milano multe alle auto durante l'emergenza coronavirus

TUTTI A CASA, COSÌ VI MULTIAMO – HA FATTO IL GIRO DEL WEB IL VIDEO IN CUI DEI CITTADINI IMBUFALITI SI INCAZZANO CON UNA COPPIA DI AUSILIARI DEL TRAFFICO INTENTE A FARE SANZIONI AD AUTO CHE NON CREAVANO INTRALCIO ALLA CIRCOLAZIONE – “CI MANDA IL SINDACO”, “BEPPE SALA DICE A TUTTI DI STARE A CASA E VOI ANDATE IN GIRO PURE SENZA MASCHERINA, SIETE DEGLI EROI…” – VIDEO

 

 

 

Chiara Campo per “il Giornale”

MILANO MULTE ALLE AUTO DURANTE L'EMERGENZA CORONAVIRUS

 

In un altro momento sarebbe anche scattato un moto di solidarietà nei confronti delle due lavoratrici accerchiate da un gruppo di milanesi infuriati. Non ai tempi del Coronavirus, quando cercare il posteggio regolarissimo oltre che l' ultimo dei pensieri, per chi fa un acquisto alla velocità della luce per evitare i famosi assembramenti o per chi si trova in emergenza, può risultare pure impossibile.

 

milano

 I posteggi scarseggiano sempre e tanta gente oggi lavora a casa in smart working, non sposta la macchina per giorni. Ha fatto il giro del web ieri il video in cui dei cittadini imbufaliti si avvicinano a una coppia di ausiliarie della sosta intente a sanzionare auto che - senza ombra di dubbio - non creano un grave intralcio alla circolazione.

 

piazza duomo a milano deserta

«Ci manda il sindaco, noi prendiamo ordini» si giustificano di fronte a chi protesta perchè «Beppe Sala dice a tutti di stare a casa e voi invece potete andare in giro a dare le multe, pure senza mascherina, siete degli eroi». Non è una bella pubblicità per il sindaco del centrosinistra che a un anno dal voto ha già inanellato una serie di scivoloni dall' inizio dell' emergenza virus: dal no alla quarantena per gli studenti in arrivo dalla Cina, chiesta dai governatori leghisti del nord quando ancora l' epidemia non aveva varcato i confini europei, allo spot «Milano non si ferma» e le foto con gli spritz rilanciate quando la Regione Lombardia pregava di rimanere a casa e non sottovalutare i rischi. Circolava un altro video ieri, pubblicato da Affaritaliani.it, dove una coppia di ausiliari ripresa di nascosto confessava invece di disubbidire agli ordini. 

 

 

coronavirus, milano deserta nel secondo giorno di quarantena 5

In questi giorni di emergenza hanno deciso di non dare multe perchè la notte vogliono «dormire tranquilli, con la coscienza pulita. Prima di fare questo lavoro siamo dei cittadini».

milano non si ferma lo spot di sala sul coronavirus

Il centrodestra chiede un atto di buonsenso. Il deputato e capogruppo milanese della Lega Alessandro Morelli fa notare che «mentre con grande coraggio la politica nazionale sta valutando la chiusura totale di Regioni e dell' intero Paese, a Milano polizia locale e ausiliari della sosta sono proiettati a fare multe in un momento in cui, a meno di soste pericolose, i parcheggi sono l' ultimo dei problemi. Il Comune utilizzi gli operatori solo per i casi di grave intralcio o interruzione di pubblico servizio».

beppe sala beve birra con alessandro cattelan

 

Anche il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico si definisce «sbalordito» e domanda come sia possibile che mentre i milanesi «sono terrorizzati dal Coronavirus, vigili e ausiliari sono in giro a fare multe? È davvero incredibile come questa amministrazione sia lontana anni luce dai milanesi. La deputata Fi Federica Zanella insieme al sottosegretario regionale Alan Rizzi e 11 consiglieri municipali azzurri di Milano ha indirizzato a Sala un appello: «Forse non ha capito che l' esigenza della città oggi è la sopravvivenza. Ogni multa per divieto di sosta va sospesa immediatamente». Gli sforzi di vigili e ausiliari «siano rivolti alle vere esigenze della città, piuttosto verifichino le condizioni di salute degli anziani».

BEPPE SALA IN PALESTRA

 

MILANO MULTE ALLE AUTO DURANTE L'EMERGENZA CORONAVIRUS

Sala come aveva già anticipato ha firmato ieri un' ordinanza che concede la sosta gratuita a operatori sanitari e forze dell' ordine. E in vista della serrata di negozi e riduzione dei mezzi ha disposto lo stop di Area B e C, le telecamere antismog, come il centrodestra chiedeva da inizio emergenza.

 

È sfuggito per lunghi minuti ai controlli invece un paziente positivo al Coronavirus, scappato dal Policlinico. Il 53enne è uscito dall' ospedale ed è andato verso corso di Porta Romana. Dove è stato fermato dai carabinieri e riportato in tutta fretta in reparto.

coronavirus, milano deserta nel secondo giorno di quarantena 4coronavirus milanomilano, controlli ai passeggeri in stazione centrale per le nuove norme dell'emergenza coronavirus 10milano, controlli ai passeggeri in stazione centrale per le nuove norme dell'emergenza coronavirus 12BEPPE SALA IN BARCAmilano, controlli ai passeggeri in stazione centrale per le nuove norme dell'emergenza coronavirus 17coronavirus milano

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO