stalking condominiale

PEGGIO DEL LOCKDOWN C'È SOLO IL LOCKDOWN CON LO STALKER CONDOMINIALE - DOPO UN ANNO DI VESSAZIONI È FINITO IN CELLA CON L'ACCUSA DI "ATTI PERSECUTORI" IL 48ENNE CHE AVEVA RESO IMPOSSIBILE LA VITA AI VICINI DI CASA A ROMA, QUARTIERE PRIMAVALLE - MUSICA A TUTTO VOLUME DI NOTTE, MINACCE A DONNE E BIMBI, ASCENSORE E PORTONI DIVELTI, RIFIUTI IN CORTILE - L'UOMO SI VENDICAVA CON TUTTO IL PALAZZO DOPO UNA CAUSA INTENTATA CONTRO DI LUI PER BOLLETTINI NON PAGATI...

Tiziana Lapelosa per “Libero Quotidiano

 

stalker condominiale

Chissà se ai vicini di cella del carcere di Rieti renderà la vita impossibile così come ha fatto per mesi con i condomini del palazzo in via Lucio II a Roma, quartiere Primavalle. Qualcuno, non trovando altra soluzione, si è visto addirittura costretto a vendere casa.

 

E non è difficile immaginare la reazione dei nuovi inquilini, una volta scoperta la "sorpresa". È con il primo lockdown che il 48enne stalker di condominio - esiste proprio un reato specifico - ha dato il peggio di sé vessando e perseguitando tutte le famiglie, di notte e di giorno. Si presume per una sorta di vendetta contro tutti "colpevoli" di avere intentato una causa contro di lui per morosità, per bollettini non pagati. Normale amministrazione.

 

stalker condominiale in cella

Calato il sole, lo stalker si divertiva a spostare mobili, il tempo necessario per rovinare il sonno e rendere nervosa la giornata successiva ai malcapitati. Per non parlare della musica a tutto volume, lo sbattere incessante di porte, sempre di notte, quando i rumori rimbombano ancor di più e sembra che venga giù l'inferno. «Vi rovinerò la vita. Ogni notte vi metterò la musica ad alto volume», si divertiva a dire.

 

stalking condominiale

IL CORTILE

Di giorno, mamme, padri, figli, anziani, single e via così, il 48enne li aspettava in cortile, passaggio obbligato per chi entra ed esce dalla propria casa. Ad ogni persona una minaccia, a seconda dello stato d'animo: dal far esplodere il palazzo con la bombola di gas in casa fino ad infettare donne e bambini di Aids, dalle aggressioni verbali alle minacce di morte, compresa quella di far arrivare degli "amici" a far valere le sue ragioni e picchiare, quindi, i condomini.

 

rumori dei vicini di casa

Non contento, lo stalker in diverse occasioni ha danneggiato le cassette della posta, l'ascensore, la serratura del portone principale, imbrattato le pareti dell'ingresso comune con i resti dei rifiuti organici, liquidi.

 

GUERRA

Insomma, una furia, il vicino arrabbiato che uno non vorrebbe mai avere impegnato in una guerra a senso unico alla quale ieri hanno messo fine i carabinieri della stazione Madonna del Riposo di Roma mettendo in pratica una richiesta di custodia cautelare in carcere emessa dal gip della procura della Capitale.

 

paura dei vicini

L'accusa, per il 48enne, è di stalking condominiale. Un reato al quale la giurisprudenza si è "adeguata" estendendo, grazie ad una sentenza della Cassazione del 2011, l'ambito di applicabilità dell'art. 612-bis (Atti persecutori) del Codice penale ad un contesto più ampio che è quello condominiale.

 

Quindi, le malefatte del residente fastidioso rientrano di fatto nei "comportamenti molesti e persecutori nei confronti dei vicini di casa, tanto da ingenerare in loro un grave e perdurante stato di ansia, frustrazione e paura per sé o per i propri familiari e da costringerli a cambiare le proprie abitudini di vita". E bastano già due episodi a far scattare l'allarme. Nel caso in questione, invece, sono stati centinaia.

 

arrestato stalker condominiale

DUE MILIONI

Ma lo stalker condominiale di Primavalle non è solo. Gli ultimi dati disponibili riguardano il 2018 e ci consegnano due milioni di cause civili pendenti, Lazio e Campania come le regioni più litigiose (ognuna con quasi 200 mila cause), seguite da Sicilia a Veneto (160 mila) ed Emilia Romagna (150 mila cause).

 

stalking nel condominio

A togliere il saluto, a guardarsi male quando ci si incrocia sul ballatoio, in ascensore o all'assemblea di condominio, sono per lo più questioni legate agli odori, ai rumori della tv e dei mobili che vengono spostati, la gestione dei luoghi comuni, l'acqua delle piante e pure i mozziconi di sigaretta lasciati per terra.

 

stalking condominiale 6

Tutto fa lite. E laddove non riesce a mettere una "pezza" l'amministratore di condominio, il primo chiamato in causa per risolvere questo genere di divergenze, meglio rivolgersi ad un avvocato. Con i vicini non si può mai sapere…

stalking condominiale 4stalking condominiale 3stalking condominiale 2stalking condominiale 5

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....