angelo izzo narducci

“NELLA VILLA DI NARDUCCI C’ERANO TANTE COSE STRANE” - UN TESTIMONE, IL 6 SETTEMBRE 2002, RACCONTO’ ALCUNE COSE CHE COMBACIANO CON QUANTO RIVELATO DA ANGELO IZZO SULLA MORTE DI ROSSELLA CORAZZIN - IL “MOSTRO DEL CIRCEO”, IN UN MEMORIALE, RACCONTA: “ERAVAMO IN UN’ABBAZIA TEMPLARE. PASSAMMO AL RITO DI SANGUE. NOVE ATTORNO A UN TAVOLO CON IL VISO NEL BUIO. LE CANDELE INTORNO AL CORPO NUDO DELLA RAGAZZA CHE ERA…”

Gian Pietro Fiore per “Giallo”

 

ANGELO IZZO

Il corpo di Rossella Corazzin potrebbe essere stato seppellito nel terreno di pertinenza della villa di Narducci, a Perugia, o nelle immediate vicinanze. È lì che bisogna scavare per ritrovare i suoi resti”. Queste sconvolgenti parole sono state pronunciate da Angelo Izzo, 62 anni, uno dei criminali più tristemente noti della storia italiana, conosciuto come il Mostro del Circeo.

 

Dal carcere di Velletri, dove sta scontando l’ergastolo per gli ultimi due omicidi, Izzo continua a fare clamorose rivelazioni sulla fine di Rossella Corazzin. Rossella, come ricorderete, è la 17enne originaria di San Vito al Tagliamento (Pordenone), scomparsa il 21 agosto 1975 da Tai di Cadore, nel Bellunese, dov’era in vacanza.

FRANCESCO NARDUCCI

 

Le sue dichiarazioni uniscono due storie sconvolgenti del nostro passato, il delitto del Circeo e quelli del mostro di Firenze. E si aggiungono ad altre sconcertanti testimonianze, come quelle di chi parlò, in passato, di forti odori e strane “puzze” che arrivavano proprio dalla villa di Narducci, sul lago Trasimeno. Ma andiamo con ordine.

 

«ERA PRIGIONIERA DA VENTI GIORNI»

Dunque per Izzo, le cui affermazioni sono ancora tutte da verificare, la giovane Rossella venne rapita e portata a Perugia, nella villa del medico Francesco Narducci. Narducci è il gastroenterologo sospettato di essere il Mostro di Firenze, cioè di aver avuto un ruolo determinante negli otto duplici omicidi avvenuti nelle campagne toscane tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta. Narducci morì in circostanze misteriose l’8 ottobre 1985, esattamente un mese dopo l’ultimo duplice delitto attribuito al killer delle coppiette. Dopo la sua morte gli omicidi sono improvvisamente cessati. Solo un caso?

 

ANGELO IZZO

Come vi abbiamo riferito sul numero di Giallo della scorsa settimana, due anni fa Izzo ha fatto questa confessione: «La Corazzin fu rapita per le sue caratteristiche sessuali. Era vergine e serviva per un rito satanico, una messa nera che si svolse in una villa sul lago Trasimeno, dove fu violentata e uccisa».

 

Non è stato difficile dedurre che il medico in questione fosse Francesco Narducci. Per Izzo, la ragazza fu sacrificata durante una messa nera e il suo corpo sepolto nei terreni intorno alla villa. Izzo ha fatto queste rivelazioni ai magistrati della Procura di Belluno e agli inquirenti della Procura di Roma. Successivamente i verbali delle sue dichiarazioni sono stati inviati per competenza alla Procura di Perugia.

 

Ma nel 2017 quest’ultima ha archiviato l’indagine. L’ex procuratore di Belluno, il giudice Francesco Saverio Pavone, però non si è arreso e prima di andare in pensione ha disposto una serie di accertamenti e ha interrogato Izzo, che ha detto: «Rossella venne portata prima a Riccione e poi sul Trasimeno. Qui venne fatto un rituale. La ragazza venne vestita di una tunica bianca e messa su un tavolo.

