PERCHÉ LAURA CASAGRANDE È INDAGATA IN RELAZIONE ALLA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI? – LA DONNA, CHE FREQUENTAVA LA STESSA SCUOLA DI MUSICA DI EMANUELA, PER GLI INQUIRENTI RESE UNA TESTIMONIANZA “CONTRADDITTORIA” DEL GIORNO DELLA SCOMPARSA, IL 22 GIUGNO 1983: IN UN PRIMO MOMENTO DISSE ALLA MOBILE DI AVER LASCIATO LA RAGAZZA ALLA FERMATA DELL’AUTOBUS. IL 4 AGOSTO 1983 RACCONTO’ INVECE AI CARABINIERI DI AVERE VISTO LA ORLANDI DIETRO DI SÉ, MENTRE ENTRAMBE TORNAVANO VERSO CASA A PIEDI CON ALTRI STUDENTI –IL MISTERO DELLA CHIAMATA RICEVUTA IN CASA CASAGRANDE L’8 LUGLIO 1983 DA “UN UOMO CON ACCENTO MEDIORIENTALE”: DETTANDO UN MESSAGGIO DESTINATO ALL’ANSA, L’UOMO PARLA DI ALI AGCA E AFFERMA CHE “LA CITTADINA ORLANDI ATTUALMENTE NON SI TROVA IN TERRITORIO ITALIANO”, ANNUNCIANDO ANCHE UN ULTIMATUM FISSATO AL 20 LUGLIO…
1. DALLA TELEFONATA ANONIMA ALLA TESTIMONIANZA «CONTRADDITTORIA»: CHI È LAURA CASAGRANDE, L’AMICA DI EMANUELA ORLANDI ORA INDAGATA
Estratto dell’articolo di Cecilia Dardana per www.open.online
Per anni il suo nome è rimasto sullo sfondo, citato a margine di una delle vicende più oscure della storia italiana. Oggi Laura Casagrande, 57 anni, torna al centro dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne scomparsa da Città del Vaticano il 22 giugno 1983. Casagrande infatti è ufficialmente indagata per false informazioni ai pubblici ministeri. […]
[…] negli anni ’80 Casagrande frequentava il Pontificio Istituto di Musica Sacra “Tommaso da Victoria”, lo stesso dove studiava Emanuela Orlandi. Le due ragazze si vedevano alle lezioni di canto, pur non condividendo lo stesso corso: Casagrande era iscritta a pianoforte, Orlandi a flauto traverso. Un rapporto fatto di incontri occasionali, senza una vera frequentazione, come la stessa Casagrande ha sempre sostenuto. Il suo nome emerge con forza l’8 luglio 1983.
Quella mattina i giornali iniziano a parlare apertamente di un possibile rapimento a sfondo terroristico. Nel pomeriggio, intorno alle 16, il telefono di casa Casagrande squilla. A rispondere è la madre di Laura. Dall’altra parte della linea c’è un uomo con un accento descritto come mediorientale. Dettando un messaggio destinato all’Ansa, l’uomo parla di Ali Agca e afferma che «la cittadina Orlandi attualmente non si trova in territorio italiano». Annuncia anche un ultimatum fissato al 20 luglio. Laura prende appunti mentre la madre ascolta.
documento sismi caso orlandi 44
Pochi giorni dopo Casagrande racconta l’episodio alla trasmissione Chi l’ha visto. «Il messaggio diceva che Emanuela era stata presa soltanto perché era cittadina vaticana e poi c’erano ancora 20 giorni di tempo prima che fosse uccisa», spiega. «Mi ero presa paura, mi chiedevo come mai avessero il mio numero».
Nell’agosto del 1983 prova a dare una spiegazione: «Sicuramente, nel corso dell’anno scolastico le avrò dato il mio numero di telefono e l’indirizzo, scrivendoglielo, mi ricordo, su un foglietto di carta».
IDENTIKIT DELL UOMO CHE FU VISTO PARLARE CON EMANUELA LA SERA DEL SUO RAPIMENTO
Una versione che Casagrande ribadisce e arricchisce nel luglio 2024 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta. «Da piccola avevo la passione dello scambio epistolare e le scrissi il mio numero, visto che stava finendo l’anno», racconta. E torna sulla telefonata: «Il timbro di quella voce era tra l’arabo e il mediorientale ed era incalzante, non riuscivo a stare dietro alla dettatura». Secondo quanto riferito, dopo quel contatto non ci sarebbero state altre telefonate o messaggi da parte di chi sosteneva di avere in mano Emanuela.
A distanza di oltre quarant’anni, Casagrande descrive la compagna di istituto con parole semplici: «Era una ragazza normale, semplice, come me». E aggiunge un interrogativo che dice molto anche di sé: «Mi sono sempre chiesta come abbia fatto a fidarsi di andare via con qualcuno. Poteva capitare anche a me, anche se non sono mai stata adescata o avvicinata da nessuno». […]
Ma oggi, su Laura Casagrande, i dubbi si sono fatti più pesanti. A dirlo è il presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, il senatore Andrea De Priamo. «Fu una delle prime audizioni della Commissione», spiega, «e ci apparve molto contraddittoria, come se la audita volesse togliersi dalla scena». Secondo De Priamo, gli accertamenti successivi portano ancora a ritenere che Casagrande «possa essere stata una delle ultimissime se non l’ultima persona ad aver visto Emanuela a Corso Rinascimento».
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2. ORLANDI, C'È UN'INDAGATA È UN'EX ALLIEVA DELLA SCUOLA "MENTÌ SULL'ULTIMO GIORNO"
Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”
[…] è indagata dalla procura di Roma per false informazioni ai pm nell'inchiesta sulla scomparsa della quindicenne cittadina vaticana. I carabinieri di via In Selci stanno riesaminando le sue dichiarazioni e la donna, oggi 57 anni, è stata sentita ieri dai magistrati. […]
In un primo momento disse alla Mobile di aver lasciato Orlandi alla fermata del 70; il 4 agosto 1983 fornì invece ai carabinieri un'altra versione, raccontando di averla vista dietro di sé su corso Rinascimento mentre entrambe rientravano verso corso Vittorio con altri studenti.
«Mi sono girata diverse volte» dichiarò, «per controllare se il gruppo si era mosso. Durante tali controlli ho appurato che Emanuela era circa venti metri più indietro di me e che più indietro venivano tutti gli altri. Arrivati quasi alla fine di corso Rinascimento mi sono di nuovo girata vedendo solo gli amici, mentre Emanuela non c'era più».
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Un ulteriore snodo riguarda l'8 luglio 1983. Quel pomeriggio, intorno alle 16, il telefono della sua abitazione squillò […]
il mio numero di telefono e l'indirizzo, scrivendoglielo, mi ricordo, su un foglietto di carta».
Nel 2024, ascoltata dalla Commissione parlamentare, Casagrande descrisse diversamente il ricordo di quel 22 giugno: «Non ricordo di averla vista (quel giorno dietro di lei, ndr), non ricordo nulla della mia deposizione, ho il vuoto totale», disse. «Ricordo il fatto che era arrivata tardi quel giorno a lezione», aggiunse. […]




