chiara ferragni

MENO MALE CHE C’È CHIARA FERRAGNI CHE CI DICE DI “APRIRE IL CERVELLO” – L’INFLUENCER DI CHIAPPA E FEDEZ SI FIONDA SULLA POLITICA SCODELLANDO UN APPELLO PER LE ELEZIONI: “FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE IL 25 SETTEMBRE” SI LEGGE NEL POST CHE RIMANDA A UN ARTICOLO CATASTROFISTA SU QUELLO CHE SUCCEDERÀ SE DOVESSE VINCERE LA DESTRA – ORMAI I "MORTI DI FAMA" SONO CORROSI DAL DILEMMA: SCHIERARSI CON LA FERRAGNI O CON LA PAUSINI? (CIAO CORE)

 

1 - FERRAGNI PALADINA DELLE FAKE NEWS

Francesco Maria Del Vigo per “il Giornale”

 

chiara ferragni 5

Chiara Ferragni torna sul luogo del delitto, cioè l'ultima delle sue passioni: la politica. E lo fa, come sempre, attraverso il suo seguitissimo account di Instagram e ripostando articoli scritti da altri. «Da leggere tutto, fate sentire la vostra voce il 25 settembre», suggerisce l'imprenditrice digitale. E il contenuto del quale caldeggia la lettura è una vera e propria chiamata alle armi in previsione della fine del mondo, dell'Amarmageddon: cioè la presunta vittoria del centrodestra.

 

chiara ferragni 2

Tra lo smarchettamento di un outfit e qualche immagine di vita quotidiana, la regina delle influencer sgancia una bomba mediatica a dieci giorni dal voto. I toni dell'appello (pubblicato dalla pagina «Aprite il cervello» che, ovviamente, si definisce antifascista, antirazzista e Lgbt+ supporter) sono catastrofistici. Mitigati solo dall'inclusione di qualche ridicolo asterisco teoricamente inclusivissimo, quando invece il messaggio è un vero e proprio incitamento all'odio - che non va molto d'accordo con l'inclusione - nei confronti degli italiani che voteranno il centrodestra.

 

chiara ferragni 1

«Per tantissime altre persone invece le elezioni saranno una carneficina (sic, ndr), rappresenteranno la nascita del governo più a destra della storia repubblicana». Tutto logico: gli alfieri del democraticissimo web, quello dell'uno vale uno (ricordiamo che Fedez firmò la prefazione a un libro di Casaleggio), non riescono ad accettare il probabile risultato di una tornata elettorale, cioè la massima rappresentazione della democrazia. Ma, esattamente, quali sarebbero le persone per le quali inizierebbe una carneficina?

 

«I neri italiani o residenti che subiranno la portata dell'odio che si creerà dai toni accesissimi e brutali». E poi le persone Lgtb, le donne libere (le altre sono schiave?) che non potranno decidere del loro corpo, i giovani «che dovranno convivere con bigottismo e discriminazione».

 

SELFIE DI SERGIO MATTARELLA CON FEDEZ E CHIARA FERRAGNI

Chiariamoci: è legittimo e salutare esprimere le proprie posizioni. Ma propalare balle a milioni di follower è disinformazione.

 

Regolamentare l'immigrazione non ha nulla a che vedere con la discriminazione, difendere la famiglia non significa perseguitare il popolo arcobaleno, nessuno ha mai parlato dell'abolizione della legge sull'aborto e l'unico vero asfissiante bigottismo è quello del politicamente corretto di buona parte della sinistra.

Ma questo, gli influencer chic, fingono di non saperlo.

 

laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 2

2 - FERRAGNI-PAUSINI SCHIERARSI O NON SCHIERARSI?

Flavia Perina per “La Stampa”

 

Ma s' io avessi previsto tutto questo/Dati, cause e pretesto/Le attuali conclusioni/Credete che per questi quattro soldi/Questa gloria da stronzi /Avrei scritto canzoni? Guccini, come sempre, lo ha detto meglio di tutti e prima di tutti. Meglio di tutti ha inquadrato il momento fatale - ieri è toccato a Laura Pausini - in cui l'artista viene tirato giù dal palco perché poco impegnato, poco in sintonia con le aspettative politiche del momento, poco fedele al mainstream della «razza sua».

 

chiara ferragni 6

A qualcuno è successo davvero, e tutti gli italiani anziani ricordano il processo popolare a Francesco De Gregori per i biglietti a mille lire («speculatore, falso compagno»), ma forse nessuno immaginava che potesse ricapitare qui, adesso, in questa parodia di scontro di civiltà - è un'elezione, per diamine, mica la battaglia di Lepanto - con l'accendersi di una furiosa contesa sul dovere di cantare Bella Ciao, che peraltro dovrebbe essere inno alla libertà, compresa quella di non cantarla.

