
“LE CONSULTAZIONI RICHIEDONO TEMPO” – I TAGLIAGOLE DI HAMAS TERGIVERSANO SUL PIANO TRUMP, PROVANDO A RINVIARE LA LORO MORTE CERTA, MA IL PRESIDENTE AMERICANO VUOLE CONCEDERE ALTRO MARGINE: LA DEADLINE SI POTREBBE SPOSTARE DI 24 ORE E ARRIVARE A DOMENICA 5 OTTOBRE – ESCLUSA OGNI IPOTESI DI MODIFICA AL PIANO PER I TERRORISTI: I MILIZIANI CHIEDONO “GARANZIE”, MA IL SÌ DEI PAESI ARABI E DELLA TURCHIA HA FATTO TERRA BRUCIATA ATTORNO AD HAMAS…
HAMAS, SERVE PIÙ TEMPO PER STUDIARE IL PIANO DI TRUMP
miliziani di hamas in tiro per la cerimonia di rilascio degli ostaggi
(ANSA-AFP) - Hamas ha bisogno di più tempo per studiare il piano di pace per Gaza presentato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e sostenuto dal primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.
"Hamas sta ancora proseguendo le consultazioni sul piano di Trump... e ha informato i mediatori che le consultazioni sono in corso e richiedono tempo", ha dichiarato un funzionario a condizione di anonimato. Martedì Trump ha dato ad Hamas un ultimatum di "tre o quattro giorni" per accettare il suo piano per porre fine alla guerra nei territori palestinesi.
benjamin netanyahu donald trump
HAMAS È DIVISA SU TRUMP LA RISPOSTA ENTRO IL WEEKEND
Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
Accetta. Non accetta. Vuole modifiche. Chiede chiarimenti.
Hamas tergiversa sul piano Trump per il cessate il fuoco presentato al mondo lunedì sera. La risposta che doveva arrivare il giorno dopo, e poi quello successivo e poi quello dopo ancora, non si è vista fino a ieri sera. «Decideremo presto» annuncia dall’ufficio politico Mohammed Nazzal. E dalla Casa Bianca la portavoce Karoline Leavitt fa sapere in un’intervista a Fox news che «il presidente traccerà una linea rossa per la risposta dell’organizzazione terroristica».
miliziano di hamas durante la cerimonia di rilascio degli ostaggi
Pare — lo dicono fonti giornalistiche libanesi che sostengono di aver parlato con Washington — che quella linea rossa sia il weekend in arrivo. Quindi: deadline domenica 5 ottobre. Che poi è un giorno in più rispetto ai «3-4 giorni» dichiarati dallo stesso Trump martedì mattina in una conferenza stampa.
All’interno del movimento islamista, intanto, pare si sia arrivati a una specie di resa dei conti fra l’ala militare, che da Gaza boccia il piano su tutta la linea ritenendolo «troppo a favore di Israele» e «concepito per annientare Hamas», e l’ala politica che ha casa a Doha, in Qatar, e che invece sarebbe propensa a dire sì pur chiedendo chiarimenti e modifiche di alcuni dei 20 punti dell’accordo.
BENJAMIN NETANYAHU COSTRETTO A SCUSARSI CON IL QATAR AL TELEFONO DA DONALD TRUMP
Secondo la Bbc è Izz al-Din al-Hadda, il capo dell’ala militare in persona, a non volere il piano studiato a suo dire per «porre fine ad Hamas indipendentemente dal fatto che lo accetti». Quindi la parola d’ordine sarebbe quella di sempre: «Continuare a combattere».
Ma c’è grande confusione sotto il cielo di questo inizio ottobre.
Fonti palestinesi rivelano che alcune fazioni armate di Gaza vogliono garanzie per accettare l’accordo. Che chiedono un rilascio graduale degli ostaggi legato al ritiro dei soldati dell’esercito israeliano da Gaza.
proteste a beit lahia contro hamas 6
Media israeliani dicono invece che i mediatori arabi hanno avuto «colloqui produttivi» con Hamas e che i vertici sarebbero pronti a firmare l’accordo modificandone alcune parti: sul ritiro dei soldati, sul disarmo del Movimento islamista e sulle garanzie di incolumità personale per i leader dell’organizzazione che sceglieranno l’esilio. Tutto questo pare sia stato riferito direttamente dal Qatar al presidente Trump. Che però già nei giorni scorsi aveva dato speranze scarse (per non dire inesistenti) alla possibilità di modifiche al piano.
donald trump benjamin netanyahu foto lapresse.
La sostanza è: potete chiedere chiarimenti, se volete, ma stavolta non ci sono margini di cambiamento.
L’accordo dei Paesi arabi (Qatar compreso) e della Turchia con Trump e con il premier israeliano Netanyahu fa terra bruciata attorno ad Hamas che scopre come mai prima quanto siano profonde le fratture interne al gruppo
MILIZIANO DI HAMAS CON FELPA BOSS
[…] secondo Hamas sarebbe impossibile consegnare gli ostaggi, anche i vivi, nelle 72 ore previste dall’accordo. Perché per l’intesità dei bombardamenti di questi giorni il movimento islamista «non è in grado di comunicare con i gruppi che tengono prigionieri i rapiti e non ha informazioni sulla loro posizione e sulle condizioni di salute degli ostaggi». Che lo ricordiamo: si stima sino 20 ancora in vita e altri 28 morti. […]
PROTESTE CONTRO HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZA
la marcia dei miliziani di hamas dopo l accordo sul cessate il fuoco 2
trump netanyahu
PROTESTE CONTRO HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZA