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QUANDO LA VACANZA DIVENTA LAVORO – CON LO SMART WORKING DA PANDEMIA, VA SEMPRE PIÙ DI MODA LA “WORKCATION”: (WORK + VACATION, OVVERO LAVORO + VACANZA), CIOÈ L’ANDARE IN FERIE PORTANDOSI CON SÉ IL LAVORO DA REMOTO - SCONSIGLIATA DAGLI PSICOLOGI PERCHÉ  NON PERMETTE DI STACCARE LA SPINA E PRENDERSI DEL TEMPO PER LA PROPRIA SALUTE MENTALE – LE CONSEGUENZE DELLO STRESS DOVUTO AL LAVORO DEGLI AMERICANI COSTANO CIRCA 190 MILIARDI DI DOLLARI ALL’ANNO

DAGOTRADUZIONE

Erica Pandey per www.axios.com

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La pandemia ha reso sempre più popolare la “workcation” (dall’inglese work + vacation, ovvero lavoro + vacanza) cioè l’andare in ferie portandosi con sé il lavoro da remoto.

 

Perché importa: 

Lo smart working ci permette di lavorare da dove vogliamo; ma solo perché ora è possibile lavorare durante le vacanze non significa che dovremmo farlo. Gli esperti avvisano che il ribaltamento dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, causato dalla pandemia, potrebbe portare a un peggioramento drastico della “sindrome di burnout”.

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Che cosa succede?

Secondo un sondaggio di “Harris Poll”, il 74% degli americani che lavorano da casa ammettono di aver preso in considerazione una “workcation”: “I tipi di lavoro che sempre più persone fanno non si incastrano bene nel tempo e nello spazio,” afferma Michael Leiter, professore di psicologia alla Acadia University. “Non è che uno smette di pensarci una volta che l’orologio segna le 17.”

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•          Lo smart working nell’era della pandemia ha accelerato la dissociazione del lavoro dal tempo e dallo spazio, questo significa che la linea tra lavorare e non lavorare si fa sempre più sottile.

•          Con la possibilità di lavorare quando e da dove più ci piace, i confini non vengono impostati automaticamente. “Dovete riuscirci voi a farlo”, sostiene ancora Leiter.

 

Il quadro generale:

Gli americani hanno sempre sottoutilizzato i loro giorni di ferie e durante la pandemia le giornate lavorative si sono allungate.

 

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•          Secondo il National Bureau of Economic Research, in media gli occupati americani lavorano il 50% in più rispetto a quelli tedeschi, francesi e italiani. Ma “non c’è nessuna indicazione che negli Stati Uniti i dipendenti siano più produttivi,” afferma Leiter. “Lavorare tutto il tempo non ci sta aiutando”.

•          Infatti, alcuni ricercatori di Stanford hanno scoperto che i problemi causati dallo stress lavorativo costano agli Stati Uniti circa 190 miliardi di dollari all’anno.

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Secondo gli esperti non è solo responsabilità dei lavoratori dare la priorità alle vacanze: le compagnie e i manager devono incoraggiare i propri dipendenti a staccare la spina – specialmente in questo periodo di difficoltà economiche dovute alla pandemia, in cui i lavoratori potrebbero essere preoccupati della loro sicurezza economica, e potrebbero essere più riluttanti a prendersi delle pause.

DARREN MURPH GITLAB

•          Come scrive sulla Harvard Business Review Sabina Nawaz, coach e consulente, potrebbero esserci due strategie: implementare giorni di ferie a ogni livello aziendale e incoraggiare i dipendenti a prendersi del tempo per la loro salute mentale, anche senza dover necessariamente viaggiare.

 

•          “Tutto inizia dall’alto”, afferma Darren Murph, responsabile del lavoro da remoto a GitLab, la più grande compagnia che opera completamente da remoto. “I dirigenti di GitLab si prendono del tempo libero e lo pubblicano sui canali social. Disconnettersi dal lavoro deve essere celebrato al livello più alto per dare da esempio a tutti gli altri nella compagnia, per riconoscere che staccare la spina è supportato e incoraggiato.

 

Il punto della questione:

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Le vacanze arricchiscono il contributo potenziale al lavoro, afferma Leiter. Quando si smette di pensare al lavoro, “la vostra mente si apre in nuovi modi. Questo distaccamento è parte integrale di come uno ricarica le proprie energie”. E ricevere tutti questi benefici durate una “workcation” è impossibile.

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