pensionati in fuga dall italia

“LA VITA NON È QUELLA CHE SI E' VISSUTA MA QUELLA CHE SI RICORDA E COME LA SI RICORDA PER RACCONTARLA” - IL NUOVO LIBRO DI ENZO BIANCHI SUI MODI DI AFFRONTARE LA VECCHIAIA: "BISOGNA ESSERE CONVINTI CHE SI PUO' DIVENTARE VECCHI E VIVERE TROVANDO SENSO DELL'ESISTENZA SENZA PENSARE A "QUEL CHE SI FACEVA"

 

 

Brano tratto dal libro di Enzo Bianchi e pubblicato da la Stampa

 

PENSIONATI IN FUGA DALL ITALIA

Lasciare la presa: è un' arte non facile, eppure è la prima da esercitarsi nella vecchiaia. È l' arte del distacco, del saper prendere una distanza, dell' accettare di non poter più tenere in mano tutte le corde. Questo distacco cambia a seconda delle persone: per alcuni è dovuto alle leggi del lavoro che pongono un termine all' esercizio della professione; per altri dipende da una loro libera scelta.

 

Vi è comunque sempre un' alternativa: continuare come prima, come se gli anni sopraggiunti non avessero un significato e non richiedessero un necessario mutamento, oppure prepararsi ad abbandonare la funzione, il posto, l' occupazione, lasciando ad altri, alle nuove generazioni, la possibilità di subentrare e di portare avanti ciò che per noi umani resta sempre inadempiuto.

 

pensionati estero

Ognuno di noi vorrebbe portare a termine l' opera che si è prefisso, e in nome di questo traguardo che uno sente fissato da sé o da una volontà superiore, trova sempre delle ragioni per non mollare la presa. Si vuole portare a termine l' ultimo progetto, si vuole che i figli raggiungano certe tappe o posizioni nella vita, si vuole che vi siano condizioni più favorevoli: in realtà, si vuole continuare a vivere come prima, senza quei cambiamenti che fanno paura e senza abbandoni che fanno cadere nell' incertezza e nell' ansia.

 

PENSIONATI ESTERI2

Bisogna in realtà essere convinti che si può diventare vecchi e vivere trovando senso senza restare fino all' ultimo aggrappati a «quel che si faceva». Un essere umano è molto più di ciò che fa, è innanzitutto una persona che è, che vive. Anche quando si smette ciò che si faceva o diminuisce ciò che si ha, si è sempre quel soggetto che vive, ha significato, ama ed è amato. Essere in vita, vivere con gli altri e in mezzo agli altri è il senso dell' esistenza, ciò che le dà sapore, al di là delle diverse azioni che si possono compiere.

 

enzo bianchi

Certo, ci sono distacchi e distacchi. Lasciare la presa dal lavoro e dalla propria funzione è senza dubbio il fatto più evidente da viversi nella vecchiaia, ma altri distacchi si impongono. Non possono essere evasi e a essi occorre non rassegnarsi, bensì sottomettersi, che è altra cosa: significa infatti accettarli come un' occasione di mutamento, occasione per fare altre cose, per cambiare stile di vita, per semplificare ciò che diventa complesso e più faticoso. Per esempio, si tratta di lasciare la presa di molti piccoli impegni e responsabilità con le quali si voleva fare una vita iperattiva.

 

il sesso da gustare a ogni eta 3

Non bastava il lavoro professionale, si erano magari assunti impegni in diverse forme, anche non lavorativi e magari utili per la vita sociale: ebbene, anche questi vanno lasciati. È un' esperienza di diminutio e anche di semplificazione, perché solo la semplicità aiuterà a vivere in pienezza alcune scelte e non più tutte quelle che avevamo fatto.

 

Lasciare la presa permette di discernere ciò che è essenziale per una vita sensata e che possa essere «salvata», significa affermare la dimensione della gratuità: si è fatto molto a causa dei doveri e degli impegni, ma è giunto il tempo dell' otium, del «dolce far niente» che può essere vissuto cercando la quiete, aumentando il tempo per dedicarsi alla vita interiore, per essere più liberi dalle esigenze che ci imponevamo o che ci erano imposte dagli altri. Lasciare la presa non è un lasciar cadere dalle mani nel pozzo la corda del secchio, ma un lasciare alcuni fili per stringerne con più forza altri.

 

ENZO BIANCHI E PAPA BERGOGLIO

Lasciare la presa significa anche esercitarsi ad accettare l' incompiuto. Non è un esercizio facile, perché chi diventa anziano è convinto di dover portare a termine la propria opera. Ha sempre qualcosa da completare, fino a chiedere, quando la morte è vicina: «Lascia prima che finisca questo!». Sì, ognuno di noi vorrebbe finire l' opera che ha iniziato, ma occorre accettare che lasciamo qualcosa di incompiuto, mettendo la fiducia in altri che dopo di noi proseguiranno l' opera. Anche la nostra vita, che vorremmo aver vissuto come opera d' arte, resterà incompiuta. Per questo il monaco all' inizio della sua avventura riceve una promessa: «Il Signore porterà a termine l' opera iniziata in te» (cfr. Fil 1,6).

ANZIANI TV

 

Siamo creature incompiute e le nostre azioni restano incompiute. Nondimeno, si può ricordare uno splendido detto della tradizione rabbinica, dal sapore paradossale, che dovremmo meditare di più: «Non spetta a te portare a termine l' opera, ma non sei libero di sottrartene». Una delle attività più esercitate nella vecchiaia è quella del ricordare.

 

Nella giovinezza i ricordi del passato sono ancora pochi e lo sguardo rivolto in avanti impedisce loro di avere un grande peso e una presenza significativa. Al contrario, per i vecchi il passato, l' aver vissuto è la vita, mentre il tempo da vivere resta breve. È quindi fisiologico che l' attenzione vada al passato, in un' anamnesi ripetuta dell' infanzia, dell' adolescenza, della giovinezza e anche della vita matura. In ogni anamnesi - che talvolta diventa racconto, narrazione agli altri, oppure scrittura autobiografica o di memorie - l' interpretazione ha la grande funzione di tenere vivo il vissuto ma anche di rileggerlo con gli occhi e il cuore che si hanno dopo averlo attraversato.

GARCIA MARQUEZ 9

 

Aveva ragione, ancora una volta, il grande García Márquez: «La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla».

©Società editrice il Mulino, 2018.

 

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?