 

I fatti. La Pausini va a una tv spagnola. Intervista carina, poi le chiedono di intonare l'inno della Resistenza, che lì è molto popolare anche come colonna sonora della «Casa di Carta». Lei si nega. «Non canto canzoni politiche né di destra né di sinistra». «Ciò che penso della vita lo canto da ormai 30 anni, che il fascismo sia una vergogna assoluta mi sembra ovvio per tutti. Non voglio che nessuno mi utilizzi per la propaganda politica».

Il video va in rete e in due secondi è in Italia.

 

laura pausini 8

L'apriti cielo è istantaneo. Si distinguono Pif, che contesta la «gran minchiata» e ci fa sapere che vorrà Bella Ciao pure al suo funerale, e il bassista Riccardo Capovilla, più sintetico: fai schifo. Il resto va di conseguenza, l'elenco è inutile, è la solita sbobba social di insulti e minacce, a migliaia, con l'ovvia partecipazione della politica eccitata dalla caccia al bersaglio grosso, mica una qualsiasi: una da 7 milioni di follower e 70 milioni di dischi venduti, una che garantisce l'effetto Chapman al costo zero di un post o di un tweet.

 

Scendendo dal palco del suo processo popolare, De Gregori secondo la leggenda disse «Stasera mancava solo l'olio di ricino, poi la scena sarebbe stata completa», e anche questa frase può senz' altro essere riesumata dalle nebbie del passato come sintesi perfetta della contraddizione di cui, in tutta evidenza, gli italiani non sanno liberarsi: quella di dare un senso pieno alla libertà di cui godiamo, e sbattere in faccia agli intolleranti, ai fanatici dell'ordine da caserma, a chi ci spiega come vivere o amare nel modo giusto, l'emancipazione da ogni dovere d'ufficio, da ogni inchino alla consuetudine, da ogni sottomissione al moralismo e al così fan tutti.

chiara ferragni 4

 

Sarebbe, fra l'altro, la migliore risposta di sinistra ai simpatizzanti dello Stato etico e regolatore di cui è piena la destra, perché il mondo delle canzoni obbligatorie, degli alzabandiera obbligatori, del credere-e-obbedire obbligatorio, in fondo è il loro, ci vivono benissimo, se lo tengono stretto, e godono ogni volta che dall'altra parte si utilizza lo stesso registro avvalorando l'idea che alla società servano censori e probiviri. Sposare quel canone, farlo col tono della Cassazione, trasformare la ritrosia di una cantante che vuole restare «nel suo» e seguire il suo personale copione in un oltraggio alla Resistenza o ai valori della Costituzione è un attraversamento di campo che stupisce: ma siamo diventati tutti matti? Poi, non ci lamentiamo.

 

CHIARA FERRAGNI ENRICO LETTA MEME

Non ci lamentiamo se il fortino dell'impegno libertario e progressista che fu cattedrale di grandi cantautori, artisti indomabili, attori, la splendida Vanoni, l'immortale De Andrè, il Gaber surreale di destra/sinistra, gli scrittori, i Bellocchio, i Taviani, i Gian Maria Volontè con l'orazione anarchica di Bartolomeo Vanzetti che ci fece piangere, la sinistra della cultura e dell'arte, oggi luccica per l'endorsement di un personaggio assai diverso, Chiara Ferragni. È lei l'anti-Pausini del momento, è suo l'appello che fa più rumore al voto «antifascista, antirazzista e support Lgbt». «Il 25 settembre fate sentire la vostra voce», scrive, e di sicuro per Ferragni non ci saranno Avvelenate, né attori e bassisti indignati, e ovviamente va benissimo così: libero influencer in libero Stato. Ma magari è arrivato il momento di liberare pure gli altri, quelli che la libertà la esercitano dicendo: no, grazie, non voglio cantarla.

lo spot tods con la famiglia ferragni 3tweet sulla pausini che rifiuta di cantare bella ciao 5chiara ferragni 3lo spot tods con la famiglia ferragni 6 chiara ferragni 2 chiara ferragni 1laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 7laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 3laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 4IL POST DI FEDEZ CON MATTARELLAtweet sulla pausini che rifiuta di cantare bella ciao 2laura pausiniCAFONAGGINE SOCIAL - FEDEZ E CHIARA FERRAGNIFEDEZ E CHIARA FERRAGNI AL GP DI MONZA

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO