vladimir putin sottomarino losharik cavi sottomarini

LA GUERRA FREDDA SUBACQUEA – COSA HA SCATENATO L’INCENDIO NEL SOTTOMARINO NUCLEARE RUSSO? – LA SUA MISSIONE È DOMINARE I CAVI SOTTOMARINI, CIOÈ IL SISTEMA NERVOSO DEL MONDO DIGITALE GLOBALIZZATO – PUTIN HA CAPITO IN TEMPO LA LORO IMPORTANZA E INFATTI HA 12 BATTELLI CAPACI DI SCENDERE SOTT’ACQUA FINO A MILLE METRI, MENTRE L’OCCIDENTE STA A GUARDARE…

1 - LO STRANO INCENDIO DEL SOTTOMARINO RUSSO

Michela A.G. Iaccarino per “il Fatto quotidiano”

 

Sotto le onde artiche al largo della penisola di Kola sono morti 14 marinai russi.

sottomarino nucleare russo foto del 1998

L' incendio è scoppiato nel ventre di ferro del sottomarino a propulsione nucleare AS-12 , ora ormeggiato alla base navale di Severomorsk nel mare di Barents. La bandiera bianca con la croce blu della Flotta del Nord verrà calata dall' asta per essere stesa come un lenzuolo sulla bara degli ufficiali morti. È la nuova, ultima tragedia nazionale russa.

 

L' incendio è scoppiato alle 20,30 di lunedì, ma il Cremlino decide di rivelarlo un giorno dopo. Comincia a lampeggiare la parola pozhar, incendio, sui social russi. La causa del disastro registrato a seimila metri sott' acqua la fornisce l' unica voce possente del ministero della Difesa: "L' incidente è avvenuto in acque territoriali russe, il mezzo era impegnato in missione di ricerca scientifica, i marinai sono morti per avvelenamento della combustione di oggetti", ma non è specificato quali.

sottomarino russo losharik 1

 

Una verità forse frettolosa, che sembra sommersa come la tragedia e al rogo finiscono anche le fonti non ufficiali. Il sito giornalistico Severomorsk Life aveva riferito di aver saputo alle 11 di lunedì sera dell' esplosione nel sottomarino e di vittime trasferite in ospedale, riferisce Novaya Gazeta, che ha fatto squillare i telefoni dei reporter tra i ghiacci a nord.

 

Hanno risposto: "Dal Ministero ci hanno chiesto di pubblicare solo la versione ufficiale, non possiamo più raccontare altro per ovvi motivi". Che si tratti del sommergibile AS-12 per le operazioni di intelligence il Cremlino non lo conferma ma lo fanno i media non governativi. Nome in codice AS-12 e soprannome Losharik. Varato nel 2003, ufficialmente "per ricerca, salvataggio e operazioni militari", non ha armi a bordo, dicono i russi, ma è "un apparato di sabotaggio" dicono gli americani.

incidente al sottomarino kursk nel 2000

 

L' AS-12 viene utilizzato per la distruzione di infrastrutture subacquee e danneggiare cavi marini, ha detto il Pentagono anni fa, quando Washington accusò Mosca di intercettare e disturbare le sue comunicazioni. Nel 2008 in un incendio scoppiato nel sottomarino nucleare Nerpa morirono 20 marinai. Ma nella memoria dei russi sono altre, più antiche ombre ad aleggiare su questo nuovo incidente dell' AS-12 alle latitudini siderali di Murmansk.

 

Nello stesso mare, sotto la bandiera della stessa flotta del Nord, 19 anni fa, dopo due esplosioni interne, si inabissò il sottomarino Kursk insieme alle 118 vite giovani e russe che aveva a bordo. Seguirono giorni di silenzi ed eclissi delle notizie sulla tragedia, calvari di incongruenze riguardo le spiegazioni per i ritardi del mancato salvataggio. Era l' agosto del 2000, il Kursk divenne simbolo infuocato del collasso lento delle forze dell' esercito che era stato sovietico ed era al macero.

 

vladimir putin a severomorsk nel 2014

Scorreva il governo del primo Putin, che oggi ha invece immediatamente convocato una riunione d' urgenza annullando tutti gli altri impegni in programma. La ricerca della verità potrebbe arenarsi in questi giorni come in quelli di allora. Celebre è però rimasta la risposta che il presidente russo diede nel 2000 al conduttore Larry King quando gli chiese: "Mi dica, cosa è successo al Kursk? "È affondato".

 

2 - SFIDA NEGLI ABISSI PER DOMINARE I CAVI DOVE SCORRE LA NOSTRA VITA

Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

Losharik era un cartone animato molto popolare nell' Unione Sovietica: un cavalluccio giocattolo composto da tante sfere. Un' idea grafica degli anni Settanta trasformata dagli ingegneri dell' allora Leningrado nel progetto di un sottomarino straordinario, capace di scendere ad almeno mille metri di profondità.

i cavi sottomarini in fibra ottica

 

In quell' abisso la pressione è enorme, così tutti gli apparati del battello - incluso il propulsore nucleare - sono stati costruiti all' interno di sette sfere di titanio. È nata così una delle armi più potenti e segrete dell' arsenale moscovita: un' eredità della Guerra Fredda, tornata a essere protagonista dei conflitti del presente e del futuro.

 

uno squalo attacca un cavo sottomarino

La missione del Losharik - che i russi chiamano in codice AS-12 e la Nato Norsub-5 - è quella di dominare i cavi sottomarini: le reti che un tempo convogliavano le linee telefoniche e che oggi sono il sistema nervoso del mondo digitale globalizzato. Fasci di fibre ottiche che attraversano gli oceani trasferendo miliardi di dati, dalle email alle telefonate fino alle comunicazioni militari: tutto passa attraverso queste condotte posate sui fondali, senza le quali l' universalità del web non potrebbe esistere.

la cablatura dell'africa da parte di huawei

 

E chi le controlla - intercettandole, manipolandole o distruggendole - può diventare il padrone della Rete. La costruzione del Losharik è cominciata nel 1988 ma si è interrotta con la fine dell' Urss. Quando Vladimir Putin è arrivato alla guida della Russia ha subito rilanciato gli investimenti bellici. Con una strategia chiara: poiché le risorse erano limitate, bisognava puntare sugli strumenti in grado di strappare la supremazia nel confronto con l' Occidente. Una declinazione del concetto di "guerra asimmetrica", lo stesso principio adottato dai miliziani islamici in Afghanistan e Iraq, ma declinato in chiave altamente tecnologica.

 

sottomarino russo losharik

I sottomarini degli abissi sono così diventati prioritari: mezzi in grado di azzerare le comunicazioni del pianeta. Il Losharik è stato completato ed è entrato in servizio nel 2003. Negli anni successivi, giganteschi sottomarini nucleari Delta III, lunghi più di 150 metri e nati per tirare missili intercontinentali, sono stati modificati in "battelli madre" per trasferire il "Cavalluccio a sfere" attraverso i mari.

 

cavi sottomarini in fibra ottica

In quel periodo l' attenzione dell' America era tutta concentrata sulla guerra al terrorismo fondamentalista e la crescita della flotta sottomarina per azioni speciali voluta da Mosca è stata sottovalutata. Poi le "spedizioni di esplorazione geologica" - la copertura per le missioni degli incursori degli abissi - si sono intensificate, con sortite pure nel Mediterraneo, e il Pentagono ha compreso quanto grave fosse la minaccia.

base della marina russa a severomorsk nel mare di barents

 

Il contrammiraglio Andrew Lennon, vice comandante delle forze navali della Nato, ha dichiarato: «Assistiamo a un' attività russa in prossimità dei cavi sottomarini senza precedenti». Solo nello scorso aprile un rapporto della Nato ha lanciato l' allarme: «Bisogna ricostruire le capacità di contrasto e prepararci per il futuro». E Sir Stuart Peach, ex comandante in capo delle forze britanniche ora alla guida dell' Alleanza atlantica, ha sottolineato: «La vulnerabilità dei cavi che attraversano i fondali mette in pericolo il nostro modo di vita». Un problema, quindi, non solo militare ma molto più esteso: senza quei cavi, rischia di scomparire la nostra società.

i cavi di huawei in africa

 

Correre ai ripari non è semplice. Negli ultimi venti anni i paesi della Nato, soprattutto quelli europei, hanno smantellato le flotte sottomarine e le navi anti-sommergibile: tutti sistemi costosissimi. Mentre i russi sono andati avanti e si ritiene che abbiano una dozzina di battelli capaci di scendere sui cavi. Grazie ai propulsori nucleari, possono restare in immersione per mesi anche sotto la calotta polare, sfuggendo a gran parte degli apparati di sorveglianza.

 

E non temono rivali. Il Losharik arriva a mille metri: il migliore dei sottomarini occidentali - l' U-212 acquistato pure dall' Italia - tocca al massimo i 250 metri e persino gli Ohio statunitensi hanno prestazioni simili. Tanto che in Occidente adesso si pensa di utilizzare i droni come guardiani dei cavi: guerrieri robot contro l' ultimo orgoglio della flotta sovietica.

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…