BUONO QUESTO POLLO, SA DI CAPORALATO – AD ASTI, LA GUARDIA DI FINANZA INDAGA SU UN ALLEVAMENTO DI POLLAME, FORNITORE DI UN COLOSSO ITALIANO DELL’AGROALIMENTARE, CHE IMPIEGHEREBBE IN NERO MIGRANTI RECLUTATI NEI CENTRI D’ACCOGLIENZA – I MACELLATORI CLANDESTINI VENIVANO PAGATI CINQUE EURO PER OGNI CAMION FRIGORIFERO, CON TURNI NOTTURNI DI SETTE ORE – LA DENUNCIA DELLA CIGL: "LA GRANDE DISTRIBUZIONE CREA UN SISTEMA AL RIBASSO CHE NON GARANTISCE IL RISPETTO DEI MINIMI DIRITTI AL LAVORATORI..."

Estratto dell’articolo di Luca Monaco per www.repubblica.it

 

allevamento di polli 6

Vengono reclutati a gruppi di quattro fuori dal centro d’accoglienza della prefettura, impiegati in nero nella macellazione del pollame e pagati […] cinque euro a persona, per ogni tir che riescono a riempire di animali asfissiati con il gas, destinati al circuito della grande distribuzione.

 

[…] Adesso c’è un’inchiesta della guardia di finanza che scandaglia questo sistema. Gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria indagano su un allevamento a pochi chilometri da Asti. Si tratta di una delle tante aziende che crescono, macellano e conferiscono i polli a un colosso italiano dell’agroalimentare.

 

allevamento di polli 5

Dentro al perimetro dell’azienda però, stando a una denuncia presentata il 10 agosto del 2023 dalla Flai Cgil di Asti, nulla funziona come dovrebbe. I sindacalisti hanno deciso di rivolgesi ai militari dopo aver raccolto diverse testimonianze dei lavoratori, che a loro volta hanno trovato il coraggio di raccontare l’inferno che stavano vivendo, perché il datore di lavoro si era rifiutato di corrispondere loro anche quei pochi euro che gli aveva promesso.

 

allevamento di polli 4

È la fine del 2022 quando quattro migranti bengalesi ospiti al centro di accoglienza e servizi (Cas) di Castello di Annone (Asti), […]. Sono tutti in attesa del permesso di soggiorno. Spiegano che ogni giorno, alle tre del mattino, «un dipendente egiziano dello stabilimento passa con la sua macchina davanti al Cas — è annotato sulla denuncia — e trasporta quattro ospiti all’allevamento» per svolgere le specifiche mansioni di «soppressione e macellazione dei polli con il successivo carico degli autotreni per il trasporto ai clienti»: i grandi marchi padroni del mercato.

allevamento di polli 3

 

I compensi? I quattro schiavi della carne bianca «venivano pagati circa 20 euro a camion — recita ancora il verbale — e al raggiungimento del terzo camion, per quello aggiuntivo gli veniva corrisposta una ulteriore cifra di 10 euro».

 

La postilla è raccapricciante. Queste somme «non sono da intendersi a persona — scrivono i finanzieri — ma da dividere tra i quattro». Il saldo individuale è una paga da miseria, per stipare i camion frigoriferi di pollame macellato con il gas dalle 3 alle 10 del mattino. Ogni cassone ha una capienza di 1500 animali.

allevamento di polli 2

 

Il lavoro non si esaurisce qui. Terminato il carico bisogna incaricarsi delle carcasse degli animali scartati e da portare allo smaltimento con un altro tir dedicato. […]

 

Gli investigatori hanno acquisito anche le foto e i video del lavoro all’interno dell’allevamento. Ora si indaga per caporalato e sfruttamento dell’immigrazione clandestina. «Ai lavoratori non vengono forniti neppure mascherine e stivali», osserva la segretaria della Flai Cgil di Asti Letizia Capparelli.

allevamento di polli 1

 

C’è una «co responsabilità di tutti i soggetti coinvolti — aggiunge — la spirale di vendita della grande distribuzione crea un sistema al ribasso che non garantisce il rispetto dei minimi diritti al lavoratori». […]

allevamenti di pollame

 

POLLO allevamenti

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…