luca traini

PAZZI A MANO ARMATA - LUCA TRAINI, IL “NAZI-GIUSTIZIERE” DI MACERATA, IN PASSATO HA FATTO ANCHE LA GUARDIA GIURATA! - POSSEDEVA UN'ARMA, UNA PISTOLA GLOCKS REGOLARMENTE DETENUTA, CON LA QUALE ANDAVA A SPARARE AL POLIGONO DELLA ZONA - AVEVA AVUTO L’OK DAL MEDICO PER PORTARE L’ARMA DA CASA FINO AL CENTRO SPORTIVO E VICEVERSA

Simona Pletto per “Libero Quotidiano”

 

ARMA UTILIZZATA DA LUCA TRAINI

«Qui sto bene, mi sento come a casa. E Jennifer come sta? Non volevo ferire una donna». Luca Traini ieri in carcere ha chiesto solo un libro da leggere. Nessun accenno ai genitori, alla madre. Nessun segno di angoscia o pentimento per tutti gli altri africani feriti sabato mattina in centro a Macerata a colpi d' arma da fuoco.

 

Oggi il suo legale, l'avvocato Giancarlo Giulianelli, con il libro sotto braccio "L' ultimo lupo" da consegnare al suo cliente che si fa chiamare proprio "lupo", varcherà la soglia del carcere di Montacuto di Ancona per la convalida d'arresto previsto in mattinata. Secondo il suo legale, Luca non si è nemmeno reso contro del clamore scatenato dal suo folle gesto. «Persino Erdogan ha citato il caso di Macerata». Gli ha fatto notare il suo difensore.

 

LUCA TRAINI

«Eppure lui» confida Giulianelli «sembra quasi vivere in un suo mondo. Ripeto, dopo pochi incontri posso solo dire di essere sempre più certo di trovarmi di fronte a un caso di personalità disturbata». Intanto però emerge un altro particolare: Luca Traini, il 28enne che sabato mattina ha mirato e sparato a undici persone, tutte africane, ferendone sei di cui una in modo più grave, in passato ha fatto anche la guardia giurata. Possedeva infatti un' arma, una pistola Glocks, con la quale andava a sparare al poligono della zona.

 

luca traini

Un'arma regolarmente detenuta, limitatamente a questo tipo d' uso sportivo. Luca Traini aveva avuto l' ok da un medico, come vuole il regolamento, per poter portare con sé l' arma da casa al poligono e viceversa, proiettili inclusi. Un sistema di controllo un po' leggerino per verificare l'effettiva mancanza di vizi mentali, visto il gesto di cui si è poi reso protagonista il giovane.

 

IL SEQUESTRO

Ieri al legale di Luca è stata consegnata la lista degli oggetti sequestrati nella sua auto e nell' abitazione di Tolentino dove vive con la mamma e la nonna da un paio di anni: un cd rom, libri e riviste di stampo nazista, quattro telefoni personali, videocassette, una cinquantina di proiettili, due caricatori, materiale da sparo, un tablet e un cero, lo stesso che l' autore della sparatoria ha acceso sul luogo in cui sono stati rinvenuti i due trolley con all' interno i pezzi del cadavere della povera Pamela, la ragazza smembrata per mano - secondo gli inquirenti - del pusher nigeriano Innocent Oseghale.

 

luca traini 6

«Ho sentito la notizia di quella ragazza alla radio» ha ribadito Luca dal carcere «e non ci ho visto più. Stavo andando in palestra e ho deciso invece di vendicarla». Sparando contro tutte le persone di colore che incontrava per la strada. Ai carabinieri Traini avrebbe anche confidato che in un primo momento voleva farsi giustizia da sé in tribunale, ammazzando Oseghale.

 

IL PIANO

Proprio sabato mattina il nigeriano era infatti lì, al Palazzo di Giustizia, per la convalida dell' arresto. Ma evidentemente la mente deviata di Traini ha cambiato programma in corsa. Armato di pistola, ha trasformato Macerata nella città del Far West, prima di salire sul Monumento dei caduti, dove si è avvolto le spalle con una bandiera tricolore e ha fatto il saluto fascista al grido «viva l'Italia». L'avvocato del giustiziere razzista ha smentito però la versione della vendetta in tribunale.

 

luca traini

Nel passato di Luca Traini, il "lupo", che sette anni fa ha iniziato a frequentare ambienti di estrema destra, ci sono due storie d' amore, legate da un filo comune: la droga. È possibile, secondo il suo legale, che la storia della 18enne Pamela Mastropietro, in cura in una comunità abbia scatenato dentro di lui una esplosiva associazione di pensiero. «Ho provato con entrambe a farle uscire dal giro della droga» ha confidato Luca - «ma non ci sono mai riuscito. Colpa anche dei pusher».

 

La strategia difensiva, sarà ovviamente quella di puntare sulla incapacità di intendere e volere di Luca Traini. «Mi auguro che sia la stessa procura a chiedere una perizia» confida l' avvocato «ancor prima di me. Anche perché così facendo si dimostrerebbe che c'è l'intenzione di voler capire lo stato di salute mentale di questo ragazzo. Vedremo. Ad ogni modo ho fatto presente al mio cliente le prospettive che lo aspettano, visto il capo di imputazione, cioè tentata strage aggravata da futili motivi. Ma ancora è prematuro. In caso di infermità mentale totale, lo aspetterebbe una struttura apposita, nel caso di parziale invece, uno sconto di pena. Ma direi che è presto in questo momento azzardare ipotesi. Devo anche precisare che Luca non è mai stato in cura da nessun psichiatra. Una sua amica che studiava psicologia, gli aveva detto che per lei Luca aveva una personalità borderline. Tutto qui».

luca traini 4

 

LE REAZIONI

Ieri sull' onda delle molteplici reazioni alla folle sparatoria, sul sito «Sei di Macerata se», sono apparsi due annunci di manifestazioni opposte. Una, in programma per oggi alle 19 in piazza della Libertà a Macerata, organizzata da Forza Nuova, e l' altra qualche giorno dopo da anti-fascisti. Il paese si divide, e il caso Traini continua a tenere banco. In passato, era stato anche candidato a Corridonia per la Lega, anche se aveva ottenuto zero voti.

 

luca traini

«Girando per strada» chiosa il legale «ci si rende conto che molti sono a favore di Luca. La gente mi ferma per darmi messaggi di solidarietà nei suoi confronti. È allarmante». Per il legale, che definisce il raid xenofobo del suo assistito «un' azione scellerata», la vicinanza espressa da cittadini è il segnale di un fallimento della classe politica.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....