preoccupato. Immagino i soliti rassegnati, pronti a dire che in fondo sono ragazzate o che basta cavarsela con una ramanzina. No, fatti come questi e altri, che hanno per protagonisti ragazzini sempre più piccoli, non possono essere sottovalutati».

 

Che tipo di società sta diventando la nostra, professore?

«Quella in cui c' è chi dà per scontato che non esista più un' età evolutiva, appiattendo ogni comportamento nel considerarlo scontato e normale. Così succede che a 13 anni possa ubriacarmi e andare in coma etilico o consumare droga».

 

Ci guadagna solo chi commercia in droga e alcol?

«Sì, tutto ha un risvolto economico e naturalmente gongolano i venditori di alcol come di droga. Ma anche chi fa affari con le nuove tecnologie, che sono lo scenario determinante nella vicenda campana».

 

Mancano i controlli dei genitori?

 «È proprio questo il nodo centrale. Ci vorrebbero genitori che svolgessero anche un ruolo di controllo sulla vita dei loro figli. Questo oggi significa anche controllo puntuale sull' uso delle tecnologie e dei social. I genitori non lo fanno perché è troppo faticoso. D' altro canto, anche gli adulti utilizzano le tecnologie per qualsiasi cosa».

 

POLIZIA POSTALE

I ragazzini emulano gli adulti?

«Seguono l' esempio degli adulti. Se quegli adulti sono i loro genitori, trovano un alibi in più nel fare uso distorto di social e tecnologie».

 

Cosa intende dire?

«Quanti genitori mandano foto o postano video superando ogni limite? Non si accorgono che i figli guardano al loro esempio. La responsabilità dei genitori deve seguire regole di comportamento e di controllo verso i figli. Non ci si può limitare a fare gli ufficiali pagatori».

 

Genitori che acquietano la loro responsabilità accontentando in tutto i figli con i soldi?

«La penso proprio così. Per il mio lavoro, vedo tanti ragazzi e genitori. Ce ne sono tanti di padri e madri che vogliono fare gli ever green e sono quelli che più mi spaventano. Di frequente, vengo chiamato a commentare, in ogni parte d' Italia, situazioni inquietanti che coinvolgono ragazzini. Che Paese si sta costruendo? Lo scenario è avvilente».

 

Non ci sono soluzioni?

«Non possiamo arrenderci a tutto questo. Altro che resilienza, occorre un risorgimento nei rapporto interpersonali. Altrimenti, non avremo futuro».

 

L' età dei comportamenti allarmanti si abbassa?

«Già. Una volta erano i sedicenni, ora i tredicenni, non vorrei che tra qualche anno si parli di bambini di nove anni protagonisti di video inquietanti. Il fatto è che non possiamo sperare nel demiurgo di turno, ma la soluzione è in noi stessi. Occorre davvero una rinascita del senso di responsabilità dei genitori che facciano meno gli amici e più gli educatori».

 

 

 

 

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