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MISTERO NEI CIELI – COME PUO' SCHIANTARSI AL DECOLLO UN BOEING 737 CON DUE MESI DI VITA, IN UN GIORNO SENZA MALTEMPO? IL PILOTA DEL VOLO 'LION AIR' CON 189 PERSONE A BORDO NON HA DICHIARATO L’EMERGENZA, LIMITANDOSI A COMUNICARE IL RITORNO IN AEROPORTO. DOPO UNA RAPIDA VIRATA, LA TORRE DI CONTROLLO HA PERSO I CONTATTI – GLI ESPERTI DI AVIAZIONE: ‘DEVE ESSERE SUCCESSO QUALCOSA PER AVER PERSO COSI' IL CONTROLLO’ (VIDEO) - QUEL GUASTO TECNICO DEL GIORNO PRIMA

 

DAGONEWS

 

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Rimane un mistero lo schianto del Boeing 737 MAX 8 della compagnia indonesiana Lion Air con a bordo 181 passeggeri, tra cui l’italiano Andrea Manfredi, sei membri dell'equipaggio e due piloti, diretto a Pangkal Pinang, sull'isola indonesiana di Bangka.

 

Il velivolo si trovava a circa 19 chilometri dalla costa quando ha chiesto di poter rientrare all’aeroporto di Giacarta. Ciò che lascia interdetti gli esperti di aviazione è che il pilota non abbia dichiarato l’emergenza, ma abbia solo comunicato che stava virando per atterrare. Non ne ha però avuto il tempo.

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Poco dopo la comunicazione l’aereo ha perso il contatto con la torre di controllo. David Soucie, un ex ispettore della sicurezza della Federal Aviation Administration, si dice preoccupato del fatto che non sia stata dichiarata l’emergenza.

 

«L’elemento più importante è che non sia stato lanciato il mayday. Guardando la rotta del velivolo si vede che il pilota ha effettuato una rapida virata. Avrebbe dovuto mantenere l’altitudine e tornare indietro. Qualcosa è successo per perdere il controllo di quell'aereo».

 

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«Il velivolo aveva riportato problemi la sera prima, durante la rotta tra Denpasar a Giacarta, ma gli ingegneri avevano risolto la situazione e dato l’approvazione per volare nuovamente» ha detto il Ceo di Lion Air, Edward Sirait. Secondo il sito 'Aviation-safety.net', la notte prima dello schianto, l'aereo aveva registrato problemi alla strumentazione, con letture "inaffidabili" di altitudini e velocità.

 

Intanto Sirait ha reso noto che la Lion Air ha licenziato il suo direttore tecnico. I media locali hanno riferito che era stato il ministro dei Trasporti, Budi Karya Sumadi, a ordinare il licenziamento del direttore tenico e di altri dipendenti che avevano autorizzato il volo.

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Budi, secondo il portale di notizie 'Detik.com', ha anche annunciato che il ministero avrebbe valutato i sistemi di sicurezza dei vettori low cost nel Paese. «I 'Low Cost Carrier' sono una necessità - ha affermato - non c'è niente di sbagliato negli LCC: si tratta di trovare il modo per migliorarne la sicurezza».

 

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Adesso non resta che aspettare il ritrovamento delle scatole nere che devono essere ancora recuperate. Gli inquirenti indonesiani hanno rilevato un segnale che apparterrebbe alla scatola nera del Boeing. È stato rilevato anche un oggetto che potrebbe essere la fusoliera del velivolo. «Il sonar di una nave ha rilevato un oggetto di 22 metri a una profondità di 32 metri» ha detto un ufficiale impegnato nelle ricerche all'emittente locale 'TVOne', aggiungendo che i sub sono stati inviati sul luogo.

 

 

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Leonard Berberi per "www.corriere.it"

 

Toccherà analizzare le due scatole nere per conoscere le vere cause dell’incidente del volo Lion Air JT610 precipitato tredici minuti dopo il decollo. Uno schianto che gli esperti definiscono «anomalo» per almeno tre motivi.

 

Il primo: il velivolo, un Boeing 737 Max 8, era nuovissimo, aveva alle spalle 800 ore in quota, era decollato per la prima volta il 30 luglio scorso ed era stato consegnato al vettore — la quinta più grande low cost del mondo — il 13 agosto. Il secondo: i due piloti avevano volato 6.000 (il comandante) e 5.000 ore (il primo ufficiale). Non erano inesperti. Il terzo: le condizioni atmosferiche al momento del disastro (vento a 5,6 chilometri orari, visibilità di ottomila metri, poche nuvole e temperatura di 27 gradi centigradi) erano considerate buone.

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Esclusi i fattori «esterni», gli investigatori indonesiani che guidano l’inchiesta — con l’aiuto dei tecnici di Boeing che arriveranno nelle prossime ore — si concentrano sugli elementi strutturali del jet, senza escludere il fattore umano. L’amministratore delegato di Lion Air, Edward Sirait, ha detto ai giornalisti che il velivolo aveva avuto un problema tecnico nel viaggio precedente (da Denpasar a Giacarta) — senza specificare quale — che era stato risolto «secondo le procedure».

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Dai documenti fatti filtrare i piloti di quel volo avrebbero lamentato una discordanza nell’indicazione della velocità e dell’altitudine. Le tracce su FlightRadar24 mostrano dopo il decollo di quel viaggio lo stesso andamento anomalo di quello poi precipitato pochi attimi dopo la richiesta del comandante a rientrare a Giacarta.

 

È probabile, fanno notare al Corriere due esperti del Boeing 737, che i tecnici a terra non abbiano capito il problema del volo Denpasar-Giacarta che potrebbe essersi ripresentato in quello successivo, «ma i piloti potrebbero aver sbagliato la procedura di emergenza». Occhi puntati — ma è solo una delle ipotesi — su quella discordanza che richiede sei operazioni che chi è ai comandi deve conoscere perfettamente per riuscire a mettere l’aeromobile in sicurezza.

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Lion Air non è nuova agli incidenti con la perdita di vite umane e la distruzione dei velivoli. Fino a giugno 2016 era pure nella lista nera dell’Unione europea, assieme ad altre compagnie indonesiane, proprio perché secondo Bruxelles non forniva tutte le certezze in materia di sicurezza. Ma l’audit nel 2017 dell’Icao, l’ente Onu per l’aviazione civile, ha concluso che se sul fronte legislativo il Paese asiatico risulta sotto la media, nella parte operativa è al di sopra.

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Con il disastro di ieri salgono a 491 le vittime di disastri aerei nel mondo nel 2018, quasi il doppio di quelli del 2017 secondo l’Icao. Nonostante questo volare resta il mezzo di trasporto più sicuro con 1,88 incidenti ogni milione di partenze. Al di sotto anche di quello che è stato considerato l’anno migliore di sempre (il 2016) con 2,16 schianti ogni milione di decolli.

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