mia, la piccola rapita dalla mamma lola montemaggi

MIA E' STATA RITROVATA! LA PICCOLA E LA MAMMA  UNA 28ENNE FRANCESE HA FATTO RAPIRE LA FIGLIA DA ESTREMISTI DI DESTRA E ADEPTI DELLE TEORIE COMPLOTTISTE: TRE UOMINI, FINGENDOSI DEGLI ASSISTENTI SOCIALI, SI SONO PRESENTATI A CASA DEI NONNI PER PRELEVARE LA BIMBA E PER POI AFFIDARLA ALLA MADRE CHE FREQUENTA GRUPPI COMPLOTTISTI, NO VAX E QANON – DELLE DUE SI SONO PERSE LE TRACCE: LA BAMBINA ERA STATA AFFIDATA AI NONNI DOPO DIVERSI EPISODI DI VIOLENZA. LA POLIZIA HA ARRESTATO 4 PERSONE CHE SI RIFIUTANO DI COLLABORARE: NELLE LORO CASE SONO STATE RITROVATE...

Da "www.corriere.it"

 

È stata ritrovata in Svizzera, con la madre, la piccola Mia Montemaggi, la bambina francese rapita martedì scorso da 3 uomini per conto della madre stessa. La bambina era - secondo BFM TV - in uno stabile occupato in compagnia della madre, Lola Montemaggi. La donna, per sentenza del tribunale, non poteva vedere da sola la figlia.

 

 

Stefano Montefiori per "www.corriere.it"

 

lola montemaggi 1

Lola Montemaggi, 28 anni, cameriera, divorziata, ha fatto rapire la figlia da un gruppo di estremisti di destra, survivalisti adepti delle teorie complottiste, ed è tuttora in fuga con Mia, 8 anni, probabilmente all’estero, in un Paese che confina con la Francia raggiunto in auto. La polizia ha arrestato i quattro rapitori dopo che questi hanno consegnato la bambina alla madre, ma Lola e Mia per il momento non sono state rintracciate. Nella vicenda in primo piano sui media francesi c’è la fine del matrimonio dei genitori e la loro separazione difficile, che si saldano con la rivolta dei gilet gialli e la diffusione, anche in Francia, delle idee del movimento QAnon nato negli Stati Uniti.

 

lola montemaggi 3

Lola si è separata quattro anni fa dal marito e secondo varie testimonianze ha vissuto un divorzio conflittuale. Al momento della rivolta dei gilet gialli si è calata completamente nella causa, facendo dell’opposizione alla società una ragione di vita: anche per questo non voleva più che Mia andasse a scuola, “perché lo Stato non deve immischiarsi nell’educazione di mia figlia”. Ci sono stati poi episodi di violenza sull’ex marito, davanti alla bambina, e per questo le autorità le hanno tolto la custodia della figlia, che è stata affidata ai nonni paterni. In base alla decisione del giudice la donna poteva vedere Mia solo due volte al mese, e mai da sola.

 

Lola Montemaggi ha approfondito la sua ostilità verso il sistema, ha cominciato a frequentare i gruppi complottisti online aderendo alle tesi no vax, all’idea che la rete 5G serva al controllo delle menti, e che il mondo sia governato da una setta satanista e pedofila, fino a progettare quindi il rapimento della figlia dalla casa della nonna.

 

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Martedì mattina tre uomini si sono presentati davanti alla villetta del villaggio Les Poulières, nei Vosgi. Uno è rimasto ad aspettare nel furgone Volkswagen, gli altri due hanno suonato alla porta e si sono presentati come educatori del servizio di protezione giudiziaria dei giovani. Hanno mostrato alla nonna di Mia documenti falsi del ministero della Giustizia, e l’hanno convinta a farsi consegnare la bambina per un appuntamento con gli assistenti sociali. Intorno alle 11 e 30 la bambina è uscita di casa, poco dopo la nonna ci ha ripensato e ha chiamato i servizi sociali per verificare, ma quel giorno non era previsto alcun appuntamento con Mia. È scattato l’allarme, ma ormai la bambina era lontana.

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Mercoledì sera i tre uomini e un complice sono stati arrestati nella regione parigina, anche grazie al fatto che erano già noti ai servizi di sicurezza e tenuti sotto controllo: da alcuni giorni venivano sospettati di progettare un attentato contro un centro di vaccinazione, un ufficio delle tasse o contro le forze dell’ordine, e anche di essere pronti a rapire dei bambini “per sottrarli allo Stato e alle reti dei pedofili”. Nell’appartamento di uno di loro sono state trovate armi e sostanze esplosive.

 

L’organizzatore dell’azione sembra essere Sylvain P., pianista parigino 58enne, che sui social media denuncia il “complotto sanitario del Xovid”, “il furto di Biden ai danni di Trump”, e “l’imminente falso colpo di Stato dopo il quale il potere schiaccerà ogni opposizione in Francia”. Il procuratore di Epinal, Nicolas Heitz, ha riferito che i quattro uomini in custodia cautelare non collaborano con le autorità e si dicono fieri di avere salvato Mia da una fantomatica rete pedofila.

 

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I nonni paterni di Mia, che hanno allevato la bambina nei primi cinque anni di vita e che ne avevano di nuovo la custodia, si dicono devastati e sperano che torni presto a casa, mentre il nonno materno, padre di Lola, anche lui complottista, dice che «la giustizia dovrebbe fare pulizia in casa propria prima di trattare gli altri da rapitori di bambini». Le autorità hanno diffuso il ritratto di Mia e il numero da chiamare (0800.36.32.68) in caso di avvistamento.

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