“LA CORRUZIONE SU SEMPIO? SI CERCANO FOTO, MESSAGGI, NOMIGNOLI” – I PM DI BRESCIA TORNANO ALL’ATTACCO SUL SEQUESTRO DI TELEFONINI E TABLET A MARIO VENDITTI, L’EX PM ACCUSATO DI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI CON L'IPOTESI DI AVERE ARCHIVIATO LA POSIZIONE DI ANDREA SEMPIO IN CAMBIO DI SOLDI - TRA GLI ELEMENTI SU CUI LA PROCURA INDAGA, C’È L’IPOTESI CHE SEMPIO, PRIMA DELL’INTERROGATORIO DEL 10 FEBBRAIO 2017, FOSSE GIÀ A CONOSCENZA DELLE DOMANDE E…
Estratto dell’articolo di Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera”
VENDITTI - NOTTE PRIMA DEL RIESAME - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
C’è quel che si cerca. Foto, mail, sms, mms, messaggini e file. In telefonini, pc, pen drive e tablet. Sia dell’ex procuratore pavese Mario Venditti, sia degli ex carabinieri (non indagati) Silvio Sapone e Giuseppe Spoto. E c’è quel che potrebbero documentare. «Immagini di atti del procedimento, di soldi, di incontri, di rapporti personali tra gli indagati», oppure, «conversazioni contenenti linguaggio criptico o allusivo» che potrebbero essere avvenuti anche tra «soggetti memorizzati nei device con nomignoli o abbreviazioni».
Nella nuova richiesta di sequestro dei dispositivi informatici, la Procura bresciana declina contenuto e forma delle tracce che sta cercando, per provare l’ipotesi su cui indaga. E cioè che la prima archiviazione di Andrea Sempio, otto anni fa, sia stata in qualche modo pilotata attraverso il pagamento di somme di denaro contanti. Motivo per cui Venditti è accusato di corruzione in atti giudiziari.
Per questo si punta a scavare nei device di Venditti, Sapone e Spoto per accertare «modalità di svolgimento delle indagini compiute nel 2016/2017 a carico di Sempio, i rapporti tra gli inquirenti (pm e polizia giudiziaria) con la famiglia Sempio o i loro avvocati e consulenti tecnici, il versamento di denaro agli inquirenti, anche attraverso terzi-soggetti, per influire su tali indagini, i canali di monetizzazione del denaro da parte della famiglia Sempio».
MARIO VENDITTI E ANDREA SEMPIO
Dopo lo stop (parziale) del Riesame, che aveva bocciato il sequestro del materiale informatico, la pm Claudia Moregola e il procuratore Francesco Prete hanno notificato ai legali dell’ex magistrato e dei due militari un nuovo decreto di sequestro con cui verrebbe superata — a parere di chi indaga — la mancanza di adeguata motivazione del precedente sequestro informatico.
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«Tra gli elementi su cui occorre fare chiarezza», scrivono i pm, c’è l’ipotesi che Sempio, prima dell’interrogatorio del 10 febbraio 2017, fosse già a conoscenza delle domande. E anche del contenuto della consulenza del genetista della difesa Stasi, Pasquale Linarello, che attribuiva a Sempio il Dna sulle unghie di Chiara. Motivo per cui va chiarita, scrivono, «l’accertata disponibilità da parte dei Sempio della consulenza di Linarello prima che essa fosse oggetto di discovery , atteso che è stata consegnata al loro consulente tecnico generale Garofano il 13 gennaio 2017 e vi è dunque la necessità di cercare chi ne abbia avuto la materiale disponibilità in quel periodo, verificando se essa fosse memorizzata negli apparati informatici in sequestro e se essa sia stata inviata a terzi a mezzo di canali informatici».
MARIO VENDITTI E ANDREA SEMPIO
Il legale di Venditti, Domenico Aiello, si è intanto rivolto di nuovo al ministro della Giustizia, Carlo Nordio: «Sarebbe il terzo decreto di sequestro sui beni del dottor Venditti», segnala l’avvocato, che parla di «aggressione in corso senza precedenti».


