NON DITE A TRAVAGLIO CHE PIGI BATTISTA E ILARIA CUCCHI SONO D’ACCORDO SU UNA COSA: LA RESPONSABILITÀ CIVILE DEI MAGISTRATI!

1. DA CUCCHI A UVA: ANCHE I PM DEVONO PAGARE

Lettera di Ilaria Cucchi, Andrea Magherini e Lucia Uva a Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati

 

Pierluigi Battista Pierluigi Battista

   Caro dottor Rodolfo Sabelli, scriviamo per conto dei nostri cari Giuseppe Uva, Stefano Cucchi e Riccardo Magherini. Vogliamo mettere in chiaro che, nonostante lo Stato ci abbia riconsegnato i nostri cari affidati alla sua custodia come cadaveri, noi non abbiamo in alcun modo perso la fiducia nelle Sue istituzioni e, tantomeno, la nostra fede democratica. Noi riteniamo che l'indipendenza della magistratura sia un valore essenziale per il suo buon funzionamento e irrinunciabile per un Paese civile e democratico. Ci consenta però di dirle che noi guardiamo l'associazione che lei rappresenta da una prospettiva privilegiata.

 

ILARIA CUCCHIILARIA CUCCHI

Privilegiata dalle tragedie che le nostre famiglie si sono trovate a dover affrontare. Noi crediamo di poter serenamente dire che dietro questi sacrosanti principi di autonomia e indipendenza si celano fenomeni di totale deresponsabilizzazione, quando non addirittura impunità. Noi ammiriamo quei pm che quotidianamente e in silenzio rendono con onestà e professionalità un servizio indispensabile al civile vivere insieme. Che mettono a repentaglio la loro vita.

 

Che sono innamorati della Giustizia. E sono tanti. Tutti o quasi tutti. Ecco noi dobbiamo esprimerle, nel nostro piccolo, tutte le nostre perplessità su quanto succede, o meglio non succede, quando si verifica quel quasi. Se per esempio a Varese un pm paralizza un'indagine per 5 anni con comportamenti sistematicamente censurati da tutti i giudici di volta in volta interpellati.

Ilaria Cucchi candidata con IngroiaIlaria Cucchi candidata con Ingroia

 

Se questo pm trasforma la sua funzione in un esercizio di potere fine a se stesso arrivando a umiliare e offendere i familiari della vittima fino a esser sottoposto a procedimento disciplinare. Se a Firenze un altro pm, in occasione di una morte sospetta di un ragazzo di 40 anni in mano ai carabinieri, si dimentica di andare sul posto per effettuare le prime indagini delegandole agli stessi carabinieri.

 

   Se a Roma un pm e un giudice, nonostante abbiano di fronte un ragazzo ferito a botte e palesemente sofferente - tanto che morì sei giorni dopo - non se ne accorgono e nemmeno lo guardano in faccia sbattendolo in galera come un albanese senza fissa dimora, quando invece è cittadino italiano con regolare residenza. Se accade tutto ciò e nulla succede a questi magistrati che certo non onorano la loro funzione, noi cittadini cosa dobbiamo pensare?

 

gvi 45 magistratigvi 45 magistrati

 Le anomalie della Procura di Varese sono note a tutti. Che a Firenze sia stato necessario che la famiglia di Riccardo Magherini tenesse per scelta la salma del proprio caro in una cella frigorifera per oltre tre mesi, per consentire al pm di svegliarsi, sequestrarla, iscrivere i protagonisti del suo scellerato fermo sul registro degli indagati e procedere poi alle operazioni post autoptiche, è ormai arcinoto. Che a Roma, a causa di quella “collettiva distrazione” sia iniziato il calvario del povero Stefano, terminato con la sua morte nelle terribili condizioni che sappiamo, è ancora arcinoto.

 

Ma a quei pm nulla ma proprio nulla è accaduto. La prova? Venga a Varese il 30 giugno prossimo. Venga con noi. E si preoccupi perché proprio l'impunità di quei comportamenti può costituire il maggior pericolo per l'autonomia e indipendenza che tanto a cuore sta a noi tutti.

 

 

2. ORA VOSTRO ONORE PAGATE PER L’ERRORE

Pierluigi Battista per “Il Corriere della Sera

L'ARRESTO DI ENZO TORTORAL'ARRESTO DI ENZO TORTORA

 

Dicono: una legge sulla responsabilità civile dei giudici che hanno agito per dolo e colpa grave, la vogliono i corrotti per vendicarsi delle inchieste. Falso: la vogliono 20 milioni e 770.334 italiani (oltre l’80 per cento dei votanti) che nel novembre 1987 si espressero a favore di una sanzione per chi ha abusato del proprio potere, distorcendo con dolo le norme dello Stato di diritto.

 

Dicono, come ha fatto Eugenio Scalfari su Repubblica : ma così, chiunque sia stato riconosciuto innocente in un processo, può vendicarsi. Falso: i magistrati eventualmente costretti a risarcire un cittadino perseguitato non devono rispondere di un esito giudiziario favorevole a quel cittadino, ma per una condotta giudiziaria macchiata da dolo e colpa grave.

 

Enzo Tortora con le figlie Silvia a sinistra e Gaia Enzo Tortora con le figlie Silvia a sinistra e Gaia

Dicono: ma così si lasciano soli i magistrati di fronte al ricatto dei potenti. Falso: a decidere se un magistrato ha violentato la legge e la procedura sarà un collegio di altri giudici, non un tribunale del popolo. Dicono: ma adesso c’è già una legge che sanziona comportamenti dolosi da parte di un magistrato. Falso: se un magistrato viene ritenuto (da altri magistrati) colpevole, a risarcire è lo Stato e dunque i magistrati che si macchiano di dolo e colpa grave potranno, come fanno, agire indisturbati sapendo che a pagare non saranno loro, ma tutti i cittadini con le loro tasse.

 

UNA SCENA DI L ILLAZIONE DI LELIO LUTTAZZI UNA SCENA DI L ILLAZIONE DI LELIO LUTTAZZI

Dicono: ma una legge sulla responsabilità civile dei magistrati per dolo e colpa grave (o «violazione manifesta del diritto») sottopone i magistrati a un forte stress. Vero: li costringe a lavorare bene e con attenzione scrupolosa, come i medici quando entrano in una sala operatoria o gli ingegneri quando progettano un ponte, perché la libertà delle persone è sacra come la loro vita, e non si può manipolarla per dolo, colpa grave o manifesta violazione del diritto acclarati da una sentenza di altri giudici.

 

Dicono: ma una legge del genere farebbe dell’Italia un unicum . Falso: una legge che permette allo Stato di rivalersi sui giudici c’è, con regole ben precise, in Spagna, in Germania («dolo o colpa grave»), in Francia («mancanza intenzionale particolarmente grave» o addirittura «diniego di giustizia»), in Belgio e in Portogallo («frode» e «dolo grave»).

 

Lelio Luttazzi Lelio Luttazzi

Dicono: ma in Italia, comunque, lo Stato sa sanzionare comportamenti negligenti o dolosi. Falso: farebbero bene a leggere Operazione Montecristo , il libro di Lelio Luttazzi, la cui vita fu distrutta nel 1970 da un’iniqua detenzione non sanata dal proscioglimento successivo. I giudici che si macchiarono d’una simile nefandezza sono stati addirittura premiati, come del resto gli inquirenti del caso Tortora, che hanno in seguito fatto brillanti carriere malgrado la persecuzione di cui sono stati colpevolmente protagonisti.

 

È probabile che il voto della Camera, che ha approvato finalmente una legge civile, sarà cancellato dal Senato. Il timore è che sia vero: il Pd di Renzi sta rottamando tutto, ma non la sudditanza al giustizialismo feroce che l’ha dominato in questi anni?

enzo tortora tvenzo tortora tv

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