massimo de angelis

‘AIUTAMI A SMETTERE’ - IL PROFESSORE AVEVA CHIESTO AIUTO AL FRATELLO PER STACCARSI DALL’ALUNNA 15ENNE. MA AMMETTE DI ESSERE STATO LUI A SEDURLA: LEI ALL’INIZIO LO RESPINGEVA, POI LE LORO LEZIONI DI LATINO NELLE AULE DEL LICEO MASSIMO SONO DIVENTATE L’OCCASIONE PER I RAPPORTI SESSUALI - LA COMPAGNA, CHE AVEVA ACCUSATO LA RAGAZZINA DI FINGERE, NON FA UNA PIEGA: ‘LO ASPETTO A CASA, LO AMIAMO, HA SOLO FATTO UNO SBAGLIO’

1. IL PROF DEL MASSIMO CHIESE AL FRATELLO: «AIUTAMI A SMETTERE»

Michela Allegri per il Messaggero

 

massimo de angelis

L’interrogatorio di garanzia nel carcere di Regina Coeli diventa uno sfogo, una confessione disperata. «Quando è arrivata la polizia è stata una liberazione, mi sono sentito quasi sollevato. Ne avevo parlato con mio fratello, gli avevo chiesto di aiutarmi. Lui mi aveva detto di smettere, ma non ci riuscivo, ogni volta che mi arrivava un messaggio ci ricascavo»: dopo due notti trascorse in prigione, il professore Massimo De Angelis, arrestato tre giorni fa per atti sessuali con una studentessa quindicenne, crolla di fronte al gip Annalisa Marzano. Ammette senza mezzi termini la relazione con la sua alunna, i rapporti consumati tra le aule dell’istituto Massimiliano Massimo, la scuola dei gesuiti nel quartiere Eur, una delle migliori della Capitale.

 

LA CONFESSIONE

«È tutto vero, non so cosa mi sia successo, in 25 anni di carriera da insegnante non mi è mai capitata una cosa simile, ero preda di un gioco affascinante da cui non riuscivo a uscire», racconta. Riconosce in fotografia sia l’adolescente che l’aula dove si sarebbero consumati quelli che, per l’accusa, sono abusi. A tratti si difende: «Erano rapporti consenzienti». Dice che c’erano di mezzo dei sentimenti.

 

Ma poi aggiunge di essere stato lui a prendere l’iniziativa, a spingersi in un corteggiamento proibito, oltre ogni limite: «Da giugno ho iniziato a contattarla, lei all’inizio mi respingeva, era recalcitrante. Poi ha iniziato a rispondere». Il sogno proibito era diventato tangibile, per il professore: scambi di messaggi, note audio erotiche, telefonate a ogni ora del giorno della notte. E, da settembre, incontri sessuali, tra i banchi dell’istituto Massimo, durante le lezioni pomeridiane di latino.

massimo de angelis

 

Lezioni che, per il gip che ieri ha convalidato l’arresto, sarebbero state «fittizie» e «pianificate per potersi incontrare». Tanto che il magistrato, nell’ordinanza di custodia cautelare, parla di tecniche «subdole» di corteggiamento, attenzioni e premure riservare alla ragazzina con il solo intendo di plasmarne la «fragile personalità» e «indurla ad acconsentire agli atti sessuali».

 

De Angelis racconta che l’arresto è stata una liberazione: «Me lo aspettavo, non ce la facevo più e quando la polizia è arrivata mi sono sentito sollevato». Il racconto è disperato, né il gip, né l’indagato scendono nel dettaglio delle contestazioni. Quell’ammissione - «riconosco tutto quello che è scritto nell’ordinanza» - è sufficiente.

 

LA DENUNCIA

Sono stati i genitori della quindicenne a denunciare il docente. Consigliati da altri insegnanti, hanno controllato il telefonino della figlia. La chat con il professore era stata cancellata, ma proprio in quel momento De Angelis aveva inviato alla studentessa l’ennesimo sms: «Notte amo, scusa». Un messaggio «inequivocabile», per il gip, così come altri scambi recuperati da quel telefonino. «Ho una voglia pazzesca di sentire l’audio di ieri», aveva scritto il prof il 22 novembre.

