PERCHÉ TRUMP CE L’AVEVA TANTO CON ROB REINER, IL REGISTA UCCISO NELLA SUA CASA DI LOS ANGELES? PERCHÉ AVEVA OSATO CRITICARLO! - L'INTERVISTA DI POCHE SETTIMANE FA: "MI PREOCCUPA LA NON IDONEITÀ MENTALE DEL PRESIDENTE E LA PRESSIONE CHE ESERCITA SU GIORNALISTI E LIBERA STAMPA. PER NON PARLARE DEL DISPREZZO DELLO STATO, DELLA COSTITUZIONE, E DEI SUOI CONTINUI ATTACCHI ALLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE" - IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO HA ATTACCATO REINER ANCHE DA MORTO: "ERA PARANOICO E OSSESSIONATO DA ME. ERA NOTO PER AVER FATTO IMPAZZIRE LA GENTE CON LA SUA FURIOSA OSSESSIONE PER IL PRESIDENTE TRUMP"
Estratto dell’articolo di Roberto Croci per "la Repubblica"
Avevamo incontrato Rob Reiner poche settimane fa, in occasione dell’uscita dell’ultimo film che aveva girato, Spinal Tap II. L’intervista sarebbe dovuta uscire su uno dei prossimi numeri de Il Venerdì di Repubblica.
Oltre che di cinema, avevamo parlato con Reiner dell’altra parte importante della sua vita: la politica, l’impegno per i diritti, la lotta contro il presidente Donald Trump. Reiner era diventato un importante attivista e finanziatore democratico che ha spesso espresso la preoccupazione che proprio la presidenza Trump rappresentasse un rischio per la democrazia americana.
Sappiamo quanto importante sia per lei l’impegno politico. Possiamo chiederle come vive la quotidianità politica che ci circonda?
«A volte è impossibile leggere oltre i titoli perché è davvero inquietante. E mi riferisco al fervore nazionalista, al razzismo e alla misoginia che dilagano negli Stati Uniti.
Rob Reiner in la famiglia partridge
E mi preoccupa la non idoneità mentale del presidente Trump e la pressione stile McCarthy che l’ufficio della presidenza esercita su giornalisti e libera stampa. Per non parlare del disprezzo dello Stato, della Costituzione, e dei suoi continui attacchi alle istituzioni democratiche».
E cosa possiamo fare al riguardo?
«Tutto il possibile. Nel mio, cerco di oppormi nel miglior modo possibile, con i mezzi a mia disposizione, nella speranza di riuscire a preservare la democrazia, perché si tratta di un esperimento che dura da 250 anni e che, a singhiozzo, è riuscito a migliorarsi. Abbiamo superato tante tappe importanti: c’è stato un tempo in cui le donne non potevano votare, ora possono farlo. C’è stato un tempo in cui i neri non potevano votare, ora possono farlo.
Abbiamo avuto un presidente nero. Abbiamo commesso degli errori, anche incredibili, ma siamo andati avanti. È la prima volta che vedo questa cosa così difficile da mantenere, così effimera, essere distrutta in meno di un anno. Le istituzioni reggono solo se le persone concordano sull’importanza dello Stato di diritto e della Costituzione. Se non ci crediamo, allora si può fare quello che si vuole. Ed è quello che sta succedendo ora». [...]
donald trump - foto lapresse
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MARCO RUBIO - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE
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rob reiner con la moglie michele

