piero amara

LA LOGGIA UNGHERIA NON È MAI ESISTITA MA I PM CHE CHIEDONO FAVORI AD AMARA SÌ - ALMENO TRE MAGISTRATI SOLLECITARONO IL FACCENDIERE (A PROCESSO PER CALUNNIA) PERCHÉ “INTERCEDESSE” PRESSO IL CSM SPONSORIZZANDO LE LORO CANDIDATURE A INCARICHI DIRETTIVI - SI TRATTA DI LUCIA LOTTI, CARLO MARIA CAPRISTO E FRANCESCO SALUZZO - CAPRISTO È STATO PROCURATORE DI TRANI E TARANTO, È STATO ARRESTATO CON L’ACCUSA DI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI - LA LOTTI È PROCURATORE AGGIUNTO A ROMA E PER LEI LA PROCURA DI CATANIA HA CHIESTO L’ARCHIVIAZIONE DALLA MEDESIMA ACCUSA - SALUZZO È PROCURATORE GENERALE DI TORINO E SI È OCCUPATO ANCHE DELLA VICENDA COSPITO…

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “la Verità”

PIERO AMARA

 

La loggia Ungheria non è mai esistita, ma qualche spintarella, come vedremo, a magistrati di alto rango, l’ex avvocato (è stato radiato dall’albo) Piero Amara ha provato a darla, non senza successo. Purtroppo per lui, dopo anni di bugie e mezze verità, è comunque arrivato il conto. Ieri, in occasione dell’udienza preliminare del procedimento milanese a carico suo e del suo sodale Giuseppe Calafiore nei corridoi del Palazzo di giustizia si sono accalcate decine di avvocati in rappresentanza delle parti civili.

michele vietti foto di bacco foto di bacco

 

I due sono accusati di calunnia e autocalunnia nei confronti di sé stessi e di 65 persone, quasi tutti alti rappresentanti delle istituzioni (della politica, delle Forze armate e della magistratura), per averne denunciato l’affiliazione alla fantomatica associazione segreta.

Le persone offese che hanno chiesto di costituirsi sarebbero 36, tra cui l'ex ministro Paola Severino, l'ex vicepresidente del Csm Michele Vietti, l’ex presidente della Cassazione Giovanni Canzio (insieme con diversi suoi colleghi), l’ex comandante generale della Gdf e ora presidente dell’Eni Giuseppe Zafarana e l’ex comandante dei Carabinieri e attuale capo di gabinetto del ministro della Difesa Tullio Del Sette.

giovanni legnini foto di bacco (2)

 

Avrebbero, invece, rinunciato i familiari di Silvio Berlusconi, il cardinale Piero Parolin, l'ex vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il giudice della Corte costituzionale Filippo Patroni Griffi e l'ex presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro.

 

Il gup Guido Salvini ha rinviato al prossimo 7 ottobre l’udienza per decidere sulle parti civili. Tra le presunte vittime di calunnia anche l’ex consigliere del Csm Sebastiano Ardita, oggi procuratore aggiunto di Catania. Il suo avvocato Fabio Repici, nella memoria presentata a Salvini, ha evidenziato i rapporti tra il difensore di Amara, Salvino Mondello, e il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo (sono stati reciproci testimoni di nozze), che ha gestito il «pentimento» di Amara nella Capitale.

 

piero amara

A rinforzare l’accusa nei confronti dei due imputati è arrivato in zona Cesarini il decreto di archiviazione della gip di Perugia Angela Avila su Ungheria, un atto in cui viene sancito che la loggia segreta non sarebbe mai esistita […] In compenso, tra un pranzo e una cena, qualche toga avrebbe cercato un «aiutino» per la propria carriera. […] I magistrati rimasti nella rete della Procura del capoluogo umbro, seppur senza specifiche contestazioni penali, non sono molti, ma autorevoli.

livia pomodoro

 

Secondo la Avila, in modo del tutto autonomo dalla massoneria, Amara possedeva «una rete di relazioni e rapporti di altissimo livello con persone operanti nelle istituzioni pubbliche», «aveva rapporti con magistrati» ed «era considerato capace di intervenire nelle nomine per i vertici degli uffici giudiziari tant’è vero che veniva contattato dagli stessi magistrati interessati a ricoprire incarichi direttivi».