 

massimo de angelis

È la notte tra il 18 e il 19 dicembre. Dopo aver confessato ogni cosa ai genitori, la ragazzina si dispera, si autoaccusa, teme che il docente rischi l’arresto, «abbiamo una relazione sentimentale», dice. Poi, lo chiama. Lui capisce che in poco tempo sarebbe scoppiato l’inferno. Tenta il suicidio due volte. Martedì finisce in carcere. «Se potessi tornerei indietro, farei di tutto per potere riavvolgere il nastro - ha detto ieri al gip - Adesso posso solo chiedere scusa a tutti, a cominciare dai genitori della ragazza. Ho tradito me stesso, gli studenti, i miei colleghi e l’Istituto».

 

Per l’accusa, De Angelis ha mostrato «una preoccupante e pericolosa inclinazione sessuale» e ha «sfruttato la sua esperienza e il suo ruolo per abusarne». Dopo l’esplosione dello scandalo è stato sospeso dall’incarico e, mentre i vertici dell’istituto pensano di costituirsi parte civile in un eventuale processo, il docente da Regina Coeli dice di essere pronto a dimettersi.

 

«Questa vicenda lo ha prostrato, è scosso, ha tentato il suicidio», ha dichiarato il suo avvocato, Fabio Lattanzi. Al momento l’indagato non ha presentato istanza per chiedere la scarcerazione, ma la richiesta verrà depositata nei prossimi giorni. In carcere, De Angelis vive nel terrore, visto che difficilmente reati di questo tipo vengono perdonati dagli altri detenuti. «Ho paura che me la facciano pagare, temo di non uscirne vivo», ha detto. Avrebbe già subìto «larvate minacce», ha spiegato il suo legale.

 

 

2. MOLESTIE A ROMA, LA COMPAGNA DEL PROF DECISA A PERDONARLO: «NON CI CREDO, PUÒ TORNARE A CASA»

Michela Allegri per www.ilmessaggero.it

massimo de angelis

 

Arriva alle 18,30 nello studio del suo legale nel quartiere Prati, si ferma un paio di ore, accompagnata dal fratello e da alcuni amici. Sullo scandalo che ha travolto la sua famiglia, Antonella non ha dubbi: «Lo perdono e lo amo, lo aspetto a casa, non vedo l’ora di riabbracciarlo - dice - spero che torni al più presto. Anche mia figlia non vede l’ora di rivederlo». È la compagna del professore Massimo De Angelis, il docente dell’istituto Massimo finito in manette tre giorni fa per atti sessuali con una studentessa quindicenne. Il perdono arriva dopo l’interrogatorio di garanzia dell’insegnate, che in mattinata, di fronte al gip, ha ammesso le contestazioni.

 

Antonella sta con lui da poco più di tre anni. È vedova, ha perso il marito, è madre di una bambina di 10 anni e ora si trova ad affrontare quello che continua a definire un nuovo «incubo». È innamorata, non crede alle contestazioni che vengono mosse al compagno. Non pensa che ci siano stati abusi. Una relazione, forse, uno sbaglio, che può essere perdonato. «Lo amo, voglio abitare con lui, se il giudice acconsentirà lo accoglierò a casa», racconta. In serata, scortata da amici e parenti che in questi giorni non la abbandonano nemmeno un secondo, sale in macchina e torna a Marino, dove abita.

 

L’ISTANZA

ISTITUTO MASSIMILIANO MASSIMO

L’istanza per chiedere la sostituzione della misura cautelare verrà presentata a stretto giro al gip Annalisa Marzano, che ieri ha convalidato l’arresto di De Angelis. L’avvocato Fabio Lattanzi, che assiste il docente, la depositerà nei prossimi giorni, probabilmente in settimana. «A casa lo aspettiamo», dice Antonella, che subito dopo l’arresto aveva difeso il docente a spada tratta: «Lo dipingono come un mostro ma non è così. Cosa penso delle accuse? Sembra una recita», aveva detto. Ieri, è tornata di nuovo a prendere in mano la situazione, ha confermato il suo appoggio al compagno: «Queste sono cose private nostre, ne parleremo insieme quando tornerà a casa».

 

LE ACCUSE

Nei giorni scorsi, la donna si era mostrata scettica: «Sono accuse esagerate - aveva commentato - la giustizia, con i suoi tempi e i suoi modi, stabilirà che Massimo non è il mostro che vogliono dipingere. Quella ragazzina faceva il corso di teatro, forse sa fare bene l’attrice». Parlando di Massimo anche oggi ripete che i suoi sentimenti nei confronti del compagno non sono cambiati rispetto a quando ne parlava come una persona onesta, un grande insegnante amato e apprezzato da tutti, colleghi e studenti. L’insospettabile che in passato è stato anche volontario in Africa, l’uomo a cui «vogliono tutti bene».

ISTITUTO MASSIMO ROMA

 

 

 

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…