paolo sorrentino

“METTERÒ IN SCENA UN GORILLA E MI RITIRO” – LE RADICI DELL’IMMAGINARIO DI PAOLO SORRENTINO PRONTO A SCODELLARE “È STATA LA MANO DI DIO”, IN SALA DA OGGI: “MIO PADRE? MIA SORELLA GLI DICEVA “TE NE DEVI ANDARE” PER LA SIGNORA (L’AMANTE DEL PADRE, NDR). L’HO CONOSCIUTA DAL NOTAIO. CON SENSI DI COLPA ENORMI NEI CONFRONTI DI MIA MADRE, MI È STATA SIMPATICA”- “SONO CRESCIUTO TRA GLI ANEDDOTI ECCESSIVI, ASSURDI. MIA MADRE STUDIAVA DALLE SUORE. LA RIFORNIVANO DI SPILLI PER INFILZARE GLI UOMINI CHE NEL BUIO ALLUNGAVANO LE MANI...” - VIDEO

 

Teresa Ciabatti per "Sette - Corriere della Sera"

 

paolo sorrentino 2

«Prendi quella che ti capita (…). Pure nu cesso va bene», dice Saverio Schisa (Toni Servillo) al figlio Fabietto (Filippo Scotti), riferendosi alla prima volta: «Bisogna togliersela dal cazzo ‘sta prima volta». Sprone, e insieme invito all’immaginazione, la vera eredità che i genitori lasciano a Fabietto, orfano a 17 anni. E forse anche l’eredità di Paolo Sorrentino, perché il suo ultimo film — È stata la mano di Dio, in uscita nelle sale il 24 novembre 2021 e su Netflix il 15 dicembre, acclamato a Venezia (vincitore del Leone d’argento) e candidato italiano agli Oscar — è autobiografico («per quanto può esserlo un film»).

 

Che Sorrentino sia uno dei migliori registi viventi lo sapevamo da un po’. Che sia italiano è un orgoglio, che sappia costantemente rinnovarsi una sorpresa. Difatti questo è un film diverso dai precedenti, intimo, eppure suo, riconoscibile, quasi a dire che fin qui, tra gli interstizi delle altre opere, nei dettagli, quella storia personale è stata sempre evocata. Qual è allora l’origine dell’immaginario di questo artista unico che rappresenta la nascita del cinema contemporaneo italiano? È proprio lui a raccontarcelo, tornando indietro, laggiù — Vomero, quinto piano di una palazzina del Parco, condominio detto Il Parco sebbene di verde non ce ne fosse. Vomero, Napoli — 1987.

 

Infanzia?

paolo sorrentino 5

«Sono nato che mio fratello aveva nove anni, e mia sorella tredici. Eravamo sei con mamma, papà, e nonna».

 

Nonna.

«Per un problema ai polmoni aveva bisogno di ossigeno. Ricordo un gran via vai di bombole. Salumiera nei Quartiere Spagnoli, a quel punto, chiusa in casa, era depressa, astiosa. Per esempio: aveva perso una figlia piccola. Se le veniva annunciata la morte di qualcuno, fosse anche violenta, tra i peggiori stenti, lei rispondeva: “E capirai, io ho perso mia figlia di tifo a undici anni”».

 

i genitori di paolo sorrentino

Competizione?

«Il suo era il lutto migliore».

 

Suo padre?

«Bancario, incuteva soggezione. Se le amiche di mia madre venivano in visita di cortesia, al tempo si usavano le visite di cortesia, cercavano di andare via prima che rientrasse lui».

 

Incuteva soggezione anche a lei?

«Dopo i grandi litigi mi proponevo di non salutarlo col bacio, impossibile. Ero piccolo però, non so cosa sarebbe successo se fossi diventato adulto. Magari sarei riuscito a non baciarlo. All’epoca l’unica a tenergli testa era mia sorella».

 

paolo sorrentino, il fratello e la sorella nel giorno del matrimonio

Ovvero?

«Io origliavo: “Tu te ne devi andare”, gli diceva lei».

 

Motivo?

«La Signora».

 

Nella storia il padre ha un’amante.

«Nella vita da noi chiamata la Signora, tipo entità sovrannaturale. Con le parole si finiva per nobilitare la persona più odiata».

 

La odiava?

«L’ho conosciuta dal notaio dopo la morte dei miei, questioni di eredità».

 

E?

«Con sensi di colpa enormi nei confronti di mia madre, mi è stata simpatica».

salvatore sorrentino, il padre di paolo sorrentino

 

Ha conosciuto anche suo fratello, quello di cui Fabietto scopre l’esistenza dopo la morte dei genitori?

