fausto filippone

“MIA MOGLIE DEVE FARSI PERDONARE”: VIAGGIO NELLA MENTE DI FAUSTO FILIPPONE, L’UOMO TRANQUILLO CHE HA STERMINATO LA FAMIGLIA PRIMA DI LANCIARSI DAL VIADOTTO (VIDEO) - PARLA IL NEGOZIATORE, CHE HA PASSATO ORE A CERCARE DI FERMARLO: “DICEVA ‘HO FATTO GESTI ORRENDI, DEVO FARLA FINITA’. RITENGO CHE FOSSE AFFETTO DA UNA DEPRESSIONE PSICOTICA CON SPUNTI PERSECUTORI E PARANOIDEI, E NON HO MAI VISTO UNA SIMILE…’’

 

 

 

Fausto Filippone si lancia dal viadotto

 

1. LA TRAGEDIA DI FRANCAVILLA, PARLA IL NEGOZIATORE. «FILIPPONE DICEVA: ‘HO FATTO GESTI ORRENDI, DEVO FARLA FINITA’»

Nicola Catenaro per www.corriere.it

 

fausto filippone

«Ci ha detto che era un uomo felice, che nella sua vita tutto era a posto, tutto era corretto, ma che quindici mesi prima erano intervenuti degli avvenimenti che l’avevano resa differente e che avevano stravolto tutto». A parlare è Massimo Di Giannantonio, ordinario di Psichiatria all’Università degli studi D’Annunzio di Chieti. Lui è stato per ore sul viadotto Alento, insieme a forze dell’ordine e mediatori, a cercare di convincere Fausto Filippone a desistere dai suoi propositi suicidi.

 

Professore, cos’altro diceva Filippone?

«Diceva che aveva compiuto dei gesti orrendi senza capirne la ragione. Continuava a guardare di sotto e a scusarsi. Diceva di non capire nel modo più assoluto i motivi per i quali aveva compiuto queste cose tremende. Cose per le quali, comunque, ripeteva, non c’era altra possibilità che farla finita. Commentava, a proposito del trovarsi in quella situazione, appeso alla rete del cavalcavia, di essersi trasformato in un fenomeno da baraccone, mentre lui era una persona perbene ».

ludovica filippone ultima foto

 

Che personalità si è trovato davanti in quelle ore?

«Sicuramente Filippone aveva una vulnerabilità psichiatrica accentuata, che probabilmente si è aggravata a causa di alcuni eventi traumatici».

 

La morte della madre, avvenuta nell’agosto del 2017, può aver influito così tanto?

«Non sappiamo quali altri eventi abbiano contribuito a rendere così grave la situazione ma, ripeto, stiamo parlando di una persona con una struttura psichiatrica vulnerabile. Inoltre era una persona molto rigida, un perfezionista, molto chiuso e con molte regole che si imponeva di rispettare, uno che dipendeva dal giudizio degli altri e per il quale l’immagine esterna contava molto. Anche la moglie viene descritta come una persona rigida e severa. Potrebbe esserci stato uno scontro tra personalità di cui lui non era assolutamente consapevole».

marina angrilli

 

Quale patologia psichiatrica aveva sviluppato Filippone secondo lei?

«Ritengo che lui fosse affetto da una depressione psicotica con spunti persecutori e paranoidei, che non mi è mai capitato di vedere in una forma così grave. Lui faceva finta che tutto andasse bene, che la sua vita scorresse perfettamente ma in realtà non era così».

 

 

Se escludiamo l’ipotesi che la figlia Ludovica sia stata narcotizzata, cosa che solo l’autopsia potrà dirci con certezza, perché secondo lei la piccola Ludovica non ha reagito quando il padre l’ha portata sul ciglio del viadotto?

«Potrebbe essere stata vittima dello stato di esaltazione del padre. Riferiscono i poliziotti di averla vista in piedi, immobile, assolutamente amimica».

 

 

2. "MIA MOGLIE DEVE FARSI PERDONARE" IL GIALLO DELLA FRASE PRIMA DEL SUICIDIO

Grazia Longo per la Stampa

 

«Devo chiedere perdono a mia moglie, ma anche lei ha molte cose di cui farsi perdonare. Fino a quindici mesi fa la mia era una vita felice».

