
UN'ESTATE INDIGESTA: DOPO LA PSICOSI BOTULINO, ORA BISOGNA STARE ATTENTI ANCHE AI FORMAGGI - A PADOVA UN BAMBINO DI UN ANNO È STATO RICOVERATO DOPO AVER MANGIATO DEL FORMAGGIO DERIVATO DAL LATTE CRUDO: IL SUO QUADRO CLINICO SEMBRA ESSERE IN LENTO MIGLIORAMENTO - IL PICCOLO HA SVILUPPATO UNA SINDROME CHE COLPISCE I RENI ED È CAUSATA DALL'ESCHERICHIA COLI, CHE PUO' ESSERE PRESENTE IN QUELL'ALIMENTO - PER I BAMBINI ANCHE UNA PICCOLA QUANTITÀ DI CIBO CONTAMINATO PUÒ AVERE CONSEGUENZE DEVASTANTI... - IL CASO DI MATTIA MAESTRI, IN COMA DAL 2017
Estratto dell'articolo di Dimitri Canello per il “Corriere della Sera”
Nessun comunicato o aggiornamento ufficiale, ma ieri dall’ospedale di Padova trapelavano notizie incoraggianti sulle condizioni del bambino di un anno, originario di Belluno, ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Nefrologia pediatrica dopo sviluppato la Sindrome emolitico-uremica (Seu).
Si tratta di una pericolosa complicanza renale comparsa dopo aver consumato formaggi derivati da latte crudo. Il bimbo sta rispondendo alle cure e ieri traspariva un moderato ottimismo sulle sue condizioni di salute dopo la grande paura dei giorni precedenti. È presto per dire se e quando verrà dimesso, ma il quadro critico è in lento miglioramento.
La malattia, che colpisce soprattutto i reni, sarebbe stata scatenata dall’ingestione di formaggi prodotti con latte crudo, dove possono resistere ceppi di Escherichia coli in grado di produrre tossine pericolose. Nei più piccoli, anche una minima quantità di alimento contaminato può avere conseguenze devastanti, persino fatali. I tecnici del dipartimento di prevenzione a Belluno hanno prelevato dei campioni di formaggio nei punti vendita dei fornitori dei locali nei quali le famiglie avevano mangiato e li hanno inviati all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Si tratta del terzo episodio in provincia di Belluno in meno di un anno, circostanza che aumenta l’allarme delle autorità sanitarie.
[...] Il caso riporta alla mente altre vicende recenti: come quella di Mattia, il bambino trentino oggi in coma dopo aver contratto la Seu con un formaggio a latte crudo, o quella di Elia Damonte, il piccolo genovese morto nel 2024 per lo stesso motivo. In Puglia, negli anni scorsi, diversi bimbi hanno vissuto la stessa drammatica esperienza, con esiti talvolta fatali.
[...] Giovanni Battista Maestri, padre di Mattia, il bambino rimasto in stato vegetativo dal 2017 dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato, è tornato a raccontare la sua battaglia: «Durante l’anno a Padova volevo interrompere le cure a mio figlio. Mia moglie era contraria, sono intervenuti i carabinieri e hanno minacciato di ritirarmi la patria potestà. Oggi, con il senno di poi, penso di aver sbagliato a non essere più fermo: non abbiamo fatto altro che prolungare l’agonia del mio Mattia». Mattia, oggi 12enne, vive attaccato a farmaci e terapie: «Peggiora di settimana in settimana.
Prende 47 farmaci al giorno, ha 40 crisi epilettiche, non ci vede, non ci riconosce; respira e basta. Il primo pensiero dopo questo nuovo caso è stato: andiamo avanti con la strage. Spero che ai genitori del bimbo vada meglio che a noi». La vicenda ha cambiato profondamente anche la vita familiare: «Io ero contro l’eutanasia e credente – ha detto - ora sono ateo e favorevole. [...]».