CARLO MARIA CAPRISTO

 

E qui la gip fa tre nomi su tutti: Lucia Lotti, Carlo Maria Capristo e Francesco Saluzzo. Capristo è stato procuratore di Trani e Taranto, è stato arrestato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari e il procedimento che lo riguarda è in corso a Potenza. La Lotti è procuratore aggiunto a Roma e per lei la Procura di Catania ha chiesto l’archiviazione dalla medesima accusa. Francesco Saluzzo è, invece, procuratore generale di Torino e si è occupato anche della vicenda dell’anarco-insurrezionalista Alfredo Cospito.

FRANCESCO SALUZZO

 

A proposito del rapporto tra questo terzetto di toghe e il faccendiere siracusano, la Avila scrive: «Non solo in Sicilia, in Puglia e a Roma, ma anche a Torino, già nel 2016, potevano essere giunte notizie circa le capacità e possibilità di Piero Amara di poter “intercedere” presso il Csm per poter sponsorizzare le candidature di magistrati a nomine di incarichi direttivi. E infatti sono almeno tre i magistrati che hanno tentato di procurarsi un incontro con Amara per poter aumentare le chance di vittoria».

 

Ma più che le dichiarazioni dell’ex professionista siciliano a chiarire il quadro sono state le indagini della Procura di Perugia, che si è concentrata in particolare su undici episodi. Tra questi, «l’intervento a favore» dei magistrati sopracitati. La Avila evidenzia come un testimone, l’avvocato Angelo Mangione, legale in rapporti con la Lotti, abbia «ammesso di aver presentato la donna ad Amara e in particolare ha ricordato che era stato il magistrato prima della nomina a procuratore a chiedergli di incontrare Amara senza spiegargliene le ragioni». L’auspicato incontro sarebbe avvenuto in un bar vicino a Montecitorio.

 

piero amara 3

L’ex deputato (Udc, Pdl e Ala) e ministro Francesco Saverio Romano, davanti ai magistrati, ha confermato tutto: «Un giorno Amara mi chiama chiedendomi se potessi incontrare Lucia Lotti che aspirava a diventare procuratore di Gela e che aveva saputo che un componente del Csm (Ugo Bergamo, ndr), ex senatore di Udc, aveva manifestato perplessità alla sua nomina». Romano si mise a disposizione e accolse la pm e il suo sponsor nel suo ufficio in Parlamento.

 

Il testimone ha fornito agli inquirenti tutti i dettagli del soccorso «politico» alla toga progressista: «Mi incontrai con Amara e la Lotti, lei mi raccontò del suo curriculum e mi disse che aveva sentito che Ugo Bergamo aveva manifestato delle perplessità sulla sua nomina. lo le dissi che potevo benissimo parlare con Ugo Bergamo che conoscevo bene e che gli avrei fatto sapere».

carlo maria capristo

 

Come andò è lo stesso ex braccio destro di Denis Verdini a svelarlo: «Parlai con Ugo Bergamo, in quel momento componente del Csm e lui negò di aver manifestato perplessità sulla nomina della Lotti. Io trasferii l’informazione ad Amara e la vicenda si chiuse così». Le indagini non avrebbero individuato successivi favori professionali della Lotti ad Amara, in quel momento avvocato dell’Eni. Per questo la Procura di Catania ha chiesto l’archiviazione per la toga dall’accusa di corruzione in atti giudiziari.

 

francesco saluzzo

Per quanto riguarda Francesco Saluzzo la principale conferma alle dichiarazioni di Amara (che aveva raccontato di un incontro conviviale con il pg) è arrivata dall’ex amministratore delegato di Pagine Gialle ed ex presidente di Centostazioni Paolo Torresani, vecchio amico del pg. Il manager, infatti, a un inquirente che lo sollecitava, ha confermato il banchetto e i partecipanti: «Effettivamente adesso che me lo ricorda a questo pranzo insieme ad Amara, Serrao (Antonio, ex direttore del Consiglio di Stato e indagato e poi archiviato come membro della loggia Ungheria, ndr) e me era presente anche il dottor Saluzzo. Questo pranzo è avvenuto circa cinque/sei anni fa, ma non ricordo precisamente la data».