 

FESTA NELLA VILLA DI FRANCESCO NARDUCCI

Gli uomini erano vestiti tipo ordini cavallereschi e fecero una sorta di giuramento di sangue. Poi a turno stuprarono questa giovane, che era cosciente di quello che le stava succedendo. Sembrava che fosse inerme, del resto era prigioniera da venti giorni». Per Izzo tutti i presenti erano consapevoli che la ragazza sarebbe poi stata uccisa. La Procura di Belluno ha trovato riscontri a queste parole e così ha ritrasmesso il caso a Perugia, che a breve potrebbe aprire un fascicolo.

 

«ERAVAMO RAMPOLLI DI POTENTI FAMIGLIE»

Come avete letto, Izzo ha tirato in mezzo il medico Narducci, sostenendo che Rossella Corazzin è stata uccisa e sepolta nella sua villa sul Trasimeno. Queste rivelazioni sono recenti. Ma Giallo è in grado di dimostrarvi che il Mostro del Circeo parlava di un collegamento tra la scomparsa della ragazza friulana e il medico di Perugia da molto prima.

 

massacro del circeo angelo izzo

Vi sveliamo infatti in esclusiva il contenuto di un memoriale scritto da Izzo diversi anni fa. È una sorta di libro-quaderno di ben 400 pagine dal titolo “Il Mostro e il Guercio” (potete vedere la copertina a destra).

 

A pagina 96 si legge: «Proprio quel settembre a Cortina alcuni pariolini fra cui Guido, Ghira (i due complici di Izzo nel massacro del Circeo del 1975, in cui fu uccisa Maria Rosaria Lopez e ridotta in fin di vita Donatella Colasanti, ndr) ed Esposito e altri ragazzi bene, di varie città fra cui il perugino Francesco Narducci, figlio di un luminare della medicina, faranno sparire una ragazzetta vergine per usarla in un giro di messe nere e strane cerimonie esoteriche. La ragazza rapita a Cortina si chiamava Rossella Corazzin. Queste cerimonie iniziatiche di sangue servivano anche e soprattutto per legare tra noi, rampolli di potenti famiglie».

 

FESTA NELLA VILLA DI FRANCESCO NARDUCCI

Come avete letto, nel suo memoriale Izzo tirava già in mezzo il medico Narducci nel rapimento di Rossella molto prima di parlarne con gli inquirenti. Ai quali, come detto, ha poi fornito altri importanti dettagli, citando come luogo del delitto di Rossella la villa di Narducci, sul lago Trasimeno, dove venne uccisa durante una messa nera, e seppellita.

 

Per verificare se Izzo abbia detto la verità, è probabile che già dalle prossime settimane saranno disposti dei sopralluoghi nella villa indicata da Izzo. Insomma, nella vicenda Corazzin continua ad aleggiare l’ombra di Francesco Narducci, il presunto Mostro di Firenze morto nel 1985.

 

Il medico scomparve nel nulla l’8 ottobre di quell’anno: salutò in tutta fretta la moglie per dirigersi proprio nella sua villa sul Trasimeno, quella delle presunte messe nere. Da quel momento si persero le sue tracce. Dopo alcuni giorni, dalle acque del lago riemerse un cadavere, che fu riconosciuto come Narducci.

 

arresto di angelo izzo

Ma 16 anni dopo, grazie a una brillante inchiesta condotta dal pubblico ministero di Perugia Giuliano Mignini, si scoprì che il corpo riaffiorato dal Trasimeno non era di Narducci. Quando la salma fu riesumata, infatti, si scoprì che all’interno della bara c’erano i resti di Narducci, ma solo perché qualcuno aveva sostituito il cadavere in un secondo momento. Dall’autopsia, inoltre, emerse che il medico non morì annegato in seguito a un presunto suicidio, ma fu ucciso.

 

Vi stiamo parlando di questo perché durante le indagini sulla misteriosa fine di Narducci un testimone riferì importanti dettagli che, letti oggi alla luce delle dichiarazioni di Izzo, potrebbero confermare le sue parole.

FRANCESCO NARDUCCI CON I PARENTI

 

«NELLA VILLA C’ERANO TANTE COSE STRANE»

Il testimone fu sentito dai carabinieri il 6 settembre 2002. Si chiama Pietro C. ed è nato nel 1928. Si tratta dell’uomo che dopo la morte del medico acquistò per 200 milioni di vecchie lire la sua villa. Ecco cosa disse: «Nella primavera del 1988 (circa tre anni dopo la morte del medico, ndr) acquistai la villa appartenente al professor Ugo Narducci (padre di Francesco, ndr).

