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“GATTUSO ERA PRESTANOME PER LA BANDA” - SECONDO LA PROCURA DI IVREA, L'ALLENATORE DEL MILAN, INDAGATO PER RICICLAGGIO, ERA UNA DELLE TESTE DI LEGNO USATE DALL’IMPRENDITORE CALABRESE PASQUALE MOTTA PER RIPULIRE DENARO SPORCO - IL RAPPORTO D'AFFARI TRA MOTTA - SOSPETTATO DI AVERE CONTATTI NEGLI AMBIENTI VICINI ALLA 'NDRANGHETA - E GATTUSO INIZIA IL PRIMO GENNAIO 2011

Carlotta Ricci per “la Repubblica”

 

buffon gattuso

Alla festa di inaugurazione del Poseidon, nel 2012, a Montalenghe, nel Torinese, c' è anche Gennaro Gattuso, l' attuale allenatore del Milan. Il locale è riconducibile a Pasquale Motta, 44 anni, imprenditore di Lorenzo del Vallo, in carcere a Torino con l' accusa di riciclaggio. È stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Torino, accusato di essere il dominus attorno a cui ruota l' inchiesta della procura di Ivrea che ha iscritto nel registro degli indagati 53 persone.

 

Secondo gli investigatori Motta era il titolare di fatto di una miriade di società che utilizzava per "lavare" denaro sporco e che intestava a prestanome. Anche Gattuso, secondo l' accusa, era una di queste teste di legno, finita nella «sistematica attività di intestazioni fittizie di società» , di Motta. Compare anche il suo nome nell' elenco degli indagati dalla procura di Ivrea che ha disposto l' arresto di Motta e altre nove misure cautelari. Gattuso è accusato trasferimento fraudolento di valori.

gattuso

 

Il rapporto d' affari tra Motta - sospettato di avere conoscenze e contatti negli ambienti vicini alla ' ndrangheta - e Gattuso inizia il primo gennaio 2011. Gattuso, che giocava ancora nel Milan, divenne proprietario del 35 per cento delle quote di una società di Gallarate, la Cascina Tre Olmi, specializzata in allevamenti suini, produzione di insaccati e una serie di attività satellite tra cui la gestione di ristoranti nel Canavese.

 

Tra questi c' è anche il Poseidon. Insieme agli altri quattro soci della Cascina Tre Olmi avrebbe « favorito la commissione del reato di riciclaggio» che, secondo i magistrati piemontesi, era l' attività principale delle società riconducibili a Motta.

L' imprenditore e il calciatore si conoscono da anni, entrambi nati nella provincia di Cosenza e trapiantati nel Nord Italia.

spalletti gattuso

 

La Cascina Tre Olmi nasce ufficialmente con un atto firmato a Torino nel 2011 e muore con una sentenza di fallimento pronunciata a maggio 2014 dal tribunale di Busto Arsizio: in tutti quegli anni, dirà il curatore fallimentare, « non sono mai stati presentati i bilanci » .

Quando la società fallisce Gattuso si è già sfilato da più di un anno ma era presente all' atto di fondazione, anzi, secondo le parole di uno degli indagati, riportate nell' ordinanza, lui e Motta sono i veri fondatori.

 

Anche gli uffici della società a Gallarate appartenevano alla moglie dell' ex giocatore. Motta non ha ruoli ufficiali ma i carabinieri che indagano su di lui hanno tracciato gli spostamenti di denaro che, secondo la procura,«servivano a occultare operazioni delittuose».

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L'avviso di garanzia « è un atto dovuto come ex socio della Cascina Tre Olmi», dice Gattuso. «L'indagine verte su un soggetto che solo indirettamente risulta essere collegato a quella società» , nella quale, si legge nella nota dell' ex calciatore, «non ho mai ricoperto alcun ruolo operativo, possedendo esclusivamente una quota del capitale sociale».

 

L'indagine, che ruota intorno al nome di Pasquale Motta, è iniziata nel luglio 2012 dalla denuncia della titolare di una società che gestiva una casa di riposo a Favria, nel Canavese, estromessa dalla gestione in favore di una nuova srl, la Eurocoop, riconducibile a Motta.

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Per quell'operazione sono finiti nei guai anche l'allora sindaco e vicesindaco di Favria, Giorgio Cortese e Serafino Ferrino, alcuni assessori e tre sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, accusati di aver organizzato uno sciopero su misura per estromettere la vecchia società in favore di quella di Motta.

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