napoli stazione duomo

NAPOLI E L'ARTE DEL RITARDO: DOPO 20 ANNI APRE OGGI LA STAZIONE DUOMO DELLA METROPOLITANA - IL PROGETTO DI MASSIMILIANO E DORIANA FUKSAS NON E' PERO' CONCLUSO: MANCA L'ENORME CUPOLA-BOLLA TRASPARENTE, PER VEDERLA CI VORRANNO ALTRI DUE ANNI - MANCANO ANCHE I NUOVI CONVOGLI, CHE DOVREBBERO GARANTIRE TEMPI DI ATTESA IN LINEA CON GLI STANDARD EUROPEI, INVECE A CAUSA DELLA CARENZA DI PERSONALE "L'ESERCIZIO PER ORA SARA' LIMITATO AL SOLO POMERIGGIO"

Antonio E. Piedimonte per “La Stampa”

 

Stazione Duomo di Napoli rendering

I cantieri infiniti del metrò dei record. Una matinée affollata quella prevista per oggi nel sottosuolo partenopeo dove si terrà l’inaugurazione della stazione “Duomo”. Un autentico evento sia per la biblica attesa – 20 anni (un record) dall’inizio dei lavori (non ancora conclusi) – sia per l’importanza di questa fermata per i sempre malconci trasporti pubblici di Napoli, sia per il rilievo dei progettisti, gli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas, che hanno saputo tenere insieme le esigenze stilistiche e pratiche con le preesistenze archeologiche (in questo caso un tempio greco).

 

Stazione Duomo di Napoli rendering 3

Come già avvenuto per altre realizzazioni, anche stavolta si legge di «stazione più bella del mondo», e lo stesso Fuksas a proposito del suo lavoro ha parlato di una «passeggiata da astronauta».

 

A spegnere un po’ gli stellari entusiasmi vesuviani è però il fatto che la parte più spettacolare dell’opera – un’immensa cupola-bolla trasparente – non è stata ancora realizzata e, stando a quanto trapelato, ci vorranno almeno altri due anni.

 

La notizia che il cantiere resta lì fa allargare le braccia a un negoziante della zona: «I lavori, la Ztl su via Duomo e il Covid hanno già fatto chiudere una quarantina di negozi. Sì si, per carità, sarà pure la più bella dell’universo ma a noi più che un altro museo serviva una metropolitana. Non sono manco arrivati i treni...».

 

Stazione Duomo di Napoli rendering 2

Il riferimento è ai nuovi convogli destinati a garantire tempi d’attesa in linea con gli standard europei (qui è facile raggiungere i 20-30 minuti), che dovevano arrivare un anno fa. Inoltre, come ha ribadito nei giorni scorsi il sindacalista Adolfo Vallini (Usb), a causa della carenza di personale «l’esercizio per ora sarà limitato al solo pomeriggio».

 

E più in generale: «Il disastro trasporti a Napoli è la logica conseguenza di decenni di sprechi, clientele e sacche parassitarie». Dall’ira dei lavoratori all’ironia (amara) di Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo: «La vera arte della nostra metropolitana è quella del ritardo. Nei transiti, nella costruzione, nella consegna dei treni, in quasi tutto. Certo, lo scavo archeologico è bellissimo, ma la verità è che nel 2021 ancora non abbiamo il collegamento con l’aeroporto».

 

Stazione Duomo di Napoli 5

Il cahiers de doleance è anche un medagliere. La prima pietra della Linea1 risale al lontano 1976, di lì a poco si cominceranno ad aprire i rubinetti dell’Italia e dell’Europa: 11 miliardi di lire per il tratto tra la prima e la seconda stazione grazie al Fondo di sviluppo regionale.

 

Poi, nel 1984, per aiutare la città, già allora gravata da enormi debiti (1500 miliardi di lire) e per questo impossibilitata ad accendere nuovi mutui, il Parlamento varerà una legge speciale ad hoc.

 

Stazione Duomo di Napoli 4

Seguiranno altri, infiniti ritardi, scandali vari, macchinari impantanati e abbandonati per anni nel sottosuolo, finanziamenti, inchieste, e in tempi più vicini il crollo di un palazzo per i lavori della ex Ltr (la “linea fantasma”) e le inquietanti immagini dei viaggiatori costretti a camminare nel buio dei tunnel per tornare in stazione.

 

Tempi di realizzazione da primato – «Ma la stanno costruendo o la stanno cercando?, recita una nota gag – e così pure i conti. Impressionata anche la Corte dei Conti, che ha parlato di «rilevanti difficoltà» incontrate nell’accertamento dei costi e soprattutto di un esborso totale «spropositato» anche nel confronto con i costi (peraltro non economici) delle metro di Roma e Milano.

 

Stazione Duomo di Napoli 3

Un fiume di denaro che secondo i calcoli fatti dall’Adnkronos nel 2017 toccava quota 3.622.956.837 euro. Dei quali ben 512,4 (milioni di euro) solo di interessi o relativi alla voce “imprevisti”. E probabilmente in quest’ultima sarà finito pure il miliardo e mezzo (di lire) che negli anni Ottanta un giovane Michele Zagaria, futuro ras dei Casalesi, si fece consegnare dai dirigenti del tempo.

 

Stazione Duomo di Napoli 2

Forse, come ha detto qualcuno, insieme alle opere d’arte contemporanea e alle vestigia greco-romane, nelle stazioni-museo bisognerà dare spazio anche al “romanzo” della storia del metrò dei record. Di sicuro il tempo per leggerlo non mancherà.

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…