marta sodano

“SONO DOWN E SONO FELICE” - MARTA SODANO, 23 ANNI, SI RACCONTA: “SONO STATA FIDANZATA MA NON VOGLIO ACCONTENTARMI” - “FISICAMENTE POTREI AVERE DEI FIGLI MA NON POSSO PER LE MIE DIFFICOLTÀ. QUESTO MI DISPIACE UN PO' MA CERCO DI ESSERE OTTIMISTA” - “COSA CONSIGLIEREI ALLE MIE COETANEE? ESSERE LIBERE”

Azzurra Noemi Barbuto per Libero Quotidiano

 

MARTA SODANO

In una società che pretende efficienza e perfezione, che ci vuole svegli, attivi, scattanti, in forma, giovani, multitasking, smart, Marta Sodano rappresenta ciò che è diverso. Ma lei non lo sa. O forse lo sa, ma non le interessa. Marta è felice di essere se stessa. Sorride.

 

Parla. Parla sempre. Con entusiasmo. Sprizza amore verso la vita da tutti i pori. Fa luce.

La incontro una domenica mattina, nel centro di Milano, presso lo stand dell' Apgd (Associazione persone e genitori down). Mi tende la mano per presentarsi e mi sorride.

 

SINDROME DI DOWN

Ed io penso che il mondo sarebbe migliore se ognuno di noi riservasse questo tipo di accoglienza a chi incontra. Anche oggi che non lavora, la ventitreenne, addetta amministrativa al magazzino di una grande azienda lombarda, è impegnata in una causa che le sta a cuore. Marta ha la sindrome di down. Ora che ce l' ho davanti mi chiedo cosa significhi avere tale patologia.

 

BAMBINO AFFETTO DA SINDROME DI DOWN

Dicevano che volesse dire essere disabili, ritardati, diversi. Eppure, per Marta, la sua malattia non ha mai costituito un buon motivo o una scusa per sottrassi ai suoi doveri, per isolarsi, per non vivere. Ogni giorno questa ragazza si batte per superare i suoi limiti.

 

Gli altri, invece, gli abili, si fermano a duecento metri dall' ostacolo e si convincono di non potercela fare. Questi ultimi non sono ritardati, ossia non arrivano dopo, spesso non arrivano mai.

 

Marta, ti piace il tuo lavoro?

«Sì, l' ambiente è favorevole, le persone gentili, e sto facendo un' importante esperienza lavorativa. Tuttavia, essendo io appassionata di bambini e natura, in futuro mi piacerebbe lavorare all' interno di un museo, o di un parco, o di uno zoo, stare in mezzo ai bambini, guidare i gruppi, accogliere i visitatori.

 

Sarei agevolata in questo ruolo perché parlo molto bene l' inglese. Purtroppo, però, avendo la sindrome di down ho qualche difficoltà».

 

SINDROME DI DOWN

Quale tipo di difficoltà?

«Ho paura delle altezze, soffro di vertigini. Inoltre, sto molto nel mondo della fantasia. Mi piace sognare, immedesimarmi nei personaggi dei film che guardo. Sono sempre stata una romantica».

 

Ti sei mai innamorata?

«Sì, ho avuto dei fidanzati. Uno di loro amava la compagnia delle belle donne e non voleva avere una relazione fissa, allora l' ho lasciato. Anzi, ho fatto in modo che fosse lui a lasciare me, dicendogli che mi piaceva un altro ragazzo.

 

Poi ho avuto un altro fidanzato, era dolce, affettuoso, mi ripeteva che mi amava, ma io volevo i fatti. Una sera ha messo la pizza con gli amici prima di me e l' ho mollato».

 

Hai sofferto nel lasciarlo?

«Molto, ma non volevo accontentarmi».

 

Tu credi nel principe azzurro?

SINDROME DI DOWN 2

«Dopo questi amori mi sono detta che quello vero non esiste. Ma penso che sia necessario continuare ad essere ottimisti e fiduciosi, credere che un giorno arriverà l' uomo giusto. E se non accadrà, pazienza, la vita continua».

 

Qual è la tua più grande fortuna?

«Avere una mamma meravigliosa. È molto severa con me, ma anche dolce. Insieme scherziamo, ridiamo, ci sosteniamo. Mia madre è il mio punto di sicurezza, poi ci sono gli amici, a cui sono molto legata».

 

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

«Sono appassionata di internet. Per istruirmi cerco sul web il significato delle parole».

 

Quali sono i tuoi difetti?

«Riconosco di essere pigra, permalosa ed egocentrica. Adoro stare al centro dell' attenzione. Ma voglio cambiare».

 

Cosa significa avere la sindrome di down?

«Significa avere difficoltà ben più grandi degli altri. Per esempio, avere mancanza di capacità di scelta».

 

SINDROME DI DOWN 3

Ma tu la senti questa mancanza di capacità?

«La sento, eccome. Molte persone, ad esempio, decidono se avere figli oppure no. Io fisicamente potrei, ma non posso per le mie difficoltà. Questo mi dispiace un po', ma non ne faccio una tragedia. Cerco di essere ottimista».

 

Cosa ti fa soffrire?

«Tendo ad avere il broncio quando mi dicono che quello che succede nel mondo della fantasia non è reale. Non mi sta molto bene stare sempre nella realtà. Però so che ci sono degli ambienti in cui fantasticare non sarebbe appropriato».

 

SINDROME DI DOWN 4

Mi sembra di capire che per te non sia un grosso problema avere la sindrome di down.

«Ah, ma no. Io mi piaccio così come sono. Sì, ho i piedi piatti, le cartilagini molto elastiche, ma non li considero difetti».

 

SINDROME DI DOWN 5

Per gli altri, invece, è un problema la tua disabilità?

«Purtroppo, le persone ci guardano fermandosi all' apparenza. Spesso la gente ha paura di ciò che è diverso. Io capisco questa reazione. Ma mi dispiace sentire termini come "mongolo"».

 

Come ti definiresti con un solo aggettivo?

«Autonoma. Certo, non pretendo di esserlo a tutti i costi, so che ci vuole del tempo e che bisogna avere anche la capacità di chiedere aiuto».

 

Quale consiglio daresti alle tue coetanee?

«Consiglierei loro di essere indipendenti, libere, autonome nelle scelte, ma soprattutto di essere consapevoli delle azioni che fanno, quindi responsabili».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...