manichino poliziotto incendiato capodanno milano

A NATALE PIÙ BUONI, A CAPODANNO PIÙ SCEMI – L’ULTIMO DELL’ANNO A MILANO UN PISCHELLO HA COSPARSO DI BENZINA E HA DATO ALLE FIAMME UN MANICHINO DI UN POLIZIOTTO – L’AUTORE DEL GESTO, CHE HA FILMATO TUTTO E PUBBLICATO IL FILMATO IN RETE, E' UN GIOVANE ITALO-ECUADORIANO – E SALVINI PARTE ALL'ATTACCO: “L'INCENDIARIO È SICURAMENTE UN CRETINO. SOLIDARIETÀ ALLE DONNE E AGLI UOMINI CHE...” - VIDEO

 

C. Giu. per il “Corriere della Sera”

 

manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 4

Un ragazzo si avvicina a un manichino a grandezza naturale di cartapesta che raffigura un poliziotto in divisa. Sullo sfondo si vedono i giochi dei bambini e un campo da calcio all'interno di un giardino pubblico. Il ragazzo ha in mano una tanica di benzina, cosparge il manichino poi si allontana.

 

In sottofondo si sentono le voci di altri giovani e lo scoppio dei fuochi d'artificio in lontananza. Poi viene lanciato un petardo che innesca la benzina e in pochi secondi le fiamme avvolgono il fantoccio che poi «esplode». Si sente lo scoppio di alcuni petardi e alla fine del video il manichino scoppia in una palla di fuoco tra le urla degli amici. Il filmato pochi minuti dopo rimbalza sui social e diventa virale. Tanto che anche il vicepremier Matteo Salvini lo commenta: «L'incendiario è sicuramente un cretino, chi ride e applaude è pure peggio. Solidarietà alle donne e agli uomini che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza dell'Italia e degli italiani».

 

Secondo una prima ricostruzione sembra che il giovane autore del gesto sia un italo-ecuadoriano residente a Milano. È stato lui a pubblicare per primo il video su Instagram. Non sono chiare le ragioni del gesto. La polizia ha escluso al momento legami con gruppi di area anarchica o connotazioni politiche.

 

manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 5

Alla base del gesto, almeno a giudicare alcuni commenti di amici circolati in Rete, ci sarebbe la tradizione di bruciare fantocci di cartapesta riempiti di petardi e incendiati per rappresentare le «disgrazie dell'anno passato». In Ecuador, ma non solo, capita spesso che i manichini abbiano le sembianze di personaggio famosi o politici. Il soggetto scelto dal giovane però è un poliziotto con tanto di divisa e cappello.

 

In un altro spezzone di video si vede lo stesso manichino poco dopo la realizzazione all'interno di un appartamento. In una notte di Capodanno relativamente tranquilla a Milano, visti i timori della vigilia e le molte forze dell'ordine impegnate nei servizi preventivi di sicurezza, il caso fa discutere: «È vergognoso, agiremo legalmente. Vedere esplodere un manichino che indossa i nostri colori rievoca molto dolore, considerando che nostri colleghi sono saltati in aria davvero per alto senso del dovere e per gli ideali di legalità e giustizia», il commento di Fabio Conestà, del Movimento sindacale autonomo di polizia (Mosap).

manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 6manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 8manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 9manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 3manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 1manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 2manichino di un poliziotto bruciato a capodanno 7

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…