MOSCHEA DE TOROS - LA PROPOSTA CHOC DELL’EMIRO DEL QATAR SPACCA BARCELLONA: DUE MILIARDI PER TRASFORMARE IL TEMPIO DELLA CORRIDA NELLA PIÙ GRANDE MOSCHEA D’EUROPA (LA TERZA ASSOLUTA NEL MONDO)

Alessandro Oppes per ‘La Repubblica’

 

Tanto tempo, più di 130 anni, per cercare di portare a compimento il capolavoro postumo di Gaudì, e già le guglie più alte della Sagrada Familia rischiano di essere superate di slancio da un’opera architettonica nuova e in diretta “concorrenza” con il tempio cattolico. Islam contro cristianesimo. Un minareto (puramente ornamentale) di 300 metri contro gli appena 170 di quello che doveva essere il futuro top della skyline di Barcellona.

plaza de toros barcellonaplaza de toros barcellona

 

Semplici speculazioni o realtà? Gli interessati al momento non confermano — e può essere pura tattica quando c’è una trattativa in corso — ma l’indiscrezione pubblicata da alcuni giornali spagnoli ha del clamoroso: l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, avrebbe offerto la cifra di due miliardi e 200 milioni di euro per acquistare la Plaza de Toros Monumental e trasformarla nella più grande moschea d’Europa, la terza in assoluto al mondo.

mowafak kanfachmowafak kanfach

 

Struttura imponente, in stile neo-moresco e bizantino, della quale proprio quest’anno si celebrano i cent’anni dalla fondazione. Ma ormai in disarmo e in cerca di un destino alternativo dal 2012, da quando entrò in vigore la legge del Parlamento a maggioranza nazionalista che metteva al bando le corride in tutta la Catalogna.
 

La grande passione di al-Thani, si sa, è il calcio: promotore dei Mondiali del 2022 nell’emirato, proprietario del Paris Saint Germain attraverso la Qatar Sport Investments che nei mesi scorsi alcuni rumors forse non del tutto attendibili affermavano interessata ad acquistare anche il Cagliari e, soprattutto, dallo scorso anno, sponsor ufficiale del Barça nelle cui casse finiranno 96 milioni di euro. Come dire che ha già un piede in città. E allora, perché non tentare di convincerlo a consolidare la propria presenza in terra catalana?

 

plaza de toroplaza de toro

L’iniziativa — rivela El Mundo — parte da Mowafak Kanfach, un siriano che guida diverse istituzioni islamiche locali e si batte da tempo perché Barcellona abbia finalmente una moschea degna di questo nome, come le altre principali città spagnole. Emissari dell’emiro avrebbero già presentato l’ambiziosissimo progetto all’amministrazione comunale: un tempio da costruire al più tardi nel giro di cinque anni, con una capienza di 40mila persone, che conserva la struttura esterna della plaza (è patrimonio artistico protetto) ma, secondo il bozzetto elaborato da un consorzio di architetti tedeschi prevede anche la realizzazione di negozi e ristoranti, un salone per conferenze e un museo di storia islamica.

 

Non è escluso che, accanto, possa essere costruita anche una chiesa cattolica di minori dimensioni, in segno di distensione e invito al dialogo interreligioso. Inutile dire che c’è già chi storce il naso. Soprattutto all’interno del Partito Popolare, l’opposizione di centro-destra al governo municipale guidato dai nazionalisti. Afferma il Pp che i sostenitori della maxi moschea sono gente che «sostiene principi contrari alle norme di convivenza». Un attacco diretto alle scarse credenziali democratiche del Qatar. Già dieci anni fa, sull’onda degli investimenti a pioggia per il Forum mondiale delle culture, un altro tentativo di creare una moschea a Barcellona andò a vuoto. Anche in quel caso, si trattava di una plaza de toros, Las Arenas. I fondi per ristrutturarla venivano dall’Arabia Saudita. Alla fine non se ne fece niente e si preferì il progetto di Richard Rogers, star mondiale dell’architettura, per un grande centro commerciale.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO