le iene pizzo lucia riina corleone parigi

NON SI PARLA DI CORDA IN CASA DELL'IMPICCATO - “LE IENE” VANNO A PARIGI E PROVANO A CHIEDERE IL PIZZO ALLA FIGLIA DI TOTÒ RIINA, CHE NELLA VILLE LUMIERE GESTISCE IL RISTORANTE “CORLEONE” – QUANDO VIENE RIVELATO CHE SI TRATTA DI UNO SCHERZO, IL MARITO VINCENZO BELLOMO AGGREDISCE LA TROUPE LANCIANDO COLTELLI E POI PRENDE A MORSI L’INVIATO (VIDEO)

le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 1

VIDEO – LE IENE A PARIGI CHIEDONO IL PIZZO ALLA FIGLIA DI TOTÒ RIINA

 

1 – LA RISTORAZIONE E'...COSA NOSTRA - LA FIGLIA DI TOTÒ RIINA, LUCIA, APRE UN RISTORANTE A PARIGI: IL LOCALE SI CHIAMA “CORLEONE”, È VICINO ALL’ARCO DI TRIONFO E PROMETTE “AUTENTICA CUCINA SICILIANA-ITALIANA DA SCOPRIRE IN UN AMBIENTE ELEGANTE E ACCOGLIENTE” - L’ANNUNCIO SU FACEBOOK

 

 

le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 4

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ristorazione-39-cosa-nostra-figlia-toto-riina-192261.htm

 

2 – “LE IENE” A PARIGI: CHIESTO IL PIZZO ALLA FIGLIA DI RIINA, IL MARITO ATTACCA GLI INVIATI A MORSI

Da www.tgcom24.mediaset.it

 

Provano a chiedere il pizzo alla figlia di Totò Riina ma vengono cacciati a morsi. È successo agli inviati de “Le Iene” a Parigi, dove Lucia Riina, figlia di quello che è considerato l’ex capo di Cosa Nostra, ha aperto un nuovo ristorante siciliano "Corleone".

 

le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 5

Il programma di Italia 1 inscena una finta richiesta di estorsione nei confronti del locale ma quando viene rivelato che si tratta di una macchinazione della televisione italiana, il marito della donna non la prende con il sorriso: Vincenzo aggredisce la troupe, prima verbalmente, poi lanciando un coltello. Infine, morde la mano di Alessandro Di Sarno per strappargli il microfono.

 

corleone lucia riina a parigi

3 – RIINA, ABBIAMO CHIESTO IL PIZZO ALLA FIGLIA LUCIA!

Da www.iene.mediaset.it

 

IL RISTORANTE CORLEONE DI LUCIA RIINA

Lucia Riina è la figlia piccola di uno dei boss mafiosi più famosi e sanguinari della storia, Totò Riina da Corleone. Lucia oggi, assieme al marito Vincenzo Bellomo, gestisce un ristorantino siciliano a Parigi. La coppia nella romantica ville lumiere trascorre una vita tranquilla, dove il loro nome non ha il peso che avrebbe in Italia e dove i cattivi ricordi sono lontani.

 

LUCIA RIINA

Lontani ma non lontanissimi perché il ristorante si chiama “Corleone by Lucia Riina”, un nome che ha scatenato molte polemiche perché unisce al cognome del padre Totò anche il quello del paese da cui vengono i Corleonesi, il clan che ha dominato la mafia anche con Bernardo Provenzano.  Dato che lei ha deciso di fare soldi con queste “atmosfere”, Alessandro Di Sarno ha deciso renderle pan per focaccia e andare a chiederle il pizzo.

 

IL RISTORANTE CORLEONE DI LUCIA RIINA

Nulla è lasciato al caso e per essere più credibile Di Sarno si fa istruire proprio dall’ex pm antimafia Antonio Ingroia sulle regole da seguire per estorcere denaro. Primo: non si chiede in modo diretto. Meglio usare perifrasi quali “come vanno gli affari, problemi, la famiglia”. Secondo: “Chiedere un aiuto per la famiglia dei carcerati”. Terzo: “Per stare tranquilli nel quartiere dovete mettervi in regola, noi vi proteggiamo”.  Quarto: “Una cosa importante è non minacciare, meglio usare un tono amichevole, ma comunque chiedere i soldi”.

 

le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 7

Dopo il training con Ingroia si parte per la missione vera e propria. Riusciamo a parlare direttamente con Lucia e le spieghiamo che prima di lei a gestire quel ristorante c’erano dei russi che ora hanno perso il lavoro, quindi a Pasqua e Natale bisogna mettersi in regola. Il marito si infastidisce e dice di parlare con il proprietario del ristorante perché “in siciliano quello che abbiamo detto significa qualcosa di brutto”.  Di Sarno lo fa ma si scontra con un uomo che non si fa per niente intimorire, anzi lo zittisce e lo caccia dal locale.

le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 10

 

Non ci resta che fare i complimenti a tutti per non essersi piegati al pizzo. Il proprietario è un uomo navigato che ci spiega l’assurdità di chiedere il pizzo a Parigi. Vincenzo, il marito di Lucia Riina, invece esce dal locale urlando che siamo delle “teste di minchia” e parte con una rincorsa con tanto di morso al nostro Alessandro Di Sarno.

le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 2le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 3le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 12le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 11le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 9le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 8le iene chiedono il pizzo alla figlia di riina 6

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…