libro di educazione sessuale in una scuola di modena

“BAMBINI, SAPETE COS’E’ L’ORGASMO?”, “SONO I RUMORI CHE FANNO MAMMA E PAPA’ IN CAMERA DA LETTO!” - POLEMICHE IN UNA SCUOLA DI MODENA PER LA DECISIONE DI UN’INSEGNANTE DI FARE UNA LEZIONE DI SESSO AI BAMBINI DI QUINTA ELEMENTARE - AL CENTRO DELLA CONTESA UN LIBRETTO CON DISEGNI GIUDICATI “TROPPO ESPLICITI” - SCONTRO TRA GENITORI: “NON E’ ADATTO ALL'ETÀ”, “VANNO EDUCATI ALTRIMENTO IMPARANO DA INTERNET”

Ilaria Venturi per www.repubblica.it

 

LIBRO DI EDUCAZIONE SESSUALE IN UNA SCUOLA DI MODENALIBRO DI EDUCAZIONE SESSUALE IN UNA SCUOLA DI MODENA

Frasi e disegni espliciti sull'atto sessuale tra un uomo e una donna, una lezione sull'orgasmo a bambini di dieci anni che chiama in causa gli stessi genitori: "Sono i rumori che forse qualche volta hai sentito provenire dalla camera di mamma e papà". Quanto basta per scatenare la polemica nella scuola primaria Sant'Agnese di Modena dove la lezione di educazione sessuale è arrivata a tre giorni dalla fine dell'anno su un fascicoletto fotocopiato, consegnato in una classe quinta, dal titolo "Amarsi", ma da disegni e contenuti diretti. Troppo diretti, "non adatti all'età", per alcuni genitori. "La lezione di educazione all'affettività era stata richiesta alle docenti dai genitori stessi", replica la preside Maria Tedeschi.

LIBRO DI EDUCAZIONE SESSUALE IN UNA SCUOLA DI MODENALIBRO DI EDUCAZIONE SESSUALE IN UNA SCUOLA DI MODENA

 

L'educazione sessuale entra in classe. E fa rumore. In questo caso è Franco Piacentini, presidente dell'associazione familiari e vittime della strada, a sollevare dubbi nelle vesti di papà di un alunno della classe coinvolta. Lo ha fatto con un post nella sua pagina Facebook: "Non ho capito se le schede distribuite oggi a mio figlio di dieci anni debbano essere il preludio dei compiti delle vacanze".

 

Ironia e disappunto. E si scatena la bagarre. Nella chat delle mamme non si parla dei contenuti della lezione, ma del fatto che questi siano usciti e finiti poi sui giornali. La stessa dirigente bacchetta il post del papà: "Quando si ritiene che il patto educativo non funzioni al meglio se ne parli in primis coi docenti e poi con me", scrive in una nota. L'effetto "scalpore" copre i contenuti della lezione. Anche se nei commenti la presa di posizione è netta: "Testo troppo spinto", "pornografico".

EDUCAZIONE SESSUALE    EDUCAZIONE SESSUALE

 

Il testo racconta dell'incontro tra un uomo e una donna che scoprono di piacersi. "Parlano, giocano, fanno passeggiate e vanno al cinema". Poi sentono il "bisogno molto forte di ricevere e dare tenerezza". Dunque, "si baciano e si accarezzano per tutto il corpo, esprimono con parole affettuose l'amore che provano". Segue la descrizione dell'atto sessuale.

 

"Allora il pene dell'uomo diventa grande e duro e la vagina della donna si inumidisce: per tutti e due è molto bello quando la donna fa penetrare il pene rigido dell'uomo nella sua vagina. I due lo fanno muovere avanti e indietro nella vagina e provano un piacere intenso". Di qui i rumori, che, suggerisce il testo agli alunni, forse loro stessi hanno sentito provenire dalla camera da letto dei genitori. Dopo la spiegazione sull'orgasmo, il testo chiude così: "Alcuni chiamano questi momenti "fare l'amore", ma a seconda dei Paesi si chiama in tanti altri modi".

EDUCAZIONE SESSUALE   EDUCAZIONE SESSUALE

 

A Modena lezione di sessualità ai bimbi in classe, è polemica: "Testo troppo esplicito""Mio figlio è arrivato a casa chiedendomi se facevo così con la mamma, ma vi sembra? Non ero preparato a rispondere. Poi ho visto le fotocopie e ho capito - dice Franco Piacentini - il testo consegnato ai bambini mi sembra decisamente troppo esplicito. Non è certo l'argomento o il fatto che se ne sia parlato a scuola a preoccuparmi, ma il modo in cui è stato affrontato".

 

EDUCAZIONE SESSUALE  EDUCAZIONE SESSUALE

Non la pensa così Alessandro Dotti, presidente del comitato genitori: "L'educazione alla sessualità fa parte dell'offerta formativa, è un progetto nelle quinte condiviso nei consigli di classe. A 8 anni i bambini hanno già il cellulare, le spiegazioni base vanno date, altrimenti le apprendono da Internet ed è peggio. Il testo consegnato ai bambini? Non lo conosco, ogni insegnante sceglie modi diversi".

 

La preside ribadisce che la richiesta è stata condivisa coi genitori nell'assemblea del 26 aprile: "Vista la comparsa di alcuni comportamenti di curiosità mista a malizia in ragazzini che a 11 anni manifestano i primi atteggiamenti tipici della preadolescenza - scrive - era stato esplicitamente richiesto alle maestre di affrontare il discorso in maniera didattica in modo che ogni genitore potesse poi proseguirlo a casa in modo personale".

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