lagioia melissa p

MAI ‘NA GIOIA PER LAGIOIA! L’INAUGURAZIONE DEL SOLONE DEL LIBRO VIENE SEGNATA DAI VOLANTINI DELLE IPERFEMMISTE CONTRO IL DIRETTORE LAGIOIA “REO” 17 ANNI FA DI AVER FEROCEMENTE CRITICATO MELISSA P. (“LA PRENDI. LA METTI A NOVANTA. POI PRENDI LOLITA DI NABOKOV. STRAPPI LE PAGINE. GLIELE INFILI UNA PER UNA NEL CULO. DOPO UN PO', PER OSMOSI, QUALCOSA ASSIMILA PER FORZA") – MASCHERONI: “A SUO MODO ERA ANCHE UNA STRONCATURA DIVERTENTE. MA LA NUOVA MICIDIALE ONDA MORALISTA DEL COMBINATO DISPOSTO #METOO, NEOFEMMINISMO E CANCEL CULTURE NON DIMENTICA...."

Luigi Mascheroni per ilgiornale.it

 

VOLANTINI CONTRO LAGIOIA

 

Sembrava di esserne appena usciti, sette mesi fa, edizione numero XXXIII, postdatata causa pandemia, era ottobre, e rieccoci qua, siamo a maggio, il mese tradizionale del Salone del Libro, ed è già la numero XXXIV... Il Lingotto è come una porta girevole, entri ed esci, senza neanche accorgertene. Vorremmo non chiudesse mai.

 

Intanto, si riapre: stamattina - cioè ieri per chi legge ancora i quotidiani, che sono persino meno dei già pochi che leggono i libri - inaugurazione molto understatement, in puro stile torinese. «È l'edizione più grande e più bella di sempre» ha detto il direttore Nicola Lagioia di fronte alle autorità civili, religiose, militari e intellettuali del Paese. Si segnalano: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del quale viene letto messaggio di rito; due ministri, Dario Franceschini per la Cultura e Patrizio Bianchi per l'Istruzione (discorsi molto istituzionali, niente di notevole);

SALONE DEL LIBRO

 

il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, sinistra, e il Governatore del Piemonte Alberto Cirio, destra, che lavorano sempre più in sinergia, indistinguibili nei programmi e nei valori (Cirio ha stappato champagne quando hanno eletto Lo Russo: il segreto per lavorare bene è che destra-sinistra si dividano nello stesso mandato Comune e Regione); e infine Nicola Lagioia, grande maître à penser di cerimonie, al suo penultimo anno di direzione.

 

NICOLA LAGIOIA

Dall'anno prossimo sarà affiancato da una spalla, ancora da nominare (Loredana Lipperini, sotto la tutela di Marino Sinibaldi), alla quale lascerà poi nel 2024 la direzione assoluta. Lagioia è stato bravissimo nel suo mandato, pur essendosele attirate tutte: ha fatto dimenticare i guai finanziari-gestionali e lo scandalo degli ingressi gonfiati del passato, ha vinto la guerra dei Saloni contro Milano, ha tenuto in piedi due edizioni, una in streaming e una azzoppata, durante l'emergenza Covid, e ora festeggia con un Salone 2022 della ritrovata normalità e ricco di 1.400 incontri, 893 editori e 542 stand... Lagioia ha resistito a polemiche, rivalità, lotte intestine, virus, guerre. Per poi cadere sulla più banale delle accuse, quella di molestie sessuali (verbali).

 

Qualche giorno fa - e non si capisce davvero perché rivangare una storia vecchia 17 anni - Striscia la Notizia ha tirato fuori una frase del 2005 dello scrittore, all'epoca non ancora Premio Strega né direttore del Salone, rivolta a Melissa Panarello, allora semplicemente Melissa P., la quale aveva riscritto a suo modo Lolita in Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire: «Con lei c'è una sola cosa da fare. La prendi. La metti a novanta appoggiata a un tavolo.

nicola lagioia foto di bacco

 

Poi prendi Lolita di Nabokov. Strappi le pagine. Gliele infili una per una nel culo. Dopo un po', per osmosi, qualcosa assimila per forza», disse Lagioia. Che a suo modo era anche una stroncatura divertente. Ma si sa... la nuova micidiale onda moralista del combinato disposto #MeToo, neofemminismo e cancel culture non dimentica. Nessuno è immune da colpe, un cadavere prima o poi si trova nell'armadio di chiunque, basta cercalo, e nessuno è davvero puro.

 

O comunque: c'è sempre qualcuno più puro di te. E così, nemesi di una edizione strapiena di incontri sull'inclusione, parità di genere, asterischi, schwa e rispetto reciproco, e inaugurata da discorsi tutti aperti da «Amiche e amici...», e tutti chiusi da «Buon salone a tutte e a tutti» - là dove abbondano i femminismi, i maschili sovraestesi sono banditi - ieri mattina, fuori dai cancelli del Lingotto, un piccolo gruppo di iperfemministe ha distribuito ai visitatori un simpatico volantino con la frase incriminata, firmata «Il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia».

 

melissa panarello

Morale: se tiri giù una statua di uno schiavista di quattrocento anni fa, poi non ti lamentare se qualcuno ti boicotta per una battuta del 2005... E cosa dicono ora le Murgie-Tagliaferri-Valerio-Selvaggia Lucarelli?

 

 

Cuori selvaggi - titolo del Salone di quest'anno - e pubblico ipereducato, il Lingotto, per il resto, è quello di sempre. Soliti visitatori entusiasti, oggi sono tornate addirittura le scolaresche che ci mancavano così tanto!, le solite parole d'ordine («Fluido è bello!»), i soliti slogan: «Leggere rende liberi», solita festa e soliti festival. Librai, bibliotecari, editori, scrittori, visitatori, critici, carta, ebook, audiolibri, TikTok, «Avanti, chi è?». Vorremmo che non finisse mai.

 

melissa panarello 9

L'inizio è promettente. Stretta fra l'Eurovision e la finale di Champions League (femminile e femminista), Torino attraversa un momento spumeggiante, e il Salone ne guadagna. La cultura per una volta è protagonista, la quantità non si discute, la varietà neppure, la qualità è quella, tante parole, ancora più idee, niente mascherine Ffp2, tanto LGBTQ+, il Salone è una gioia, e un po' anche una Lipperini. Saranno cinque giorni fantastici. La parola d'ordine, lanciata dal direttore poco prima della lectio inaugurale di Amitav Ghosh, è «Molteplicità».

melissa panarello 8

 

 

Il Salone - forte della lezione datagli da Christian Raimo che tre anni fa stilò la delirante lista di proscrizione contro l'editore Altaforte, reo di aver pubblicato un libro su Matteo Salvini - deve essere polifonico, accogliere tutte le voci e i punti di vista. E cosa minaccia la molteplicità? «Mettere a tacere qualcuno!». A volte - scorrendo l'elenco dei soliti nomi noti presenti, e quello dei soliti nomi noti che mancano - basta non invitarli. Buon Salone a tutti. Massì. E anche a tutte.

nicola lagioia foto di baccolagioia salone del libromelissa panarello 7

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”