fabio pareti margherita iannilli

AMARE DA MORIRE - A PORTO SANTO STEFANO UN 56ENNE È MORTO DOPO AVER ASSISTITO ALLA CREMAZIONE DELLA MOGLIE, DECEDUTA A 46 ANNI DOPO UNA LUNGA MALATTIA - L'UOMO, FABIO PARETI, SAREBBE STATO STRONCATO DA UN MALORE DOPO ESSERE TORNATO A CASA DALLA CERIMONIA DI INCINERAZIONE - LA COPPIA LASCIA UNA FIGLIA DI 10 ANNI…

Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”

 

fabio pareti margherita iannilli

Morire d'amore, non è un'espressione da romanzi rosa, o forse i romanzi rosa possono rispecchiare la realtà più fedelmente della letteratura colta. Di certo è morto d'amore, Fabio Pareti, architetto di 56 anni, stroncato da un malore improvviso il 21 giugno, subito dopo aver assistito alla cerimonia di cremazione della moglie, Margherita "Margie" Iannilli, 46 anni, da tempo afflitta da una grave malattia.

 

La coppia viveva a Porto Santo Stefano con la figlia di dieci anni, una piccola famiglia molto conosciuta nel comune di Monte Argentario. Margherita Iannilli era rappresentante di un'azienda di alimenti, e in gioventù aveva praticato judo. In una foto diffusa dai giornali, Margie appare sorridente, anche se provata.

cremazione 6

 

RICORDO SOCIAL

 Viene abbracciata dal marito, che due giorni dopo la morte della sua amata aveva scritto, sul loro profilo Facebook: «Questo profilo non verrà chiuso né cambierà nome, ma anzi sarà ancora più attivo, sempre nel ricordo di Margie. Logicamente chi scriverà sarà solo Fabio ora. Fabio che è sempre stato poco social, ma che grazie a lei è anche un po' cambiato. Qualcuno penserà che chi muore non legge Facebook (e ha ragione). Per altri può sembrare pesante e angosciante. I più intelligenti capiranno, magari anche non condividendo. Sinceramente mi importa poco, io vado avanti per la mia strada, anzi per la sua».

 

cremazione 5

La sua strada - la strada di Margie, morta venerdì 17 giugno - è stata la scelta della cremazione, cui Fabio ovviamente ha assistito. Tutti gli amici e i conoscenti della coppia sono rimasti orribilmente sbigottiti alla notizia che, dopo la morte di lei, soltanto quattro giorni dopo, tornato a casa dalla cerimonia di cremazione, lui abbia accusato un malore e sia morto in poche ore. Sul loro profilo Facebook è tutto un susseguirsi di esclamazioni incredule - e un sentimento di incredulità ha espresso anche il sindaco di Monte Argentario, Franco Borghini -, di manifestazioni di un dolore che non sa trovare le parole giuste per esprimersi.

cremazione 4

 

Perché, anche chi non conosce la coppia, all'apprendere di una simile notizia è impigliato in una contraddizione: la morte è sempre un evento funesto e odioso, tanto più se si lascia una bambina di dieci anni, ma come non cedere alla tentazione di trovare un senso - la morte d'amore, appunto- nella sorte di questi coniugi, che hanno vista la loro serena famiglia aggredita prima dalla malattia, e poi non hanno retto alla separazione imposta dal destino?

 

OCCHIO NON VEDE...

cremazione 3

Perché, anche se è arduo azzardare ipotesi, viene spontaneo pensare che lui, Fabio, che si era incaricato di tenere vivo il ricordo della sua Margie, e di diventare perfino, in suo nome, un po' più aperto alla comunicazione social, e che dunque si era immaginato di poterla ancora, a suo modo, abbracciare come faceva nella fotografia, non ha retto a quella cremazione in cui, fin troppo crudamente, un corpo amato diventa cenere.

 

Dev' essere stato un impatto con la realtà troppo violento, tale da aver mandato in pezzi tutta la sua innamorata illusione che qualcosa di Margie, non foss' altro che la sua memoria condivisa con gli amici, potesse restare in questo mondo. Il fuoco deve aver brutalmente divorato questa via di fuga che cerchiamo quando siamo privati di una persona molto cara. L'elaborazione del lutto è un processo sorprendentemente potente, ma richiede tempo.

 

cremazione 2

Con il senno di poi - che in queste circostanze, purtroppo, è del tutto inutile -, si potrebbe dire che meglio sarebbe stato per il marito non assistere alla cremazione della moglie, non infliggersi quell'ultimo momento di condivisione che lo ha confrontato con la distruzione definitiva, perlomeno sul piano materiale (ma non sappiamo se lui credesse a qualcosa oltre la materia) di colei che amava.

 

cremazione 7

A volte, davanti alla perdita, al lutto, bisogna fare un passo indietro, non guardare nel fondo dell'abisso. Non tutti i cuori ce la fanno; anzi, i più sensibili sono proprio quelli anche più vulnerabili. Così è stato per Margie Iannilli e Fabio Pareti. Due persone cui dava forza l'amore, e la presenza tangibile dell'altro. Quando quest' ultima è venuta meno, quando è stata irrevocabilmente negata, il loro destino si è tragicamente ricongiunto.

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…