matteo messina denaro nino di matteo gian carlo caselli

“PER VINCERE DAVVERO, LO STATO DEVE SVELARE LE COPERTURE ISTITUZIONALI CHE HANNO PERMESSO LA LATITANZA DI MESSINA DENARO” – NINO DI MATTEO, IL MAGISTRATO DELL’INCHIESTA SULLA PRESUNTA TRATTATIVA: “COME E PERCHÉ È STATA POSSIBILE UNA LATITANZA COSÌ LUNGA NONOSTANTE L'IMPEGNO DI MIGLIAIA DI AGENTI E DI DECINE DI MAGISTRATI? AVEVAMO IDENTIKIT FEDELI, HA VISSUTO A PALERMO, È STATO PRESO IN UNA CLINICA IN PIENO CENTRO…” – GIAN CARLO CASELLI: “È D’OBBLIGO RIVOLGERSI ALLA POLITICA, VA COLPITO IL LATO OSCURO DEL PIANETA MAFIA, LE ‘RELAZIONI ESTERNE’, QUELL'INTRECCIO DI COMPLICITÀ E COLLUSIONI CHE SONO LA SPINA DORSALE DEL POTERE MAFIOSO”

1 - NINO DI MATTEO "LETALE DIRE CHE LO STATO HA VINTO SE NON SI SVELANO LE COPERTURE"

Estratto dell'articolo di Federico Monga per “La Stampa”

 

antonino di matteo

«Oggi è una giornata importante per la lotta alla mafia ma sarebbe letale pensare che lo Stato abbia sconfitto Cosa Nostra». Il magistrato Nino Di Matteo, noto per l'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, ha combattuto per una vita la criminalità organizzata siciliana è certo: «È un madornale errore pensare che con l'arresto del boss Matteo Messina Denaro, la mafia sia finita». Anzi, «la mafia ha ancora la forza per tornare ad attaccare il cuore del nostro Paese». […]

 

arresto di matteo messina denaro 1

La politica e il governo sono euforici. Ma si può parlare di una vittoria dopo una latitanza durata 30 anni?

«Lo Stato avrà davvero vinto quando avrà approfondito e fatto chiarezza sul come e sul perché sia stata possibile una latitanza così lunga nonostante l'impegno di migliaia di agenti delle forze dell'ordine e di decine di magistrati. Avevamo identikit molto fedeli, Messina Denaro ha vissuto a Palermo, è stato arrestato in una delle cliniche più frequentate della città».

 

Ha fatto un selfie con il suo medico curante. Che risposta si dà?

«È assai probabile che la sua latitanza non sia dovuta solo all'abilità del fuggiasco ma anche alle protezioni di cui ha goduto. Proprio ieri in una sentenza della Corte di Assise di Palermo, a proposito della trattativa Stato-mafia che ha condannato i boss e assolto gli apparati dello Stato, è scritto che per un certo periodo gli alti funzionari del Vecchio Ros avevano coperto Provenzano per interesse nazionale in modo che potesse consolidare la leadership moderata rispetto all'ala stragista. Insomma ci sono sempre state coperture istituzionali. E fino a quando non si chiariranno le coperture e le complicità, allora come ora, non potremo di avere vinto». […]

 

nino di matteo 1

Un altro pentito, Salvatore Baiardo, pochi mesi fa ha detto in tv che Messina Denaro era malato e che avrebbe potuto farsi arrestare magari, ha lasciato intendere, se in cambio si discutesse davvero dell'abolizione dell'ergastolo ostativo.

«Avevo già notato allora la precisione del suo racconto.

Ora si deve fare il possibile per capire come abbia potuto prevedere tutto questo. E soprattutto come e attraverso chi aveva saputo delle condizioni di salute di Messina Denaro». […]

 

arresto matteo messina denaro

È il custode di tanti segreti. Anche dell'agenda rossa di Borsellino e dell'archivio di Riina?

«Non sono congetture, ma considerazioni fatte in un certo periodo dai boss e riferite dal pentito Nino Giuffrè, che è stato al vertice di Cosa Nostra. Giuffrè ha sostenuto che Messina Denaro avrebbe utilizzato l'agenda rossa e l'archivio di Riina come arma di pressione e ricatto all'interno e all'esterno di Cosa Nostra».

 

Si può pentire?

nino di matteo processo sulla trattativa stato mafia

«Non lo so. Auspico che, se decidesse di parlare, lo faccia pienamente. Ma anche lo Stato deve fare la sua parte senza avere paura di fare domande e di ascoltare risposte come avvenuto in passato. Messina Denaro non deve aggiungere qualche tassello sulla stragi ma farci capire chi ha voluto gettare nel panico un Paese, con finalità terroristiche». […]

 

Chi comanda ora Cosa Nostra ? «Messina Denaro era il vero successore di Riina. Adesso non penso che sia facile capire cosa succederà. L'arresto darà uno scossone che creerà un assestamento attorno a nuovo equilibri, non solo nella mafia siciliana».

 

 

2 – TROPPI COMPLICI NEI SALOTTI BUONI

Estratto dell'articolo di Gian Carlo Caselli per “La Stampa”

 

MATTEO MESSINA DENARO DOPO L ARRESTO

[…] Per quanto mi riguarda direttamente, l'arresto di Messina Denaro, diventato uno dei boss più potenti (forse il più potente) di tutta la mafia siciliana, mi riporta alle stragi del 1993, insieme ad una delle storie più dolorose del mio periodo di lavoro alla procura di Palermo. Mi riferisco al sequestro (23 novembre 1993) del ragazzino tredicenne Giuseppe Di Matteo, che, dopo una prigionia di 779 giorni, fatta di maltrattanti e torture, venne strangolato e sciolto nell'acido dai mafiosi. […]

 

Fra l'arresto di Riina e quello di Messina Denaro vi sono state altre catture "eccellenti": Brusca, Bagarella, Aglieri, Ganci, i fratelli Graviano, Provenzano... per ricordarne solo alcuni, si può dire che Cosa nostra è stata sconfitta? Che abbia subito molti durissimi colpi è fuori discussione. Ma non si deve dimenticare (mai!) che essa è anche e soprattutto un'organizzazione criminale strutturata, non una "semplice" emergenza. Va affrontata e colpita appunto come organizzazione, oltre che nelle singole componenti individuali.

 

GIAN CARLO CASELLI

Va colpito inoltre il lato oscuro del pianeta mafia, le "relazioni esterne", quell'intreccio di coperture, complicità e collusioni che sono la spina dorsale del potere mafioso. E qui è d'obbligo rivolgersi alla politica (tutta, senza distinzioni di casacca) per chiederle di essere meno assente: la mafia deve stare ai primi posti dell'agenda della politica che invece troppo spesso non lo fa. […]

 

La nuova mafia agisce su livelli più sofisticati rispetto al passato, ma le piste da seguire (come intuì per primo Falcone) sono sempre più legate al denaro, ai suoi possibili percorsi e impieghi, ai collegamenti internazionali, agli investimenti, alle centrali off shore, all'espansione del mercato delle criptovalute e delle monete elettroniche, alle nuove tecnologie nel settore finanziario, alla blockchain, alla high frequency trading, all'import-export, ai fondi di investimento internazionali.

 

arresto di matteo messina denaro 3

Si conferma il passaggio delle mafie dalla strada alle stanze ovattate dei consigli di amministrazione e delle grandi centrali finanziarie, dove si possono decidere i destini di un intero comparto economico: stabilendo acquisti, vendite di aziende, il prezzo di intere produzioni, lo spostamento di flussi di capitali da una zona all'altra, riuscendo persino a segnare i tempi e i percorsi di sviluppo o di declino di interi Paesi.

 

GIANCARLO CASELLI

Ecco perché si richiede alla politica una speciale e costante attenzione. Anche sul piano della cooperazione internazionale. Per il fatto che, a dispetto dell'internazionalizzazione e globalizzazione del crimine organizzato, persiste un carattere ancora prevalentemente nazionale delle normative penali a base dell'azione di contrasto. E ciò non agevola, anzi inceppa l'efficacia degli interventi. […]

arresto di matteo messina denaro 4la prima immagine di matteo messsina denaro dopo l arresto 1arresto di matteo messina denaro 5

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...