«Sì».

 

Gli adulti spingono il protagonista all’immaginazione, dal padre («prenditi quella che ti capita, pure nu cesso») alla baronessa del piano di sopra («non mi guardare, chiamami Patrizia»). Il valore dell’immaginazione che le è stato trasmesso?

«Un po’ per cultura napoletana, un po’ per indole dei componenti della mia famiglia, sono cresciuto tra gli aneddoti eccessivi, assurdi, inclusi quelli di guerra».

 

paolo sorrentino

Esempio?

«Mia madre raccontava che, sfollata in campagna, un giorno arrivano i tedeschi per ammazzarli, il Generale vede la sua amica e ferma i soldati: “Questa bambina è identica a mia figlia morta” dice. Così si salvarono».

 

Reale?

«Conta?».

 

«La realtà è scadente»?

«Faticosa. La routine sempre in agguato».

 

Altri racconti?

«Mia madre studiava dalle suore, le quali, quando portavano le ragazze al cinema, le rifornivano di spilli».

 

Scopo?

paolo sorrentino 1

«Infilzare gli uomini che nel buio allungavano le mani».

 

Sua mamma ha usato lo spillo?

«Molto».

 

Ancora come migliorativo della realtà: gli scherzi.

«Quelli telefonici, come quello del film, e quelli tipici da settimana bianca come il Guttalax nel bicchiere, che poi portava tutti gli altri, noi bambini inclusi, fuori dalla porta a ascoltare la vittima andare e venire dal bagno».

 

In quegli anni: se avevi una pelliccia?

«La esibivi. A Roccaraso, e a Napoli, sebbene non facesse così freddo. Nei mesi estivi invece si portava dal pellicciaio, da mantenere in frigo».

e' stata la mano di dio

 

Sua madre aveva la pelliccia?

«Ricordo le continue richieste con mio padre che rispondeva “noi siamo comunisti”. Alla fine vinse lei, arrivò il visone».

 

Chi era sua madre?

«Se si spazientiva diceva “anima di quei quattro, venite quattro a quattro”».

 

Significato?

«Mai saputo».

 

la locandina del nuovo film di sorrentino

A 17 anni l’evento che cambia tutto: la morte dei suoi genitori. Un’immagine di Paolo Sorrentino prima?

«A sette anni mamma mi lasciava al cinema da solo per andare a vedere che combinava papà. Diceva torno subito. E io mi giravo continuamente per vedere se fosse tornata. In genere arrivava con la luce, a film finito».

 

Paolo Sorrentino dopo?

«Imbambolato. Sa quando ti scippano per strada e tu rimani per dieci minuti così? Ecco, quei dieci minuti per me sono durati anni».

 

Si è mai vergognato della parola orfano?

«Credo di non averla mai usata, mi sembrava l’emblema della cattiva sorte».

 

paolo sorrentino 1

Come il protagonista che appena la dice va sott’acqua?

«Come lui».

 

Gli animali nel suo cinema?

«Molti tendono a vederci dei simboli, la cosa è meno nobile: contagiato da Umberto Contarello (sceneggiatore, ndr), il rapporto uomo animale mi fa ridere».

 

Gli animali della sua infanzia?

Sorrentino - e' stata la mano di dio

«Nel Parco c’era un veterinario, uno dei pochi a Napoli a trattare animali esotici. Una sera io e mio fratello rientrando a casa vediamo un pavone. Per settimane tra le macchine parcheggiate del condominio compariva il pavone, coi condomini che pretendevano di dargli da mangiare. Ecco, siccome il pavone è in Amarcord, ho avuto la tentazione di trasformarlo in gorilla».

 

E?

«Sarà il mio punto d’arrivo. Metto in scena il gorilla, e mi ritiro».

 

Animali domestici invece?

paolo sorrentino e daniela d'antonio

«Prima che io nascessi so che loro avevano due pesci rossi buttati da mia madre nello scarico. Mio fratello e mia sorella disperati, lei allora disse: “Non avete capito, quelli tornano al mare”. In seguito abbiamo avuto due pappagallini. Morti i miei, uno si è mangiato l’altro. Il superstite era un genio, riusciva a aprire la gabbietta nonostante noi la chiudessimo con il laccio del panettone. Usciva e volava per le stanze».

 

Perché ha deciso di raccontare questa storia adesso?

«C’era la giusta distanza, citando Mazzacurati. Avendo compiuto cinquant’anni, potevo affrontare certi temi con misura, con un atteggiamento sentimentale e non sentimentalista».

 

Cosa temeva in precedenza?

«Lo sfoggio: guardate come sono bello nella mia sofferenza».

Eppure: quante volte ha riportato in vita i suoi genitori?

Paolo Sorrentino sul set de La Mano di Dio

«Ne L’uomo in più ho trasformato mio padre in un cantante di night. Quello era il suo modo di stare al mondo, il suo amore per la musica e per le donne, si riteneva un conquistatore».

 

Quante volte ha messo in scena sé stesso?

«Con Lenny Belardo, l’orfano».

 

Paolo Sorrentino oggi?

«Sono rimasto a vivere nella casa d’infanzia fino ai trent’anni da solo, poi con Daniela. Quindi ci siamo trasferiti a Roma».

paolo sorrentino

 

Quella casa?

«Venduta».

 

Motivo?

«Era un faccenda chiusa».

 

Oggetti di famiglia tenuti?

«Il barometro, le pipe di papà. La manina di legno con cui mia nonna si grattava la schiena».

 

Daniela, sua moglie.

«Lavoravamo nello stesso palazzo. La prima occasione in cui ci siamo parlati sono stato scortese, del resto io sono spesso scortese».

 

Che padre è Paolo Sorrentino?

e' stata la mano di dio

«L’anno in cui mi sono fidanzato con Daniela, Anna era piccola. Avevamo paura della presentazione ufficiale. Invece sono andato a cena da loro, lei mi ha preso per mano, e mi ha portato in camera sua dove mi ha offerto il tè nel servizio di Minnie».

 

Primo regalo a Anna?

«La cucina giocattolo. Secondo: una bambola nera, battezzata Fatima. E ricordo pure il terzo, il quarto, il quinto».

 

Esiste ancora Fatima?

«Buttata di recente da Daniela con grande sdegno di Anna. Esistono però molte foto di me, Anna e Fatima».

toni servillo paolo sorrentino

 

Ce le dà?

«Meglio di no, i miei figli sono molto discreti e non apprezzerebbero».

 

E dunque: che padre è?

«Quando erano piccoli giocavo con loro, io gioco benissimo».

 

A cosa?

«Pallone, nascondino, pupazzetti, bambole».

 

Altro?

«Finché Carlo me lo ha permesso ogni mattina l’ho accompagnato a scuola».

 

Oggi che sono grandi?

«Li scoccio, entro nelle loro camere: “Abbracciatemi” chiedo».

 

E? stata la mano di Dio

E loro?

«Mi abbracciano».

 

Va sulla tomba dei suoi genitori?

«All’inizio di frequente. Poi ho smesso. Tanto che per girare la scena del cimitero, nel cimitero di Napoli dove ci sono anche loro, li ho cercati senza trovarli. Avrei dovuto chiedere a mia sorella».

Paolo Sorrentino sul set de La Mano di Dio 2

 

Chiesto?

paolo sorrentino vince il leone d'argento 5

«No».

paolo sorrentinoFilippo Scotti protagonista del film di sorrentinoe' stata la mano di dio paolo sorrentino 1e' stata la mano di dio paolo sorrentino 11e' stata la mano di dio paolo sorrentino 10e' stata la mano di dio paolo sorrentino 12e' stata la mano di dio paolo sorrentino 13e' stata la mano di dio paolo sorrentino 14e' stata la mano di dio paolo sorrentino 16e' stata la mano di dio paolo sorrentino 15e' stata la mano di dio paolo sorrentino 17e' stata la mano di dio paolo sorrentino 18e' stata la mano di dio paolo sorrentino 2e' stata la mano di dio paolo sorrentino 19e' stata la mano di dio paolo sorrentino 20e' stata la mano di dio paolo sorrentino 22e' stata la mano di dio paolo sorrentino 21E? stata la mano di Dio 3e' stata la mano di dio paolo sorrentino 23e' stata la mano di dio paolo sorrentino 24e' stata la mano di dio paolo sorrentino 25e' stata la mano di dio paolo sorrentino 26e' stata la mano di dio paolo sorrentino 27e' stata la mano di dio paolo sorrentino 28e' stata la mano di dio paolo sorrentino 29e' stata la mano di dio paolo sorrentino 3e' stata la mano di dio paolo sorrentino 4e' stata la mano di dio paolo sorrentino 5e' stata la mano di dio paolo sorrentino 6e' stata la mano di dio paolo sorrentino 7e' stata la mano di dio paolo sorrentino 8e' stata la mano di dio paolo sorrentino 9E? stata la mano di Dio 2paolo sorrentino 2E? stata la mano di Dio 4paolo sorrentino vince il leone d'argento 4

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...