
NON PLUS ULTRAS! - ALTRI DUE CALCIATORI DELLA LAZIO, NICOLÒ ROVELLA E DANILO CATALDI, SONO STATI ASCOLTATI DAGLI INQUIRENTI IN MERITO ALLE PRESUNTE PRESSIONI DELLE FRANGE VIOLENTE DELLA CURVA NORD (UN TEMPO GUIDATE DA DIABOLIK) NEI CONFRONTI DEI GIOCATORI - ALCUNE SETTIMANE FA, L'ANTIMAFIA AVEVA ASCOLTATO ALTRI 5 CALCIATORI BIANCOCELESTI - AL CENTRO DELL'INDAGINE CI SONO DUE EPISODI IN CUI LA SQUADRA È STATA CONTESTATA: IL PRIMO NEL MAGGIO 2024, DOPO IL PAREGGIO CONTRO IL MONZA, IL SECONDO DOPO IL 5-0 CONTRO IL BOLOGNA. IN ENTRAMBI I CASI, I CALCIATORI SONO STATI "CHIAMATI A RAPPORTO" PER ESSERE CAZZIATI DAI CAPI ULTRAS - GLI INCROCI TRE LE CURVE DI LAZIO E INTER...
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Estratto dell'articolo di Nello Trocchia per “Domani”
Sul campo la Lazio di Maurizio Sarri arranca, ma l’indagine della distrettuale antimafia di Roma sui rapporti tra curva e calciatori corre velocissima. Come rivelato da Domani c’è un’inchiesta in corso dei pubblici ministeri Francesco Cascini e Francesco Gualtieri, che mira a ricostruire rapporti e pressioni sui calciatori da parte di chi comanda la curva biancoceleste.
Una curva, un tempo guidata dal capo indiscusso, Fabrizio Piscitelli, ucciso nel parco degli acquedotti il 7 agosto 2019. Assassinato con un colpo di pistola alla nuca, che non ha azzerato il sistema di potere e interessi. Nell’ambito dell’indagine, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo capitolino, sono stati ascoltati altri due giocatori: Nicolò Rovella e Danilo Cataldi.
In tutto sono sette, gli altri cinque già sentiti come persone informate sui fatti sono l’attuale portiere Ivan Provedel, il terzino Luca Pellegrini, romano, del quartiere Tor Bella Monaca, ma anche Ciro Immobile, ex beniamino e bomber laziale.
Davanti ai militari e ai pubblici ministeri sono comparsi anche Adam Marusic e il centrale difensivo, l’ex Milan Alessio Romagnoli. Entrambi molto rappresentativi della squadra che, tra acquisti bloccati e contestazioni alla dirigenza, vive uno dei periodi più difficili nonostante il ritorno del comandante in panchina, Maurizio Sarri.
Proprio Immobile era stato protagonista suo malgrado di un episodio che torna di attualità nella ricostruzione dei rapporti tra curva e campo. Bisogna tornare al 4 maggio 2024. A Monza, la Lazio gioca contro la squadra locale. La partita è sul 2 a 1 per i biancocelesti, tra i marcatori c’è proprio l’attaccante ora in forza al Bologna, ma a pochi secondi dal fischio finale arriva il pareggio.
La gara termina 2 a 2 scatenando la collera e la rabbia della tifoseria. Cosa succede? I giocatori sono convocati sotto lo spicchio che ospita gli ultrà, le cronache raccontano così quell’episodio: «Duro confronto tra calciatori e tifosi: rissa sfiorata». Sulle gradinate c’erano circa 2.000 appassionati, il diverbio avviene con una sparuta minoranza.
Sotto lo spicchio di fede biancoceleste si presentano proprio Immobile, Luis Alberto, Matteo Guendouzi e Alessio Romagnoli. Non c’è niente di amichevole, gli animi si scaldano, volano insulti, si allungano le mani. Passano minuti prima che il clima si rassereni con scambio di magliette e pantaloncini.
Proprio Luis Alberto, sul suo profilo social, smorza i tonti smentendo minacce. «I tifosi ci hanno stimolato spingendoci a dare tutto fino alla fine, ho sempre avuto e sempre avrò un ottimo rapporto», scriveva.
Lo stesso fa Adam Marusic: «Con i tifosi abbiamo parlato, volevano che ci fossero tutti i giocatori sotto la curva anche chi era già rientrato. Hanno parlato e ci hanno detto che sono con noi fino alla fine, è tutto normale». Proprio Marusic è uno dei giocatori ascoltati dagli inquirenti così come il centrale di difesa e tifosissimo della Lazio, Romagnoli.
Un episodio quello relativo a Monza-Lazio che racconta il ruolo degli ultrà. Nelle immagini si vede uno dei capi tifosi indicare ai giocatori di avvicinarsi. Un confronto durato minuti. Una squadra sotto esame, a rapporto per ordine dei capi della nord.
monza lazio confronto tra la lazio e i suoi tifosi
Tra gli ultrà che si intravedono c’è Giovanni Valente, per tutti Giovannino, uno degli esponenti più importanti del tifo organizzato laziale. Divide curva, fede calcistica e politica con Francesco Cuomo, di mestiere tatuatore, che si era candidato alle comunali di Roma con Fratelli d’Italia. L’ultrà non è diventato consigliere, ma ha potuto contare sul sostegno degli amici di gradinata.
Altra stagione, stessa scena. Questa volta la Lazio perde 5 a 0 a Bologna. È il marzo di quest’anno. Anche in questo caso scatta la contestazione e la richiesta di confronto, a calmare gli animi l’arrivo dell’allora tecnico biancoceleste Marco Baroni che assumendosi ogni responsabilità chiude l’accesa protesta contro la squadra.
monza lazio confronto tra la lazio e i suoi tifosi
Gli approfondimenti investigativi sono in corso, i professionisti non sono indagati: ai giocatori ascoltati, i carabinieri hanno mostrato diverse foto raffiguranti ex e nuovi vertici della curva. Gli interrogatori in alcuni casi si sono protratti per oltre un’ora. Un filone d’inchiesta che riapre il capitolo infinito degli interessi di chi vive la curva nascondendo affari e un radicato sistema di potere.
[…] Agli atti dell’indagine della procura di Milano sulle curve di Inter e Milan c’era l’interesse per la gestione dei parcheggi all’esterno degli stadi. Gli investigatori ricostruiscono nomi e storie. In particolare l’ultrà interista Andrea Beretta, poi diventato collaboratore di giustizia, chiama due volte nel 2023 Claudio Corbolotti, omologo della Lazio per un incontro. L’obiettivo è quello di ripristinare il gemellaggio che si era interrotto momentaneamente per alcune incomprensioni.
ZOGU E DEMCE CON FABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK
Gli inquirenti riportano le parole di Beretta: «...Io voglio parlare con Momme e Franco, se non c'è Franco va bene, voglio parlare con Momme, capito? con Momme voglio parlare ok?...». Così vengono identificati i soggetti che si sono interfacciati con Beretta: sono quelli che comandano nella curva nord laziale. Un’altra intercettazione precisa l’organigramma:
«Allora... adesso siete voi a comandare...tu, Momme, Claudio e il Cinese a quanto ho capito...ohhh siete voi quattro giusto? Il direttivo vostro siete voi quattro diciamo...». Il Momme con il quale vuole parlare l’ultrà interista è Simone De Castro, poi c’è Franco Costantino, Claudio Corbolotti e Alessandro Marongelli, detto il cinese.
Alla fine il gemellaggio tra i gruppi viene ripristinato: «Adesso siamo attaccati bene e vedrai che facciamo le cose fatte bene...non costa niente e siamo fratelli...chi rema contro si deve levare dai coglioni...», si dicono Beretta e Corbolotti al telefono.
A luglio del 2023 c’è anche un incontro in Pioltello, in un bar-tabacchi al quale hanno partecipato anche Costantino, Marongelli, Beretta e il rampollo di ‘ndrangheta, Antonio Bellocco (poi ucciso proprio da Beretta nel settembre 2024). […]