cracco ristorante galleria

MANGIA E GODI CON CRISTIANA LAURO - “CRACCO IN GALLERIA” È IL RISTORANTE PIÙ BELLO DI MILANO - LO CHEF HA AVUTO MOLTO CORAGGIO AD AFFRONTARE L’INVESTIMENTO E QUESTA VOLTA SENZA FINANZIATORI, RINUNCIANDO PURE ALL’ESPOSIZIONE TELEVISIVA DEGLI ULTIMI ANNI - QUANTO ALLA CUCINA, MATERIA PRIMA DI ALTISSIMO LIVELLO CHE METTE IN GINOCCHIO UN BEL PO' DI 3 STELLE MICHELIN, COMPRESI ALCUNI A PARIGI''

il ristorante di carlo cracco in galleria a milano

Cristiana Lauro per Dagospia

 

Ultimamente quando qualcuno vuole descrivere un locale bello, figo e contemporaneo senza tanti giri di parole, se ne esce col fatto che sembri un posto newyorkese, anche se è da un pezzo che non va a New York.

 

In realtà la maggior parte dei locali che ci sembrano newyorkesi non sono così belli e fighi, ma soltanto  contemporanei. Cosa che, peraltro, non significa una mazza giacché il contemporaneo non è indicativo di bellezza o di qualità. Semplicemente accade, succede, vive adesso, non basta per accedere al registro delle figate.

 

ristorante cracco in galleria

Cracco in Galleria non sembra un locale newyorkese e in questo momento è il ristorante più bello di Milano, progettato e realizzato dagli architetti Peregalli e Rimini, non Fraccazzo da Velletri. Se parliamo di cucina d’autore e locali di lusso, ha un passo internazionale che mette in ginocchio un bel po’ di Tre Stelle Michelin, compresi alcuni a Parigi.

 

In mezzo a stucchi, decorazioni e pitture eseguite a mano, un bancone ottocentesco giù al bistrot, porcellane di Ginori personalizzate (meravigliose), piastrelle di Giò Ponti nelle cucine, un fumoir piacevolissimo e una cantina con più di 10.000 bottiglie prestigiose, il nuovo ristorante di Carlo Cracco dà due giri a tutti quanti, pienamente in linea con un’evidenza ripetitiva, quasi stucchevole: la ristorazione milanese è un pezzo avanti rispetto a tutto il resto.

ristorante cracco in galleria 5

 

cristiana lauro

Carlo Cracco ha avuto molto coraggio ad affrontare l’investimento e questa volta senza finanziatori. Si è dedicato personalmente alla realizzazione di un progetto molto ambizioso, rinunciando all’esposizione televisiva degli ultimi anni, per tornare cuoco e fare l’imprenditore.

 

E, badate bene, che una buona parte degli chef, compresi alcuni piuttosto noti, come imprenditori non valgono una cicca. Hanno collezionato flop e aperto voragini economiche difficili da ripianare. Qualcuno più spavaldo e baldanzoso non ha nemmeno pagato i fornitori, sappiatelo!

 

ristorante cracco in galleria 4

Il servizio è diretto da Alex Bartoli che ha solo 24 anni, si è formato all’Enoteca Pinchiorri a Firenze ed è un gigante della sala. All’estero il personale italiano è riconosciuto e molto stimato, così come lo sono diversi nostri barman, fra i più competitivi al mondo. Viaggiare per credere, altroché!

 

Quanto alla cucina andate tranquilli sulla materia prima di altissimo livello (gamberi di Santa Margherita Ligure spaziali, fotonici), sull’esecuzione, le cotture (uno dei migliori risotti mai provati), la presentazione ma, soprattutto, sull’armonia del piatto.

 

ristorante cracco in galleria 3

Le cucine d’autore possono essere creative finché gli pare, ma il talento si garantisce col risultato più che con l’obiettivo rincorso - che poi talvolta è solo quello di farsi notare - e la cucina non può perdere di vista l’idea di armonia fra gli ingredienti. Un po’ come gli accordi nella musica dove, infatti, si parla di armonici.

 

Sapori a tendenza acida, dolce, amarognola, un cumulo di sponde e cuspidi assai difficili da mettere insieme. Trovare l’armonia è un processo tecnico e creativo talvolta acrobatico, soprattutto se si vuole dare retta anche agli altri sensi: il tatto e la vista non sono i “figli della schifosa”, meritano riguardo.

 

ristorante cracco in galleria

Non credo che l’obiettivo principale della grande cucina d’autore debba essere di sconvolgere o addirittura turbare - pur di lasciare un segno - ma casomai quello di  stupire o, ancora meglio, meravigliare. Il nuovo ristorante di Carlo Cracco è un luogo meraviglioso.

 

Menù degustazione di 11 portate: 190 euro

Disponibile un’ ampia scelta di vini al calice

Voto bagni: 10

maurizio martina carlo craccoil ristorante di carlo cracco in galleria a milanoNozze Craccocracco con la moglie132 fabrizio giugiaro;cristina tardito;lapo elkann;carlo cracco nin 5914002 cracco carlo;rosa fanti nin 4756carlo cracco con ospitecraccoLA PIZZA DI CARLO CRACCO

ristorante cracco in galleria il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milanoil ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano il ristorante di carlo cracco in galleria a milano ristorante cracco in galleria

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…