 

La trattativa è stata molto rapida. Mi recai nella villa dove trattammo l’acquisto e raggiungemmo l’accordo in poche battute perché il professore sembrava a disagio poiché ritornava in quella casa dopo la morte del figlio, avvenuta tre anni prima. L’accordo venne raggiunto per 200 milioni (di lire, ndr).

 

angelo izzo

Qualche tempo dopo il nostro arrivo cominciai a sentire delle dicerie sul conto del medico morto, nel senso che qualcuno diceva che poteva trattarsi del Mostro di Firenze mentre altri lo escludevano. La casa era stata ripulita, ma da quando l’avevo vista la prima volta in sede di trattativa mancavano almeno due credenze, che si trovavano nella parete del sottoscala e nel soggiorno.

 

Mancava anche una moto, una bella moto rossa, che avevo visto parcheggiata nel salone inferiore della villa. Trovai anche alcuni libri gialli di Agatha Christie. Quando incontrai il professore lo trovai un po’ brusco e desideroso di chiudere la questione.

 

Sopra, nel soggiorno superiore, c’era una mattonella corrosa come da acido che mi colpì perché le altre erano lucide. Quello che mi colpì fu che dopo quattro anni circa da quando entrammo avvertimmo una puzza fastidiosa di fossa che proveniva dal prato circostante». Di questi forti odori provenienti dalla villa ne parlò, sempre nell’ambito dell’indagine sulla morte di Narducci, anche un vicino di casa del medico.

LA VILLA DI FRANCESCO NARDUCCI AL LAGO TRASIMENO

 

«ERO VESTITO SOLO DI UNA TUNICA»

L’uomo, Alberto B., l’11 gennaio del 2005 fece mettere a verbale queste parole: «Ricordo di aver sentito dire che dal pozzo esistente vicino alla villa Narducci fuoriusciva un persistente cattivo odore, tanto che furono costretti, sempre i Narducci, a chiudere il pozzo, mi sembra mediante getto di calce. Del fatto di questo cattivo odore ne sono assolutamente sicuro anche perché ne parlavano in parecchi.

 

Non posso ricordare chi effettivamente parlasse di questo odore però posso presumere che fossero Emma (la domestica di casa Narducci, ndr) o il marito Luigi. Sono a conoscenza che questo pozzo è stato chiuso».

 

FRANCESCO NARDUCCI

Izzo in un altro memoriale, intitolato “Lupi nella notte, il romanzo di una generazione criminale, raccontato da uno dei protagonisti”, parla di alcuni riti, simili a quello in cui sarebbe stata uccisa Rossella, a cui aveva partecipato: «Eravamo in un’abbazia templare in gran parte in rovina... Passammo al rito di sangue. Eravamo in nove attorno a un tavolo con il viso sprofondato nel buio.

 

Tutti scalzi, indossavamo delle tuniche bianche con sopra cucita in corrispondenza del cuore una rosa rossa. Oltre colui che presiedeva la cerimonia c’eravamo io, Cowboy, Cubo, Virgilio, il Lupo, Marco, Vifredo e Marco il Gemello... Le candele erano sul tavolo intorno al corpo nudo della ragazza che era lì sdraiata, sembrava priva di sensi. Il Gran Maestro a capotavola si levò in piedi e cominciò a parlare... Dopo aver posseduto la ragazza, ciascuno di noi si tagliò con la spada il polso e lasciò colare il sangue che si mescolò. Ero scalzo come tutti e vestito solo di una tunica che era fradicia di sangue…».

 

FRANCESCO NARDUCCI

Rolando Iorio, l’avvocato di Izzo, dice: «Il mio cliente ribadisce ancora una volta la sua versione in merito alla sparizione e al presunto omicidio della povera Rossella. Il mio assistito non ha alcun interesse a fare questa confessione, perché è consapevole che non ne trarrà alcun vantaggio. In carcere è destinato a rimanerci recluso per sempre. Anzi, queste sue affermazioni gli creeranno ulteriori problemi. A fronte di dichiarazioni così importanti, credo sia doveroso scavare dove si sospetta possa essere il cadavere».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...