veronica lario marina silvio berlusconi

“NON C'È UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA DEL CAPITALISMO ITALIANO CHE, DOPO I LUTTI, NON ABBIA AFFIDATO SENTIMENTI E RISENTIMENTI AGLI AVVOCATI E ALLA CARTE GIUDIZIARIE” - FRANCESCO MERLO: “VERONICA LARIO NON SI ACCONTENTERÀ DEI PENSIERI PULITI DEL GIORNO DEL LUTTO. SONO SUOI TRE DEI CINQUE FIGLI, BARBARA, ELEONORA E LUIGI, E 10 DEI NIPOTI CHE IN TUTTO, COMPRESA LA PRONIPOTE, SONO 16. E POTETE GIURARCI CHE LA FIGLIA MARINA CONTINUERÀ A DIFENDERE SILVIO BERLUSCONI COME QUALSIASI PADRE SOGNA DI ESSERE DIFESO DA UNA FIGLIA. VERONICA LARIO È LA DONNA ALLA QUALE BERLUSCONI ATTRIBUÌ LA FINE DEI SUOI GOVERNI, LA FINE DI UN'EPOCA, E PROPRIO A PARTIRE DA QUELLA LETTERA A REPUBBLICA…”

Estratto dell’articolo di Francesco Merlo per “la Repubblica”

 

maurizio vanadia marina berlusconi 1

Marina Berlusconi e Veronica Lario, una figlia per amica e una moglie per nemica. […] Marina, l'erede, non si accontenterà dell'Italia del dolce necrologio. Vuole quello che non otterrà: il famoso cambio d'epoca, e cioè che «la verità storica cominci finalmente ad essere letta senza le lenti deformanti del pregiudizio e dell'odio». […] Anche Veronica non si accontenterà dei pensieri puliti del giorno del lutto.

 

Sono suoi tre dei cinque figli, Barbara, Eleonora e Luigi, e 10 dei nipoti che in tutto, compresa la pronipote, sono 16. E nelle foto di famiglia si possono riconoscere due mondi e due stili che […] non si somigliano tra loro […] Alcuni diventeranno donne e uomini adesso, accanto a una bara, nel funerale-manicomio che sarà ovviamente berlusconiano e dove tutti esigeranno ottime poltrone accanto alla famiglia […] E Veronica? Dove sarà Veronica?

VERONICA LARIO AL CONVEGNO DI +EUROPA A MILANO

 

[…] Marina e Veronica, dunque. La figlia padrona e la ex moglie sono le sole che, nel mondo più maschilista d'Italia, avevano già rotto il soffitto di cristallo quando la metafora non voleva ancora dire nulla. […] Anche Marta Fascina, l'ultima badante sessuale, l'ultima lupa che chissà cosa gli ha fatto firmare, padrona del partito, padrona della vita, padrona di tutto, come nella canzone di De André, «per sentirsi dire micio, bello e bamboccione». […]

BARBARA E MARINA BERLUSCONI

 

[…] potete giurarci che la figlia guardiana continuerà a difenderlo come qualsiasi padre sogna di essere difeso da una figlia. Con la tenacia e la passione che tutti le riconosciamo, Marina ha già negato che, guardandolo troppo da vicino, vede male il padre per il quale stravede. […] E però se da vivo se lo portava sulle spalle come Enea portò Anchise, adesso che è morto, la figlia rischia di diventare più occhiuta e tenace di prima: non la custode, ma la prigione della sua memoria. È capitato spesso alle figlie femmine dei grandi italiani con qualità smodate di fare al padre questo torto d'amore.

VERONICA LARIO AL CONVEGNO DI +EUROPA A MILANO

 

Marina potrebbe sfuggire alla trappola che, come un destino e come una banalità, l'attende? Ha, nientemeno, la Fininvest e la Mondadori e, indirizzando gli studi su papà Silvio, potrebbe avvicinarci alla verità oppure correggendo, premiando e rettificando potrebbe allontanarci dalla verità di quell'uomo che da oggi appartiene alla storia d'Italia e non più a lei e alla famiglia Berlusconi.

 

In fondo, se ci pensate, è la capofamiglia di una famiglia che non è esagerata, non è vero. Cinque figli e 16 nipoti non sono grandi numeri nelle dinastie del capitalismo, specie se li si confronta con i numeri della cassa di casa che sono circa quattromila milioni. […] non c'è una sola grande famiglia del capitalismo italiano che, dopo i lutti, non abbia affidato i sentimenti ei risentimenti agli avvocati e alla carte giudiziarie. E si può dunque dire che la fine è nota: da un lato ci sarà una guerra tra storici d'Italia e dall'altro un guerra tra avvocati d'Italia.

marta fascina silvio marina berlusconi

 

Marina e Veronica dunque, con la figlia che vuol cambiare la storia che la ex moglie cambiò nel gennaio del 2007, quando scrisse a Repubblica una lettera di denunzia che era anche una lettera d'amore […] amore ferito e probabilmente amore già finito […] La signora Berlusconi, chiedendo rispetto per sé, lo chiedeva anche per lui. E fu l'ultimo e anche il più serio tentativo di salvarlo da se stesso: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata”.

 

silvio berlusconi veronica lario

Veronica difendeva in sé stessa anche Berlusconi perché era ancora berlusconiana, anche se di un berlusconismo ingentilito. […] È anche la donna alla quale più che alla sinistra, allo spread, a Merkel, a Sarkozy ea tutti i diavoli rossi del mondo, Berlusconi attribuì la fine dei suoi governi, la fine di un'epoca, e proprio a partire da quella lettera a Repubblica.

 

marina berlusconi

Qualche notte prima, durante la cerimonia per la consegna dei Telegatti, Berlusconi aveva detto a Mara Carfagna di essere pronto a sposarla subito, se non fosse già stato sposato. «A mio marito e all'uomo pubblico — scrisse Veronica — chiedo pubbliche scuse non avendone ricevuto privatamente e chiedo se debba considerarmi la metà di niente».

E ancora: «Devo dare alle mie figlie l'esempio di una donna che sa tutelare la propria dignità. E voglio aiutare mio figlio a mettere il rispetto per le donne tra i suoi valori fondamentali».

 

silvio berlusconi veronica lario 6

Cominciò così l'epopea di Noemi, di Ruby e delle Olgettine fino alle belle badanti e alla finta moglie Marta Fascina, appunto, sposata “per finta” che nel mondo di Berlusconi voleva dire “per davvero”. Le Olgettine divennero una sigla, un toponimo, le impiegate di concetto del famigerato bunga bunga […]  Fellini lo girerebbe così il funerale: la processione sino al mausoleo di Arcore di tutte le sue donne finte e dunque vere, tutte vestite di bianco e con la stessa faccia, diecimila donne che sono tutte la stessa donna, benedette da loro due, la figlia e la moglie, quelle vere e dunque finte.

silvio berlusconi veronica lario

 

A Veronica Lario furono assegnati un milione e quattrocentomila euro al mese, ma la Cassazione dopo alcuni anni le tolse il vitalizio e le impose di restituire sessanta milioni a Berlusconi. È vero che sono disputa tra ricchi, anzi tra ricchissimi e forse quella montagna di danaro sporca la favola etica della donna tradita che i giornali di gossip dell'ex marito trattarono con la volgarità dei paparazzi che la inseguivano per mostrare quanto era ingrassata e quanto tramontava in quella donna bella e orgogliosa e quanto quegli occhi intensamente espressivi erano diventati segretamente dolenti: informazione, gossip o macchina del fango? […]

marina berlusconi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…