A ODOLO, PAESINO DI 2 MILA ABITANTI IN PROVINCIA DI BRESCIA, DIFENDONO GIORGIO OLIVA, L'IMPRENDITORE ARROGANTELLO CHE È ATTERRATO, SENZA AUTORIZZAZIONE, CON IL SUO ELICOTTERO SULLE PISTE DA SCI. AI CARABINIERI CHE LO HANNO FERMATO HA DETTO: "HO FRETTA" - CHI LO CONOSCE SOSTIENE CHE NON SIA "UN TIPO CHE OSTENTA RICCHEZZA" - È LA TERZA VOLTA CHE OLIVA VA ATTERRA SULLE PISTE DA SCI: NEL 2020 SI SCHIANTO' CON IL SUO ELICOTTERO SUL MONTE ROSA. UN SUO AMICO MORI' E LUI FINI' IN TERAPIA INTENSIVA: PATTEGGIO' OTTO MESI PER AVER VOLATO SENZA LE CONDIZIONI DI SICUREZZA...
Estratto dell'articolo di Mara Rodella per il "Corriere della sera"
Manca poco all’ora di pranzo. In via Marconi, a Odolo — duemila abitanti scarsi nel cuore della Valsabbia, in provincia di Brescia, a vocazione industriale — l’Olifer srl è deserta: è da qui, ci racconteranno poi, dalla sua azienda, specializzata nella produzione di laminati mercantili e trafilati, che l’imprenditore Bortolo Giorgio Oliva, 66 anni, anche sabato mattina è partito con il suo elicottero per atterrare direttamente sulle piste da sci in Maniva.
Lo aveva già fatto in aprile, ma in Trentino, a Madonna di Campiglio, quando gli fu verbalizzata una multa da duemila euro. «Non ho tempo, avevo fretta e volevo sciare» ha detto entrambe le volte. «È vero, sciare è la sua più grande passione da sempre, forse l’unica che si concede. Dubito che possa trovarlo a casa, sarà sulla neve di sicuro»: ce lo conferma un ex dipendente della Olifer, che con gli amici si gode un caffè nel bar del paese, vicino alla chiesa di San Bartolomeo [...]
E guai a parlarne male («Ce lo avete massacrato, qui lo difendiamo tutti»). «È una bravissima persona, un uomo buono, generoso: a dispetto delle impressioni, non è un tipo che ostenta ricchezza o conduce una vita sopra le righe esibendo le sue possibilità. Un uomo semplice». Pausa. «Ho lavorato nella sua azienda per vent’anni, per me è stata una seconda famiglia. [...]».
Il padre Carlo, pioniere della siderurgia in Valsabbia, è mancato a 98 anni nel giugno 2024: a lungo patron della Olifer — una cinquantina di dipendenti — del gruppo Olifin, che comprende anche la Iro (Industrie riunite odolesi), di cui Giorgio è presidente, e la Olivatt. Tre figli, due femmine e un maschio, «ha ereditato un impero da gestire e lo ha portato avanti».
Sabato in paese tutti l’hanno sentito rientrare in elicottero da Bagolino. «Questa cosa non riesce proprio a evitarla a quanto pare, nonostante quello che è successo...». Il pensiero dell’ex operaio torna al 2020 quando, il 25 ottobre, Oliva stava pilotando un Robinson R44: al suo fianco l’amico — e collega manager — Alfredo Buda, 59enne di Odolo.
Anche allora erano andati a sciare, in Val d’Aosta, a Cervinia: stavano rientrando quando il velivolo si schiantò contro il monte Rosa. Le ricerche durarono ore: per Buda non ci fu nulla da fare, Oliva fu ricoverato in terapia intensiva a Berna.
«Fu una tragedia, ci stette malissimo», dicono gli amici. A processo per omicidio colposo, patteggiò otto mesi (pena sospesa) nel febbraio 2023: secondo una perizia, quel giorno avrebbe volato senza le condizioni di sicurezza necessarie a causa della troppa nebbia in quota. [...]


