conte draghi

L’UNICO A NON ECCITARSI PER IL DISCORSO DI DRAGHI È STATO CONTE – GELO DA PALAZZO CHIGI SULL’INTERVENTO MOLTO QUIRINALIZIO DI "SUPER MARIO" AL MEETINGI DI CL – DAL PD INVECE SCUOTONO LA TESTA: “PER REALIZZARE UN RECOVERY PLAN EFFICACE SERVIREBBE DRAGHI, MA ABBIAMO CONTE…” – LE BACCHETTATE DELL’EX PRESIDENTE DELLA BCE ALL’ASSISTENZIALISMO GRILLINO: “I SUSSIDI FINIRANNO, BISOGNA DARE DI PIÙ AI GIOVANI”

 

 

 

Alberto Gentili per “il Messaggero”

MARIO DRAGHI AL MEETING DI RIMINI

 

«Per realizzare un Recovery plan davvero efficace e ambizioso servirebbe Draghi, ma abbiamo Conte e ce lo teniamo. Al momento non si può fare altro...». Le parole del ministro del Pd, pronunciate dopo aver ricevuto garanzia di un rigoroso anonimato, la dicono lunga sull'umore nel governo, sponda dem.

 

MARIO DRAGHI AL MEETING DI RIMINI

Che si riassume così: scarso entusiasmo e fiducia nella premiership di Giuseppe Conte per l'attuazione del piano con cui spendere i 209 miliardi che dal prossimo anno al 2023 arriveranno da Bruxelles e, conseguentemente, non escludere che da qui all'autunno - soprattutto se dovessero andare male le elezioni regionali del 20 e 21 settembre - a palazzo Chigi possa arrivare un inquilino ben più attrezzato dell'attuale premier nel far fruttare il tesoro di aiuti europei. Altrettanto eloquente il silenzio dell'entourage di Conte.

conte casalino

 

A precisa richiesta: qualche commento al discorso di Draghi? La risposta è stata disarmante: «No». Insomma, il gelo. Anche perché, ormai da mesi, l'ex presidente della Banca centrale europea (Bce) è visto come un potenziale e pericoloso competitor.

 

A candidarlo a palazzo Chigi sono stati in tanti, dai leghisti Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini, da Matteo Renzi a Silvio Berlusconi. Ma come dice Bruno Tabacci, uno che la politica la vive da decenni ed esclude un governissimo, «Draghi non è stupido, non andrebbe mai a guidare una coalizione che è una gabbia di matti dove a dettare legge sono Di Maio e i grillini.

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

 

Lui è l'uomo giusto per il Quirinale, nel 2022». Più aperturista, su un impiego immediato, Pier Ferdinando Casini: «Draghi è una risorsa e una riserva della Repubblica a cui attingere nei momenti di difficoltà e questo è un momento difficile».

 

LE BACCHETTATE

Di certo, c'è che Super Mario sul palco del meeting di Rimini ha esposto una sorta di manifesto programmatico di governo. Dove ha messo all'indice (senza mai citarlo) l'ideologismo a 5Stelle invocando «pragmatismo», «flessibilità» e bocciando l'assistenzialismo (per i giovani) di marca grillina.

Gualtieri Conte

 

Ha detto e ripetuto che la politica «non deve aggiungere incertezza», all'incertezza che già domina un Paese colpito duro dalla pandemia: esattamente l'opposto del messaggio che filtra da un Movimento ormai allo sbando.

 

In più Draghi ha scandito parole molto simili a quelle pronunciate negli ultimi tempi da Sergio Mattarella: per agganciare la ripresa economica e avviare la ricostruzione serve «concretezza», «chiarezza» e rapidità d'azione: «Subito» è stato l'avverbio maggiormente usato dall'ex presidente dell'Eurotower. Invece il piano per spendere i 209 miliardi si è perso nelle nebbie di palazzo Chigi.

 

conte casalino

Non a caso Draghi ha sollecitato «maggiore trasparenza nell'azione dei leader». Ma la vera indicazione di marcia dell'ex capo della Bce è stata l'appello ad avviare con i fondi europei riforme strutturali e a realizzare «infrastrutture cruciali per la produzione», in modo da accumulare «debito buono e non cattivo», che risulterebbe «insostenibile».

L'epilogo cui rischia di andare incontro il governo rosso-giallo, se dovesse continuare a limitarsi «a fare assistenzialismo» aumentando «la spesa corrente per comprare consensi», come sospettano le forziste Anna Maria Bernini e Licia Ronzulli.

WHATEVET IT TAKES - MARIO DRAGHI

 

E come sostengono fonti leghiste che etichettano il discorso di Super Mario come «una solenne bocciatura del governo». Non a caso Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, ha twittato a commento delle parole dell'ex presidente della Bce appena due parole: «Ascoltare Draghi».

 

Lapidario anche il tweet del deputato dem, Filippo Sensi, «Un uomo». Senza aggiungere quello giusto, per carità di Patria. Leggermente più loquace il presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci: «Importanti le parole di Draghi. La sua ricetta caratterizzata da pragmatismo e flessibilità ispiri Parlamento e governo».

GENTILONI DOMBROVSKIS

 

Così il segretario dem Nicola Zingaretti, oltre a confidare di giudicare «ottimo» l'intervento di Draghi, è corso a offrire garanzie al suo partito sull'impiego degli aiuti europei, indicando i settori di spesa: «Con la quadra dei ministri siamo impegnati a presentare nei tempi previsti i progetti per la rinascita.

draghi contestato con i coriandoli 4

 

Anche su questo abbiamo messo in campo le nostre priorità: scuola, sanità, lavoro e progetti credibili per la ripartenza legati al Recovery Fund». La forza di inerzia dei 209 miliardi è infatti imponente. «Se Conte non si dimostrerà all'altezza di spenderli subito e bene, varando un piano adeguato di riforme e interventi strutturali», dice un alto esponente renziano, «sarà inevitabile sostituirlo».

 

 Chiaro il messaggio: in caso di un ennesimo stallo, «innescato dai veti e dall'ideologismo populista grillino», Draghi risulterà indispensabile. Da capire se il diretto interessato accetterà la sfida, con tutti i rischi connessi, visto che nel 2022 dovrebbe attenderlo il Quirinale. E palazzo Chigi potrebbe rivelarsi un inciampo.

PAOLO GENTILONI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI

 

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)