narcos arresti napoli

NARCOS ALLA PUMMAROLA - FIUMI DI COCA E SOLDI: IN MANETTE FINISCONO IN 24 TRA CUI IL BROKER DELLA CAMORRA CHE "GODEVA DELLA FIDUCIA DI PABLO ESCOBAR" - L'ACCUSA E' DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI - I SUMMIT NEL RISTORANTE DI POSILLIPO FREQUENTATO DA VIP E CALCIATORI

Giuseppe Crimaldi per www.ilmattino.it

 

arresti napoli

Ufficialmente figurava nullatenente e percettore del reddito di cittadinanza. In realtà - almeno secondo l’accusa che gli muove la Direzione distrettuale antimafia - Ciro Capasso era il gran burattinaio dei traffici di coca a Napoli e provincia. Fiumi di soldi e di polvere bianca scorrevano intorno a questo 52enne che un collaboratore di giustizia indica addirittura come “uomo che godeva la simpatia e la fiducia di Pablo Escobar”.

 

 Ieri mattina, al termine di una delicata indagine portata avanti dal comando provinciale della Guardia di Finanza, per lui ed altre 23 persone sono scattate le manette con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti: tra loro compare anche il figlio del promotore, il 29enne Antonio Capasso, titolare di uno dei ristoranti preferiti dalla “Napoli bene”, “Tufò”, nel cuore della collina di Posillipo.

 

L’inchiesta coinvolge non solo una serie di insospettabili, ma anche i più inquietanti ambienti della camorra che conta davvero a Napoli: le ingenti partite di cocaina “trattate” dai Capasso finivano infatti nelle piazze di spaccio degli Scissionisti di Scampia, della Vannella Grassi, del clan Contini, dei gruppi criminali di San Giovanni a Teduccio e delle cosche attive nel Parco Verde di Caivano.

 

arresti napoli

Ed è un’indagine da manuale, quella portata a termine dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli sotto l’attento coordinamento del sostituto Ida Teresi e del coordinatore della Procura antimafia partenopea, Giuseppe Borrelli. Un’indagine “classica”, che ha utilizzato i tradizionali metodi investigativi fatti di complessi pedinamenti, alla quale poi si sono aggiunti i riscontri delle intercettazioni telefoniche ed ambientali (una telecamera era stata nascosta anche all’interno del noto ristorante) e le dichiarazioni convergenti di almeno cinque pentiti.

 

Accanto agli arresti, i finanzieri hanno eseguito ieri anche i sequestri di sette società (tra cui quelle riferite alla gestione dei ristoranti a insegna “Tufò”, già affidati a custodi giudiziari), tre immobili, 13 veicoli, 68 rapporti finanziari ed anche orologi preziosi per un valore complessivo di oltre un milione di euro. Ma i bilanci e gli introiti della “holding della coca” dei Capasso era - stando all’accusa - di gran netto superiori. Per la cronaca, dopo la scoperta che la moglie di Ciro Capasso (e con lui altri cinque presunti complici) percepiva anche il reddito di cittadinanza, le fiamme gialle hanno fatto scattare una segnalazione all’Inps per l’adozione delle revoche.

arresti napoli

 

 

Personaggio centrale è certamente Ciro Capasso: mai coinvolto in procedimenti di camorra finora, eppure ritenuto raffinatissima mente imprenditoriale che faceva da anello di congiunzione nelle intermediazioni tra i narcotrafficanti mondiali e i clan della camorra.

 

Abile e scaltro, Capasso Senior riusciva a fare affari un po’ con tutti i cartelli criminali napoletani e anche casertani: viene infatti indicato come vicino agli Scissionisti, ma anche come componente dell’“ala economica” del sempre potentissimo clan Contini. Grazie ai favori di una donna alla quale sarebbe rimasto sentimentalmente legato fino a poco fa, Ciro riuscì addirittura a scansare la furia di quella camorra che non perdona quando ci si fa sequestrare ingenti partite di droga: riuscendo ad ottenere la dilazione - a 30mila euro al mese - per un debito di un milione di cocaina finita sotto sequestro nel 2018.

 

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…