 

fausto filipopne marina angrilli e ludovica

Nonostante l' apparenza di un matrimonio sereno, dietro il duplice omicidio e il suicidio di Fausto Filippone, 49 anni, manager della Brioni si nascondono gelosie e un rapporto sempre più sfilacciato. Perché mai la moglie Marina Angrilli, 52 anni, professoressa liceale, dovesse chiedergli perdono e che cosa sia accaduto quindici mesi fa è un segreto che il manager dai modi ineffabili ma depresso (aveva rifiutato di curarsi) si è portato dietro domenica alle 20 in quel volo dal viadotto dove quasi 7 ore prima aveva lanciato la figlia di 10 anni. E di cui forse c' è traccia nel biglietto con gli appunti delle sue confidenze al poliziotto che cercava di salvarlo.

fausto filippone

 

E, anche se le indagini della Procura e della polizia di Chieti non sono ancora concluse, è probabile che sia stato proprio lui a uccidere la moglie, gettandola dal balcone del terzo piano di un appartamento di Chieti Scalo.

 

Quella non era la casa in cui la coppia abitava con la piccola Ludovica, ma un appartamento di Filippone in passato affittato agli studenti e attualmente libero.

Il diverbio Fausto e Marina sabato sera avevano lasciato la figlia dai nonni materni a Pescara, vicino alla propria abitazione. Si erano poi recati nell' alloggio dove si è consumata la prima delle tre tragedie. Avevano forse deciso di stare da soli per discutere e chiarirsi?

 

fausto filippone 2

La polizia, coordinata dal questore Raffaele Palumbo e dalla pm Lucia Campo avrebbe raccolto una testimonianza su un litigio tra Fausto e Marina poco prima che questa volasse giù dal balcone. Il dirigente è poi fuggito ed è andato a prendere Ludovica dai nonni. E si consuma il secondo atto della furia omicida di Fausto. Porta Ludovica a Francavilla, su un viadotto al chilometro 390 dell' A14. Forse l' aveva stordita con un sonnifero. Quando la volante arriva sul posto, il poliziotto la vede chiaramente con gli occhi aperti, in piedi, appoggiata al guardrail del ponte, mentre il padre, seduto, la cinge per la vita. Lo sguardo di Ludovica è atterrito, immobile. E quando il padre la libera nel vuoto, dalla sua piccola bocca non esce neppure un urlo.

 

L UOMO SUL CAVALCAVIA DI FRANCAVILLA CHIETI

L' accusa Sul posto arriva un mediatore della polizia, poi anche la sorella di Fausto, medico, e il direttore del Dipartimento di salute mentale dell' ospedale di Chieti Massimo Di Giannantonio.

 

Cercano di convincere il dirigente a non suicidarsi. Ma lui per quasi sette ore non fa che ripetere: «La mia vita è finita quindici mesi fa. Ora qui è pieno di giornalisti. Ecco ci stanno anche le televisioni, ora mi faranno diventare un fenomeno da baraccone. Non lo posso sopportare. Bisogna che mi faccia perdonare». E ancora: «Mia moglie doveva farsi perdonare tante cose. Non posso salvarmi. Devo seguire mia figlia». Poi giù, verso l' abisso. Lo scorso agosto era morta sua madre.

 

L UOMO SUL CAVALCAVIA DI FRANCAVILLA CHIETI

Un lutto che aveva accentuato la sua depressione, tanto che la sorella medico gli aveva suggerito una psicoterapia e degli psicofarmaci. Ma l' uomo aveva rifiutato entrambi e si era molto adirato quando la sorella aveva confidato le preoccupazioni alla moglie Marina.

Quella moglie stimata e rispettata da amici, colleghi di scuola. Al liceo di Pescara ricordano il suo sorriso, la sua gentilezza, l' orgoglio di mamma premurosa che aveva seguito il concorso canoro della scuola a cui la figlia aveva partecipato venerdì sera. Prima che il marito si trasformasse in un assassino. «Filippone, a detta dei parenti, era entrato in un tunnel di sofferenza psichica - commenta il professor Di Giannantonio - accentuata dal rifiuto dei farmaci e degenerata in tragedia».

 

 

 

L UOMO CHE MINACCIA DI BUTTARSI DAL CAVALCAVIA FRANCAVILLA

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…