 

piero amara 7

Torresani, dopo aver ammesso di essere diventato «amico» di Saluzzo a partire dal 1992 («Sua moglie Donatella è stata mia assistente per circa sei o sette anni» ha spiegato) ha ricordato di che cosa si parlò al tavolo: «Del più e del meno, ma ricordo che Saluzzo disse che teneva molto a essere nominato procuratore generale di Torino e in buona sostanza disse che chi tra di noi presenti a quel tavolo poteva spendere una parola buona la doveva spendere. lo dissi che attraverso il mio vicino di casa, Sergio D'Antoni, noto sindacalista, lui poteva avere accesso alla dottoressa Paola Balducci (ex consigliere del Csm in quota Sinistra ecologia e libertà, ndr). D’Antoni mi disse che con la Balducci andavano insieme a vedere le partite della Roma allo stadio».

 

LUCIA LOTTI

A questo punto gli inquirenti chiedono se anche Amara avesse offerto il suo sostegno, ottenendo questa risposta: «Sì, disse che aveva delle conoscenze all'interno della magistratura e che poteva aiutarlo». Torresani ha concluso spiegando di non sapere se Saluzzo e la Balducci si siano mai incontrati. Serrao ai magistrati ha riferito di essere stato lui ad «aver portato con sé Piero Amara, il quale, in quell’occasione aveva conosciuto Torresani (il padrone di casa) e Saluzzo, tra di loro legati da stabili rapporti di frequentazione».

 

Precedentemente il faccendiere aveva registrato di nascosto Serrao e secondo la gip dall’ascolto del file audio emergeva «non solo che il pranzo a casa Torresani c’era stato, ma anche che la partecipazione di Amara al pranzo era funzionale alla sponsorizzazione di Saluzzo, circostanza che Serrao mostrava di sapere», ma che doveva rimanere «riservata». Nell’occasione Serrao avrebbe accolto «senza replica l’invito di Amara che lo esortava a non dire nulla laddove fosse stato sentito dagli inquirenti».

piero amara intervistato a piazzapulita

 

Saluzzo ha denunciato Amara per calunnia. Nella sua querela il pg ammette l’amicizia con Torresani e le chiacchiere conviviali, ma non la ricerca di sponsor: «Con lui si è parlato più volte del mio lavoro (non dell'attività giudiziaria, ovviamente), e di quegli stessi aspetti, legati alle mie domande per ottenere l’assegnazione di incarichi direttivi o altro. Si trattava, però, e sempre, di discorsi che rimanevano in superficie e che certamente non erano finalizzati al procacciamento di sostegni».

 

Sui favori fatti a Capristo sono stati trovati numerosi riscontri, negli appunti di Amara, nelle chat di quest’ultimo con Denis Verdini e grazie ad alcune testimonianze. L’ex legale portava il procuratore in giro per ristoranti (per esempio lo presentò a Luca Lotti in un’osteria romana) e case alla ricerca di aiuti per fargli ottenere questo o quell’incarico.

 

carlo maria capristo

Ma nel decreto di archiviazione e nell’istanza della Procura manca quanto raccontato da Amara il 3 novembre 2021: «Ricordo che io avevo ricevuto da Carlo Capristo la richiesta di incontrare il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. Io comunicai a Roberto Pignatone (il fratello, consulente di Amara, ndr) tale richiesta di Capristo. Roberto Pignatone, quindi, su mia richiesta, organizzò una riunione tra il fratello ed il dottor Capristo. A tale incontro, che sarà sicuramente confermato, credo che partecipò oltre al procuratore Pignatone e Capristo, anche l’avvocato Mangione. L’oggetto dell’incontro era quello di valutare la candidatura di Capristo quale procuratore della Repubblica di Perugia». Un appuntamento che non sappiamo se sia stato accertato dalle indagini.

francesco saluzzo procuratore generale di torinopiero amara 9piero amara 4

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO